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Crisi di governo. Consultazioni: chiuso il tavolo di confronto, ora conclusioni. Fico al Colle stasera.

Roma, 2 Feb 2021 - Il lavoro di confronto del tavolo del programma si è "di fatto" concluso. Lo ha spiegato Andrea Marcucci in una pausa. "Stiamo lavorando alle conclusioni", ha sottolineato il presidente dei senatori Pd. Le varie delegazioni, che avevano lasciato la sala della Lupa per qualche minuto, stanno rientrando alla spicciolata e si attende l'arrivo del presidente Roberto Fico.

È ripartito questa mattina con i temi della giustizia il tavolo per il programma sul nuovo governo convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I lavori si prolungano nel pomeriggio, qualche ora in più del previsto. Dopo la giustizia, gruppi al lavoro su dossier istruzione, cultura e turismo. Il tavolo è stato sospeso alle 13,30 per un'assemblea dei Gruppi di Italia viva. Poi è ripreso. Adesso dovrebbe concludersi con un verbale scritto sui temi discussi. Su ogni tema verranno indicate eventuali distanze nelle posizioni dei partiti coinvolti.

Una volta terminato il tavolo, viene spiegato, Fico svolgerà un rapido secondo giro di consultazioni con tutti i partiti, dopodiché entro stasera salirà al Quirinale per riferire al Capo dello Stato.

Con Mattarella, il presidente Fico dovrà chiarire se sussiste o meno la volontà di ricostituire la vecchia maggioranza con i renziani e se ci fosse la possibilità di un esecutivo Conte ter. Se invece Iv non desse il via libera a Conte si aprirebbero altre strade, che il Presidente della Repubblica potrebbe imboccare dopo un secondo eventuale giro di consultazioni.

Differenti le letture che arrivano dai partecipanti interpellati dai cronisti a margine: nessun passo avanti secondo la presidente dei deputati di Iv, Maria Elena Boschi. Passi avanti sulla giustizia invece secondo il capogruppo M5s alla Camera, Davide Crippa. Bruno Tabacci, deputato di Centro democratico, fa sapere che verrà consegnato "un verbalino" a Fico al termine dei lavori. Bocche cucite dai capigruppo del Pd, Andrea Marcucci e Graziano Delrio. Mentre Crippa risponde "a noi va bene" a chi gli chiede la posizione di M5s sul lodo Orlando sulla prescrizione.

Qualche altra ora dunque per raggiungere un compromesso non facile, alla luce dell'esito della prima giornata. Unico paletto posto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella la continuità d'azione di ministeri chiave per l'emergenza Covid (Salute) e per il Recovery (Economia). La trattativa, spiegano, tuttavia, non avviene al tavolo di Montecitorio ma a quello tra i vertici di partito. Tra i nodi irrisolti c'è anche quello che riguarda il commissario con l'incarico per la campagna vaccinale Domenico Arcuri

Si tratta di un mandato voluto dal premier Giuseppe Conte in prima persona, per il quale Italia viva chiede un avvicendamento e una svolta nella campagna vaccinale. "Ma se siamo i primi in Europa per doppio richiamo? Le critiche vanno bene, ma che siano fondate", è il commento che arriva da fonti di governo.

Matteo Renzi, nella riunione dei parlamentari Iv, ha spiegato di essere in campo in prima persona a tutti i livelli per una mediazione. Però- ha spiegato, a quanto riferiscono fonti parlamentari - non ci sono segnali dal Pd e dal M5s. Renzi, ieri aveva auspicato un nuovo esecutivo entro la fine di questa settimana. Ma ha anche rilanciato sul Mes, un tema fortemente osteggiato dal M5s, e chiesto un documento scritto finale e una bicamerale sul Recovery. I Cinquestelle, dal canto loro, hanno rilanciato con il reddito di cittadinanza e il salario minimo, senza tralasciare una riforma elettorale che contempli il meccanismo delle preferenze.

Altro elemento di scontro la composizione della squadra di governo, con Italia Viva che potrebbe chiedere qualche ministero più pesante. Mentre il segretario del Pd Zingaretti punta i piedi e ribadisce: "Conte e Gualtieri punti fermi".

