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Carabinieri della Stazione di Tortolì arrestano un giovane pakistano per atti persecutori della sua ex di 59 anni.

Tortolì (Nu), 22 Dic 2020 - I Carabinieri della Stazione di Tortolì, lo scorso 18 dicembre, avevano arrestato un giovane marocchino residente a Tortolì e l’incubo per una donna ogliastrina sembrava terminato, anzi per la prima volta dopo circa 9 anni era tornata vivere.

La giovane mamma dal 2011 aveva subito gravi maltrattamenti consistiti in aggressioni fisiche e verbali (percosse, lesioni, ingiurie, minacce di morte, violenza verbale, psicologica e sessuale, denigrazione, biasimo, vessazioni ed intimidazioni), tali da crearle forti sofferenze, privazioni e umiliazioni, fonte di uno stato di disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di esistenza. Fatti aggravati per essere stati posti in essere per futili motivi ed anche alla presenza del figlio minore di età.

Questa notte, i Carabinieri del medesimo comando Stazione sono intervenuti per una situazione simile. Forse per l’uomo, l’arresto di pochi giorni prima, ha convinto e incoraggiato un’altra donna e mamma di 51 anni, altra vittima che ha cercato aiuto, individuando il giusto supporto nel personale dell’Arma.

La donna ha subito raccontato una situazione non molto distante da quella ascoltata pochi giorni addietro dai Carabinieri. Da circa 2 anni subiva continue percosse, minacce, maltrattamenti e violenza psicologica, con la paura che andava crescendo. E, quindi, i militari hanno posto in essere tutti gli atti idonei affinché questa nuova vittima riacquistasse la “libertà”, arrestando in flagranza l’uomo, un pakistano di 28 anni, che si era presentato presso l’abitazione della donna minacciandola perché non accettava in alcun modo la conclusione della relazione.

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