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Coronavirus, il Governo domani decide su zone rosse-arancioni e manderà esercito a Napoli.

Roma, 12 Nov 2020 - A quasi 11 mesi dall’inizio della pandemia da coronavirus, l’Italia supera il milione di casi. Gli attualmente positivi sono circa 600mila. Ieri in 24 ore riportati altri 33mila contagi e 623 decessi. Numeri che preoccupano non poco l'esecutivo. Oggi verranno esaminati ed elaborati i dati arrivati dalle regioni. E domani sarà proprio l'esecutivo a valutarli. Soltanto dopo verrà presa la decisione di nuove possibili zone rosse o arancioni in Italia.

Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia varano nel frattempo nuove ordinanze anti-assembramento. Per quanto riguarda la delicata situazione della Campania si pensa di rafforzare la presenza dell'esercito esercito e della protezione civile a Napoli. Il premier Giuseppe Conte sta incontrando il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i capi delegazione di maggioranza per affrontare il capitolo manovra e le misure economiche per l’emergenza Covid-19. Ma - secondo indiscrezioni - si dovrebbe parlare anche del dossier Calabria, anche alla luce della controversa nomina del nuovo commissario alla sanità, Giuseppe Zuccatelli. Presente al confronto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

Il Dpcm "funziona". Il premier intanti resiste alle pressione di chi vorrebbe una chiusura generalizzata, anche soft, e tira dritto. L'aver istituito un metodo che prevede un sistema di monitoraggio scientifico e rigoroso in grado di produrre dati oggettivi dai quali far discendere "automaticamente" ogni tipo di intervento resta, per il premier, la strada migliore sulla quale andare avanti. "Non c'è spazio per contrattazioni politiche, né è possibile derogare ai criteri stabiliti", ribadisce più volte nel lungo confronto che è andato in scena a palazzo Chigi con i capi delegazione dei partiti di maggioranza. Alla riunione, del pomeriggio di ieri hanno preso parte anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

Il messaggio di Conte non cambia: anche agli scienziati il presidente del Consiglio chiede di "evitare il più possibile il meccanismo della discrezionalità", fornendo raccomandazioni "il più univoche possibile e indicazioni più nette". Il pressing sul premier affinché adotti misure più restrittive a livello nazionale resta forte. E, oltre che da medici e membri del Cts, arriva anche da alcuni partecipanti al tavolo, come Dario Franceschini. Conte ribadisce il suo no, sostenuto anche da Iv. Francesco Boccia rassicura: "Il tipo di confinamento di marzo, con tutti gli interruttori staccati e il Paese al minimo, lo dico chiaramente non ce lo avremo non possiamo permettercelo. Non reggerebbe il Paese", dice chiaro e tondo, pur non escludendo che nei prossimi giorni ci potranno essere nuovi "confinamenti rigorosi e territoriali" e nuove zone rosse, già dalla prossima settimana.

La situazione, specie in alcune aree del Paese, resta critica. La Campania, sospesa da giorni tra il giallo e il rosso, è uno dei casi limite. Le scelte ufficiali vengono ancora una volta rimandate. Si deciderà venerdì, dopo che la cabina di regia fornirà i nuovi dati, anche alla luce del report degli ispettori ministeriali. Il Governo, però, assicura Conte "non intende restare con le mani in mano" rispetto a quanto sta succedendo.

"La situazione di stress del sistema è evidente - spiega -. Noi siamo lo Stato e se ci sono segnalazioni diffuse di criticità sulle strutture sanitarie della città di Napoli serve dare un segnale". L'idea del Governo sarebbe quella di rafforzare la presenza dell'esercito e della Protezione civile a Napoli, mettendo in campo ospedali da campo e Covid hotel. Il premier dà al capo della protezione civile Angelo Borrelli il compito di effettuare una ricognizione sui presidi già esistenti e di predisporne degli altri, per alleggerire gli ospedali e sostenere chi non può affrontare l'isolamento all'interno della propria abitazione. Il dispiegamento di assetti delle Forze Armate viene richiesto dal Comitato per l'emergenza presso la Protezione Civile al Comando Operativo Interforze. "È stata individuata questa esigenza di intervenire su Napoli e quindi si interviene - viene riferito dalla Difesa -   Certamente c'è attenzione da parte del governo per la situazione di Napoli e il presidente del Consiglio e il ministro Lorenzo Guerini hanno incoraggiato questo intervento".

Intanto Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia adotteranno da oggi ordinanze più restrittive per contrastare gli assembramenti ed evitare che la situazione possa peggiorare. Aspettando i nuovi dati.

Piemonte va verso nuove restrizioni contro gli assembramenti nei luoghi pubblici. Domani pomeriggio, il presidente della Regione, Alberto Cirio, farà il punto con l'Unità di crisi e con gli esperti per valutare una stretta più forte nei confronti degli affollamenti in piazze e parchi cittadini. Obiettivo del governo regionale, è evitare che il piccolo miglioramento nella curva dei contagi che si sta verificando in questi giorni venga vanificato da comportamenti errati. Il Piemonte aveva già adottato misure più restrittive, anticipando quelle nazionali, alcune settimane fa, a cominciare dalla didattica a distanza alle superiori e dalla chiusura dei centri commerciali nel fine settimana.

Una riunione operativa alla Protezione civile con le Regioni in videoconferenza potrebbe essere convocata in giornata per fare il punto della situazione nell'emergenza Covid e analizzare i fabbisogni di tutti i territori, secondo quanto si apprende. 

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