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Pubblica Amministrazione, Draghi: “Pandemia e Recovery richiedono investimenti e nuove regole”.

Roma, 10 Mar 2021 - Arriva il "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" firmato a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri.

"Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimervi quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi rivolto ai leader sindacali in occasione della firma del 'Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" con il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. "La pandemia e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro. Nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando", dice il premier intervenendo nella sala verde di Palazzo Chigi alla firma del Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.

Un patto di visione che coinvolge i sindacati ed è funzionale alla riapertura e ai rinnovi contrattuali. ​Il "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali" ha detto il ministro Brunetta, aggiungendo che "venerdì convocherò le Confederazioni sindacali per avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il miglior segno di ripartenza".

Un patto che secondo il ministro si richiama, in qualche modo, al patto di concertazione sociale Ciampi-Giugni del '93. "Il volto della Repubblica, ha detto il presidente della Repubblica, è quello che si presenta tutti i giorni. Siamo tutti consapevoli delle difficoltà del momento e uniti nella volontà di rilanciare il Paese attraverso le sue donne e i suoi uomini", ha aggiunto Brunetta parlando a palazzo Chigi. "Vogliamo avviare un percorso che investa sulle parti sociali, sull'innovazione. La scelta del presidente Mario Draghi di valorizzare con la sua firma l'accordo di oggi segna la volontà di rilancio", aggiunge il ministro.

Sono quattro gli assi portanti della riforma della Pa, identificati dal ministro in un nuovo "alfabeto": A come Accesso, B come Buona amministrazione, C come Capitale umano e D come Digitalizzazione. Riconoscere la centralità del lavoro pubblico come chiave per la ripartenza e dunque riconoscere "la dignità e il valore" dei dipendenti pubblici, così come la necessità di cambiare certi meccanismi della Pa per renderla più veloce e competitiva, a cominciare dalla semplificazione e dalla digitalizzazione dei processi. Ma "non c'è tempo per una grande riforma della Pa, in primis bisogna rispondere alle emergenze che ci indica l'Europa, dai concorsi alla digitalizzazione, al capitale umano", questi i binari del piano illustrato ieri nelle linee programmatiche del suo Dicastero alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro di Camera e Senato.

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