Roma, 10 Feb 2021 - Mario Draghi, il messia del 21mo secolo, nel tardo pomeriggio di ieri ha chiuso il secondo giro di consultazioni incassando il via libera delle principali forze politiche in Parlamento e continua a mantenere uno strettissimo riserbo su nomi, natura del governo e tempistica. Infatti, si è presentato al suo cospetto l’antico “re del bunga bunga” meneghino, (che non hai mai tempo per i processi che lo vedono imputato e quasi certamente condannato se non arriva la prescrizione dal momento che la riforma fatta dal secondo governo Conte non è retroattiva) tirato e stirato a lucido per l’occasione, si è dichiarato antico amico di Draghi, ma più di tutto sente l’odore dei finanziamento europei (forse a quest’ultimo gli è venuta l’orticaria pensando di avere amici così), e nel frattempo il presidente incaricato, semina tracce e indizi sul programma del governo che verrà.
Le novità emerse ieri (oltre alla più scontata battaglia all'evasione) riguarda le tasse: ieri Draghi aveva indicato la riforma fiscale come un elemento chiave (ma non ha parlato di diminuzioni dell’Irpef per i poveri e l’ossatura dello Stato che è la classe media, sempre tartassata e parla di finanziamenti a valanga ai suoi amici imprenditori che sempre hanno preso e mai hanno dato, con quella della Pubblica amministrazione e della giustizia civile, per ottenere i fondi del Recovery.
Ieri inoltre il banchiere ha chiarito che non vi sarà nessuna flat tax, cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini e di una parte della Confindustria, ma progressività fiscale, con una rimodulazione delle aliquote e senza aumentare il carico sui contribuenti. Insomma, rimodulare le aliquote ma mantenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Ma il programma dettagliato, ha detto ieri Draghi, sarà illustrato in Parlamento. Infatti Draghi nel corso degli incontri con i capi partito, ha ribadito la ferma cornice europeista e atlantista dell'esecutivo ed anche conferma che per creare lavoro servirà rilanciare le opere pubbliche e riaprire i cantieri. Poi ha aggiunto un’altra novità rispetto al giorno prima, che lavorerà per razionalizzare i sussidi sul lavoro, senza eliminarli, ma semplificandoli.
Secondo l’ex presidente della Banca centrale europea i temi dell'economia, del lavoro e della crescita saranno al centro degli incontri che il presidente del Consiglio incaricato avrà oggi con tutte le parti sociali (dagli industriali ai sindacati, dai commercianti alle associazioni ambientaliste). Inoltre la campagna vaccinale (non quella di Bertolaso in Lombardia dove vi sono 8 milioni di abitanti ma l’esperto in fallimenti ne vuole vaccinare 10 milioni aumentando così i vaccinati) (?), è in cima alle priorità dell'agenda del neo presidente incaricato, ha ripetuto ai partiti: l'obiettivo è migliorare la logistica e la distribuzione per vaccinare quante più persone possibile in un tempo ragionevole, favorendo gli insegnanti tra le categorie che devono avere la priorità nell'accesso al vaccino.
Il secondo giro di consultazioni Berlusconi e Grillo alla Camera, nel giorno in cui il presidente del Consiglio incaricato ha illustrato alle forze politiche maggiori, i punti programmatici essenziali del suo futuro eventuale governo, dall'Europa all'ambiente, dai vaccini alla scuola. Tutto secondo programma nelle posizioni dei partiti, tutti come un’accozzaglia di pensieri contrapposti e quindi il prossimo governo non durerà molto viste le differenze macroscopiche tra le anime di questa anomala maggioranza, con l'unico rifiuto alla fiducia di Fratelli d'Italia, che però aspetta di vedere il quadro completo (programma e squadra) per decidere tra astensione e voto contrario.
Infine, chi dovrà invece attendere il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau per dare o meno il via libera al nuovo esecutivo è il Movimento 5 Stelle, con il capo politico Vito Crimi che si dice rassicurato da Draghi sull'ipotesi di un super ministero per la transizione ambientale ed energetica e sul reddito di cittadinanza.
Comments are closed.