Cagliari, 12 Nov 2020 - Nella tarda mattinata di sabato scorso, gli Agenti della Squadra Volanti a bordo delle moto, sono stati impegnati in un rocambolesco intervento che ha portato all’arresto di un giovane originario del Gambia.
L’episodio ha avuto inizio quando i due poliziotti hanno percorso le vie attorno alla Piazza del Carmine, dove da tempo la Polizia di Stato di Cagliari è impegnata per dare risposta ai cittadini e ai commercianti della zona che, proprio grazie alle loro segnalazioni, si contrasta l’illecita attività di spaccio di stupefacenti e la commissione di reati predatori.
Mentre i due motociclisti perlustravano l’area, la loro attenzione si è rivolta ad un giovane di colore con una tuta ginnica che, notati i poliziotti, ha iniziato a correre in direzione di Via Sassari. E durante la fuga, lo straniero, ha buttato sotto un’auto due involucri, subito recuperati contenti circa 31 grammi di Marijuana, per poi continuare a correre verso la via Mameli raggiungendo l’ingresso dell’Orto Botanico.
Mentre l’extracomunitario s’introduceva all’interno del parco, nella zona convergevano anche altri equipaggi in aiuto dei due “Nibbio”. Ma la rocambolesca fuga non finiva anzi, il ragazzo riusciva a scavalcare il muro di cinta dell’orto botanico per introdursi all’interno dei locali della mensa della Caritas. Anche in questo frangente gli Agenti sono riusciti ad individuarlo e la sua fuga è proseguita all’interno del parco dell’ ”Orto dei Cappuccini”, per poi uscire da un cancello secondario e nascondersi tra due autovetture parcheggiate nel Vico II L. Merello.
A questo punto il personale della Polizia di Stato, è riuscito a precludere tutte le vie di fuga ma il giovane ha opposto una forte, ma inutile, resistenza perché è stato bloccato e messo in condizione di non nuocere.
In seguito, durante la perquisizione personale i poliziotti hanno rinvenuto un altro involucro contente circa 2 gr di Marjuana occultata nel marsupio.
Quindi Malany Saidy, di 21 anni, originario del Gambia, durante i successivi accertamenti sull’identità eseguiti dalla Polizia Scientifica, è emerso che il ragazzo aveva degli “alias” con generalità diverse per aver commesso retati come rapina ed evasione nonché favoreggiamento
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