Sassari 20 Feb 2021 – «Il colesterolo HDL può avere una capacità antiossidante e antiinfiammatoria nella patofisiologia della malattia di Parkinson». È quanto sostengono nell'editoriale apparso di recente su Neurology, la prestigiosa rivista internazionale dell’American Academy of Neurology degli Stati Uniti, il professor Gian Pietro Sechi, già direttore della Clinica Neurologica dell’AOU di Sassari e il professore Giovanni Mario Pes dell’Università di Sassari e il professor Yong-Moon Park dell’University of Arkansas for Medical Sciences negli Stati Uniti. L'intervento dei tre esperti si riferisce allo studio epidemiologico condotto su quasi l'intera popolazione della Corea del Sud, oltre 50 milioni di persone, in individui di oltre 65 anni di età, dal quale emerge che bassi livelli plasmatici di colesterolo HDL (high density lipoproteins) e la eccessiva fluttuazione plasmatica di queste lipoproteine, sono un importante fattore di rischio di sviluppare nel tempo la malattia di Parkinson.
Nello studio coreano, realizzato da Do-Hoon Kim con i suoi collaboratori e pubblicato su Neurology, si evidenzia che individui con livelli plasmatici basali di colesterolo HDL al di sotto di 40 mg/dl erano verosimilmente più predisposti a sviluppare malattia di Parkinson rispetto a quelli con valori di colesterolo HDL di 60 mg/dl o più. Com
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