Teulada (Ca), 7 Sett 2020 – È ancora avvolta nel mistero la dinamica dell’incidente, avvenuto l’altro ieri, dove ha perso la vita Galina Fedorova, di 35 anni, modella russa, in vacanza nell’Isola con il fidanzato. I due sono schiantati con un gommone preso a nolo a Chia e condotto dal fidanzato della vittima.
In questi giorni, probabilmente a svelare i contorni del misterioso incidente, sarà con ogni probabilità il racconto dell'uomo che si trovava al comando de piccolo natante, all'Autorità Giudiziaria Cagliaritana che la coppia aveva preso a noleggio a Chia. In questo momento l’unica cosa certa è che l'uomo resterà nell'Isola sino a quando le dinamica dell'incidente non sarà chiarita.
È attesa per oggi in Procura la relazione dettagliata della polizia locale di Teulada, impegnata a completare gli atti di Polizia Giudiziaria. Infatti, gli agenti devono ancora chiarire anche un aspetto importante della vicenda: gli investigatori non hanno ancora chiarito se la donna sia morta per l’impatto durante l’incidente o sia morta annegata o per le ferite riportate in seguito alla collisione del gommone sugli scogli. E questo dubbio potrebbe essere anche risolto a seguito agli esami del medico legale sul corpo della modella che si terrà al Policlinico universitario di Monserrato.
I giovani russi, erano arrivati in Sardegna pochi giorni fa e soggiornavano in un bed&breakfast di Capoterra. Poi nel pomeriggio di sabato scorso, per scoprire le bellezze della punta estrema della costa sud occidentale dell'Isola, avevano preso a noleggio il gommone con il quale poi si sono schiantati sugli scogli che affiorano nel tratto di mare che bagna l'Isola Rossa. Però, durante la navigazione e prima di giungere nel porticciolo turistico, qualcosa non è andato storto ed il gommone con a bordo la giovane modella e il fidanzato, si è schiantato sugli scogli.
Subito dopo sul posto sono giunti i soccorsi ma il loro intervento non ha potuto salvare la donna che subito dopo è stata recuperata dal mare e poi portata su una banchina del porticciolo dove i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.
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