Un confronto ancora in salita, che se non dovesse andare a buon fine costringerebbe Mattarella a riassumere su di se i fili della crisi, con nuovi ragionamenti che al momento restano sullo sfondo. Di certo, il tempo corre e la necessità di non lasciare il Paese senza guida è sempre più stringente. Tempi supplementari' non sono previsti, a meno che non si tratti di una manciata di ore. C'è anche l'ipotesi che il presidente della Camera, Roberto Fico, possa fare un nuovo rapido giro di consultazioni con le forze politiche di maggioranza al termine del tavolo di lavoro prima di salire al Colle.

Al tavolo il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha proposto un "lodo" sulla prescrizione su cui c'è stata una apertura da parte di M5s. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. "Renzi dice che su giustizia 'siamo allo zero assoluto'. Probabilmente sono stato invitato a un'altra riunione. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni... Non sprechiamo questa possibilità!" scrive poi su Twitter il vice segretario del Pd.

Ma Italia viva "non condivide il lodo Orlando: non c'è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale". Lo affermano fonti di Iv a proposito del confronto. Italia viva esprime "stupore" per la "la chiusura sui contenuti della maggioranza". È quanto si apprende da fonti parlamentari, al termine della riunione dei gruppi. Si è trattato, spiegano, di una riunione "interlocutoria" che sarà aggiornata nella prossime ore. Da parte delle altre forze politiche, rilevano le fonti di Iv, non c'è "nessuno sforzo di trovare soluzioni su problemi che non sono di oggi e su cui appare evidente che bisogna trovare una soluzione".

Stiamo facendo quello che dovevamo fare da novembre, governo è caduto perché l'azione era mediocre, nodi stanno venendo al pettine, vediamo se riusciamo ad avere un governo all'altezza dei temi strutturali". Così Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario di Italia Viva, ospite di Agorà, su Rai 3. "Siamo in attesa di avere un governo diverso dal precedente, altrimenti ci tenevamo quello", dice Scalfarotto e aggiunge: "Non sono così sicuro che sia certo un Conte ter, stiamo ancora discutendo''.

Durante una riunione il ministro Luigi Di Maio ha chiesto a tutti di non essere strattonato per la giacca": è quanto fanno sapere dallo staff del ministro Di Maio. "Basta giocare e tirare in mezzo il nome del ministro. Ora bisogna fare squadra intorno a chi sta trattando per dare forza al Movimento", concludono dallo staff del titolare della Farnesina.

Situazione tesa anche dal lato dell'opposizione. Se da FI si moltiplicano i segnali per un superamento dell'attuale perimetro della maggioranza, Giorgia Meloni ha ricordato che quello delle elezioni è stato uno scenario non escluso dallo stesso Sergio Mattarella nel corso delle consultazioni al Quirinale, mentre da Matteo Salvini è arrivato un altro segnale di guerra. "Se vanno al Quirinale e vengono concessi loro altri giorni, non avrei modo di commentare in maniera educata questa perdita di tempo", avverte il leader della Lega.

"Non è mia intenzione fare il talent scout, ma ho avuto vari incontri con deputati e senatori M5s e ho colto un disagio, un'incertezza nel decidere se restare o no" piuttosto che "iniziare percorso politico vero. È un'idea che ho maturato in questi giorni" quella di lasciare, e ai vertici del M5s "avevo già testimoniato il mio disagio". Così il deputato, ormai ex M5s, Emilio Carelli, intervistato dallo Speciale del Tg La7.

A chi gli chiede se l'addio di Di Maio capo politico abbia inciso, "Di Maio un anno fa è stato costretto a dimettersi, colpito da fuoco amico, il fatto che ci sia una guida non forte politicamente è il motivo che sta decretando il tramonto del Movimento. Difendo Di Maio, è una figura che più di ogni altra è all'altezza dei ruoli che ha rivestito, è uno dei pochi che salvo".

Poi Carelli polemizza anche con la linea anti-Renzi che ha segnato i giorni immediatamente successivi alla crisi. "Mi sembrava ragionevole - dice - aprire un dialogo con chi aperto la crisi, ma sono arrivati i post mai con Renzi mai con Iv, ancora una volta sono stato inascoltato, isolato nel Movimento. Dopo 2 settimane hanno cambiato idea". Quanto a un eventuale sostegno della sua nuova componente di riferimento a un governo istituzionale, "solo dopo aver visto il profilo - dice - potremo dare una valutazione, noi vogliamo collocarci in un centro moderato e contribuire alle soluzioni per il paese".

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