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Elezioni presidenziali Usa 2020, Trump: “Se si contano i voti legali vinco facile”. Biden quasi davanti alla porta d’ingresso alla Casabianca: nessun dubbio su vittoria.

Cagliari - È ormai testa a testa tra il presidente Usa, Donald Trump, e lo sfidante Dem Joe Biden, in Georgia, dove mancano ancora solo 14 mila voti da scrutinare, e sono quasi tutti voti per corrispondenza. I due sono a un soffio, 49,4 per Trump contro 49,36 per Biden; e il vantaggio del presidente Trump sull'ex vicepresidente Joe Biden si è ridotto a 1800 voti.

La posizione di Trump in Georgia si è fortemente indebolita nelle ultime 24 ore: era di 9mila voti giovedi' mattina e 18mila mercoledi' sera.

Biden potrebbe vincere le elezioni presidenziali con la Georgia, che apporta 16 punti al collegio elettorale, se mantiene l'Arizona. In arrivo ci sono i voti della contea di Clayton, da sempre democratica, ma anche quelli, circa 8000, arrivati nelle ultime ore dall'estero e dai militari, con cui Trump potrebbe risalire.

Quanto all'Arizona, il risultato non è previsto però fino a venerdì (ora di Washington) perché mancano ancora 285 mila voti da contare. E gli occhi adesso sono puntati sulla Pennsylvania.

"Faremo ricorso legale in tutti gli Stati dove Biden di recente ha rivendicato (la vittoria) per frode elettorale. Siamo pieni di prove - date un'occhiata ai media. America First!". Il tweet di Trump dà l'idea del clima post elettorale, che sta vivendo l'America. Si preannunciano battaglie legali, va concretizzandosi così la minaccia sventolata ripetutamente dal presidente Usa in campagna elettorale, quando ha gettato un cono d'ombra sulla regolarità di questo voto per le presidenziali. 

Georgia, Pennsylvania e Nevada, in particolare, ma anche North Carolina, Michigan e Wisconsin sono gli Stati sotto la mira della campagna di Trump. In Arizona, manifestano (armati) elettori del tycoon.  Nell'occhio del ciclone ci sono i voti per corrispondenza: "Ogni voto arrivato dopo l'Election day non sarà contato", ha scritto in un altro tweet il presidente Usa. Un post segnalato da Twitter come "controverso e fuorviante", dal momento che diversi stati americani (tra cui la Pennsylvania) accettano le schede arrivate dopo il 3 novembre con timbro postale entro l'Election day. "Ogni voto deve essere contato", ha replicato, sempre via twitter, il rivale Biden. Per la sua campagna, le azioni legali di Trump "sono senza merito: sono solo un tentativo di ritardare il risultato elettorale".

Un giudice della Georgia ha respinto l'azione legale avviata dal tycoon. E il segretario di stato della Georgia, Brad Raffensperger, in una conferenza stampa ha rifiutato qualsiasi accusa di frode o soppressione del voto nel suo Stato. Il margine di vittoria tra Biden e Trump è di appena 0,4%, e in questo momento è il candidato repubblicano a essere in vantaggio: "Siamo qui per proteggere la democrazia e non guardiamo alla velocità ma all'accuratezza dei conteggi" ha assicurato Raffensperger.

Risposta analoga è arrivata dal procuratore generale della Pennsylvania, Josh Shapiro, che ha criticato la campagna elettorale di Trump per avere fatto ricorso per fermare il conteggio dei voti nello Swing State. "Non permetterò a nessuno di interrompere il processo di conteggio", ha detto Shapiro a Msnbc, "questi sono voti legali. Verranno conteggiati". La Corte suprema della Pennsylvania ha annullato la decisione della Corte del Commonwealth, pronunciandosi contro la richiesta della campagna di Trump di consentire un esame più attento del processo di conteggio dei voti. "La decisione era corretta e la Corte del Commonwealth ha sbagliato; la campagna (Trump, ndr) non ha presentato alcuna prova che il Consiglio abbia abusato della sua ampia autorità discrezionale o che le sue strutture di propaganda violino il Codice elettorale", si legge nella nuova sentenza, secondo quanto riporta Fox News.

L'ulteriore sconfitta legale è giunta dal Michigan: un giudice di una corte statale ha respinto il ricorso del presidente per fermare il conteggio dei voti.

La campagna di Trump ha chiesto poi ufficialmente di contare nuovamente le schede in Wisconsin. Le regole variano da Stato a Stato: in Arizona, il riconteggio è automatico se il margine tra i due candidati è pari o inferiore allo 0,1% dei voti. Anche il Pennsylvania è automatico, ma se la differenza tra i due candidati è entro mezzo punto percentuale.  In Georgia, invece, sono gli sfidanti che possono chiedere il riconteggio quando il distacco è inferiore all'1% del numero totale delle schede, mentre in Wisconsin la legge prevede che se la distanza è entro l'1%, è il candidato in svantaggio che può chiedere un nuovo scrutinio.

"Fermate la frode!": è il tweet di Donald Trump, quando dal Nevada arriva la notizia che Biden ha aumentato il suo vantaggio e al candidato dem manca un solo Stato per annunciare la vittoria. Il tycoon è un fiume in piena. "Se si contano i voti legali vinco facilmente le elezioni! Se si contano i voti illegali e quelli in ritardo possono rubarci le elezioni" posta la campagna del presidente.

Dei 270 grandi elettori necessari per ottenere la vittoria, Biden ne ha già conquistati 264 (253 secondo valutazioni più prudenti, per esempio la Cnn), mentre Trump è fermo a 214.

I team dei due contendenti, intanto, si avvicendano in comunicati di grande ottimismo sul risultato finale. Al momento, hanno vinto entrambi.

La stima del vantaggio varia a seconda delle testate giornalistiche e delle agenzie demoscopiche a cui si appoggiano: ad esempio Associated Press, un'autorità in tema di elezioni Usa, dà a Biden 264 voti elettorali, perché considera suo appannaggio quelli dell'Arizona, Stato ancora in bilico secondo il New York Times, testata vicina ai Dem, che dà a Biden 253 voti elettorali contro i 214 di Trump.

Per diventare presidente degli Stati Uniti servono 270 voti sui 538 del collegio elettorale.

Nel caso in cui l'Arizona fosse confermata appannaggio dello sfidante a Biden mancherebbero 6 voti elettorali per vincere e 6 voti elettorali sono proprio quelli che si assegnano in Nevada dove si sta svolgendo una battaglia all'ultimo voto, minacce di ricorsi legali comprese.

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