Cagliari, 23 Gen 2021 – Nelle prime ore di questa mattina, gli agenti della Terza Sezione – Reati contro la persona – della Squadra Mobile, con l’ausilio anche dell’Unità Cinofila antidroga della Questura di Oristano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip per il Tribunale di Cagliari, nei confronti di tre soggetti, autori della violenta aggressione, avvenuta lo scorso 17 novembre in via Podgora, di due cittadini extracomunitari, rispettivamente dell’Algeria e Marocco.
Quella sera era stata una passante ad allertare la Polizia dopo aver notato i due soggetti nei pressi di una fermata dell’autobus che chiedevano aiuto, visibilmente feriti e grondanti di sangue.
Le due vittime erano state soccorse dai sanitari del 118 e trasportate in ospedale in gravissime condizioni, rischiando la vita. Sul posto erano intervenute immediatamente i poliziotti della Squadra Volanti e gli specialisti della Polizia Scientifica, che hanno messo al sicuro i primi elementi utili all’inizio dell’indagine.
Immediatamente i poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cagliari, si sono messi sulle tracce degli autori e hanno lavorato incessantemente per ricostruire la vicenda.
L’attività investigativa è stata da subito concentrata sull’analisi dei tabulati telefonici e sull’escussione dei vari testimoni che sono stati man mano individuati. E poi, analizzando le molte dichiarazioni, talvolta frammentarie, gli investigatori della Mobile sono riusciti a risalire agli autori del fatto, riconosciuti, peraltro, sia da alcuni testimoni presenti all’aggressione, sia grazie alla descrizione fornita dalle vittime.
Quindi gli agenti hanno anche delineato l’ambito in cui il reato si è compiuto, accertando che i tre autori, un 46enne e due 20enni, tutti già con precedenti penali, avevano commesso il tentato omicidio dei due nordafricani per questioni legate allo spaccio di stupefacenti nel quartiere di Is Mirrionis.
Perciò i tre, ultimate le formalità di legge negli uffici della Questura sono stati trasferiti e rinchiusi presso la Casa Circondariale di Uta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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