Iglesias, 23 Sett 2020 - Ha chiamato il 113 per chiedere aiuto alla Polizia di Stato, la nipote dei due signori che per l’ennesima volta stavano subendo minacce dal loro figlio tossicodipendente. Subito dopo la richiesta di aiuto, un equipaggio di una Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Iglesias, appena giunto sul posto, ha trovato l’uomo, un 43enne ben noto alle Forze di Polizia, ancora in stato di agitazione dopo aver sfondato il portoncino dell’abitazione dove si erano rifugiati i due anziani.
Questo è stato l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti compiuto dal 43enne nei confronti dei suoi genitori, tutti atti ad estorcere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Infatti, da mesi va avanti questa situazione, ma ad agosto scorso, dopo che, in preda ai suoi soliti attacchi d’ira, è arrivato a provocare diverse fratture a suo padre e per questo l’uomo era stato sottoposto alla misura di allontanamento dalla casa familiare nonché al divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati dai suoi cari.
Ma il tossico dopo il provvedimento dell’A.G. non si è certo impaurito: infatti questi, dopo aver scoperto che i suoi genitori si erano rifugiati a casa di una parente per sfuggire alle continue minacce e pressioni psicologiche, si è presentato a chiedere nuovamente denaro. Ma non ricevendo alcun tipo di risposta e poi dopo aver perso totalmente il controllo di se, ha sfondato con un calcio il portoncino di ingresso della casa, non trovando i due anziani che nel frattempo si erano nascosti nella camera da letto per non essere scoperti.
Davanti a questa situazione si sono poi trovati gli Agenti del Commissariato che una volta sul posto, dopo aver rassicurato i due poveri anziani, hanno bloccato e dichiarato in arresto l’uomo per i reati di rapina ed estorsione e, terminati gli atti di rito, lo hanno accompagnato presso la Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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