Carbonia (Su), 28 Feb 2021 – Il 5 settembre del 2020, di sera, una 50enne di Carbonia, presentò una querela nei confronti del marito, M. M., 51enne dello stesso posto, per il reato di maltrattamenti in famiglia, perché minacciata con una roncola alla presenza del figlio.
Quella sera, di concerto con l’A.G., i militari della Stazione cc dell’ex cittadina mineraria del Sulcis, applicarono all’indagato la misura dell’allontanamento di urgenza dalla casa familiare, misura poi convalidata il giorno 08.09.2020 con l’aggiunta del divieto di avvicinamento alla donna.
Dal 09.09.2020 l’ormai ex coniuge, insieme al figlio, si trasferì in un altro appartamento, abbandonando la casa coniugale, poiché situata in località molto isolata, temendo che il marito potesse raggiungerla e farle del male.
Tuttavia, nonostante le misure, l’uomo ha continuato ad avere condotte vessatorie e persecutorie nei confronti dell’ex compagna con pedinamenti, appostamenti sotto casa e sul posto di lavoro, continui messaggi ingiuriosi e minatori. Inoltre in un’occasione la donna si è recata presso l’abitazione coniugale per prendere alcuni effetti personali e ha trovato tutti i mobili, le suppellettili e i propri effetti personali distrutti; l’uomo aveva addirittura tagliato alcuni reggiseni della donna.
Gli scorsi 10 – 13 e 22 febbraio, la vittima è tornata nuovamente dai carabinieri davanti ai quali ha presentato nuovamente querela per il reato di atti persecutori, spinta anche dal fatto che il marito si era nuovamente presentato sotto l’abitazione minacciandola e brandendo un coltello, dopo averle inviato messaggi minatori e profondamente ingiuriosi, danneggiandole l’autovettura ossessionandola con chiamate (400 chiamate in due giorni).
I carabinieri della Stazione hanno relazionato sugli episodi e riferito immediatamente alla competente Autorità Giudiziaria, che pertanto ha richiesto una misura cautelare più afflittiva nei confronti dell’uomo. E ieri, dopo che il Tribunale di Cagliari ha emesso l’ordinanza applicativa di cattura e arresto dell’uomo, i carabinieri si sono recati a casa di quest’ultimo dove lo hanno arrestato e poi condotto e rinchiuso presso la Circondariale di Uta.
….”Appare significativa e allarmante la continuità delle condotte vessatorie che è indicativa di una personalità incline alla prevaricazione e alla minaccia. E per questi motivi la custodia cautelare in carcere appare l’unica misura adeguata per tutelare la persona offesa”.










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