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Lo zio pazzo d’America non accetta la sconfitta e scatena i suoi picchiatori nazi-fascisti. Manifestanti pro e contro Trump impegnati ieri e stamane in violenti scontri a Washington: un ferito e almeno 20 arresti.

Washington, 15 Nov 2020 - I sostenitori dello zio pazzo d’America, sobilla i suoi nazi-fascisti e scatena l’inferno a casa sua. Infatti, l’uscente presidente Usa, Donald Trump, ha sobillato i suoi, affermando di aver vinto ma che la vittoria gli è stata sottratta con l’inganno, e quindi questi facinorosi sono andati in piazza a Washington per manifestare proprio nel giorno in cui il fallimentare uomo d’affari, che non vuole lasciare il suo posto, peggio dei ministri italiani attaccati alle poltrone nell’era berlusconiana, perché ha paura dei suoi creditori e del fisco statunitense che ha fregato per decenni ed ora lo aspetta al varco, quando perde la sua intoccabilità, per la prima volta, ha evocato la sconfitta elettorale.

La manifestazione davanti alla Casa Bianca, inizialmente pacifica, è sfociata in tensioni e scontri con gruppi di oppositori del presidente uscente. E subito dopo il calare della notte, il clima nelle mobilitazioni relativamente pacifiche a Washington si è fatto teso a violento. Gli scontri hanno causato un accoltellamento e almeno 20 arresti. 

Nello scontro ci sono andati di mezzo due agenti di polizia rimasti feriti e diverse armi da fuoco sono state recuperate dai poliziotti. I video pubblicati sui social media hanno mostrato alcuni manifestanti e contro-manifestanti che si scambiavano spinte, pugni e schiaffi. Poi la tensione è salita alle stelle domenica mattina. Trump, lasciando la Casa Bianca per andare a giocare a golf, si è concesso un bagno di folla. Nella notte ha poi lanciato una serie di tweet in cui ha criticato polizia, sindaco, il movimento antifascista e i media: ha attaccato l'organizzazione della sinistra antagonista 'Antifa' per aver aggredito i manifestanti suoi sostenitori nella capitale, la polizia per essere intervenuta "troppo tardi", il sindaco perché "non sta facendo il suo lavoro" e il "silenzio dei media nemico del popolo" sulla folla dei suoi fan.

Subito dopo le solite bugie propalate dall’uomo più bugiardo del mondo e il peggior presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, che sta vivendo la sua sconfitta al limite dell’eversione, il presidente ha postato anche immagini di un suo apparente supporter aggredito da militanti black lives matter, chiedendo l'arresto dei responsabili.

Diverse altre città sabato sono state teatro di manifestazioni di sostenitori di Trump che non sono disposti ad accettare come legittimi il collegio elettorale del democratico Joe Biden e la vittoria del voto popolare. "Stop the Steal" e "Count Every Vote" gli slogan più gridati, nonostante la mancanza di prove di frodi elettorali o altri problemi che potrebbero modificare il risultato delle presidenziali. Trump aveva appoggiato un raduno sabato mattina prima di dirigersi verso il suo club di golf della Virginia. La gente cantava "Usa, Usa" e "altri quattro anni" e molti portavano bandiere e cartelli americani per mostrare il loro dispiacere per il conteggio dei voti.

A Delray Beach, in Florida, diverse centinaia di persone hanno marciato, alcune recanti cartelli con la scritta "Conta ogni voto" e "Non possiamo vivere sotto un governo marxista''. La polizia di Phoenix ha stimato che 1.500 persone si sono radunate fuori dal Campidoglio dell'Arizona per protestare contro la vittoria di Biden nello stato. Infine i manifestanti a Salem, in Oregon, si sono riuniti al Campidoglio e tra gli oratori a Washington c'era un repubblicano della Georgia appena eletto alla Camera degli Stati Uniti.

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