Quartu Sant’Elena (Ca), 11 Ago 2020 – La notte del 2 luglio scorso, gli agenti delle Volanti del Commissariato Quartu Sant’Elena e dell’U.P.G.S.P. della Questura di Cagliari, sono intervenuti in viale Lungomare del Golfo, a seguito di una violenta aggressione che si era consumata nei pressi di una paninoteca ambulante, da parte di un corposo numero di soggetti di origine nordafricana e nella quale erano rimasti vittime alcuni giovani.
I poliziotti intervenuti sul posto hanno identificato questi ultimi, tutti ragazzi di circa 20 anni, i quali avevano riportato varie ferite causate da corpi contundenti e da armi da taglio; mentre gli aggressori, vedendo le pattuglie, si erano dati alla fuga, non prima di aver nascosto alcune delle armi utilizzate durante la feroce aggressione, che sono state poi trovate dal personale della Polizia di Stato quartese all’interno di un camper parcheggiato nei pressi della rivendita di panini e appartenente al titolare stesso, un marocchino da lungo tempo residente a Cagliari.
In seguito durante la perquisizione è stata rinvenuta una katana lunga 92 cm, così come un frustino, in gergo denominato “zirogna”, strumenti utilizzati dagli aggressori contro le vittime.
Le successive attività d’indagine svolte dagli investigatori del Commissariato, hanno consentito di ricostruire compiutamente i fatti e sulla base della preliminare fondamentale attività di sopralluogo, sono state acquisite le denunce di 5 ragazzi, vittime della gravissima aggressione, oltre che alcune testimonianze, grazie alle quali sono stati identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria due dei magrebini autori delle violenze.
In particolare, dagli accertamenti compiuti, è emerso che due del gruppo di ragazzi, provenienti dalla provincia, al termine di una serata in discoteca sono stati avvicinati da due magrebini i quali con fare minaccioso li avevano pretestuosamente accusati di aver rivolto delle attenzioni alla ragazza di uno di loro, banconiera presso la paninoteca.
Gli stessi magrebini, dopo aver sfilato più volte la mascherina dal volto dei ragazzi, spalleggiati da altri connazionali ancora in fase di identificazione, sono passati immediatamente alle vie di fatto, prelevando una katana, un frustino ed una mazza da hockey dal camper di cui avevano la disponibilità. Con queste armi si sono scagliati con inaudita violenza contro il gruppo di ragazzi, procurando a tutti loro diverse ferite lacero contuse.
Un altro ragazzo, presente sul posto, accortosi del grave ed imminente pericolo, aveva cercato di dissuadere i nordafricani, non riuscendo nell’intento e ricevendo, per tutta risposta anche lui, un fendente che gli ha procurato una profonda ferita al volto.
Le giovani vittime, successivamente ai fatti, si sono recate presso diverse strutture ospedaliere dove sono state accertate le ferite, con diagnosi fino a 15 giorni s.c., dovute a contusioni determinate da corpi contundenti e tagli riconducibili a strumenti da taglio, presumibilmente la katana, ovvero a bottiglie di vetro appositamente infrante per renderle ancor più offensive.
La ferocia dell’aggressione è stata accertata anche dall’entità delle diverse ferite riportate, all’altezza del capo o altre parti vitali, con evidenti e pericolose gravi ripercussioni nei loro confronti.
Le indagini favorite da una capillare conoscenza del territorio da parte del personale del Commissariato di Quartu Sant’Elena, hanno condotto all’immediata identificazione di due degli autori dell’aggressione, ovvero coloro che fin dal principio avevano provocato e affrontato faccia a faccia i giovani ragazzi. Si tratta di Ouanas Mohamed Zidane, 20enne algerino, e di Ben Aissa Amir Alessandro, 30enne cagliaritano di origini marocchine.
L’attività d’indagine per rintracciare degli indagati, si è svolta attraverso capillari servizi di osservazione nei luoghi maggiormente frequentati dai soggetti. Ciò ha consentito il ritrovamento, nella tarda serata di ieri, di entrambi i nordafricani, i quali avevano trovato rifugio in un casolare nelle campagne del comune di Sinnai. E, poi, quando i polizotti li hanno raggiunti, i due hanno tentato subito la fuga, resa vana dal tempestivo intervento degli agenti.
Tutta l’attività di indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, che ha supportato costantemente gli operatori del Commissariato nella loro attività di ricostruzione dei fatti.
Considerati i gravi indizi di colpevolezza a loro carico e il concreto pericolo di fuga, Ouanas e Ben Aissa sono stati sottoposti al provvedimento di fermo per aver provocato lesioni al volto. Agli stessi soggetti sono state contestate le lesioni aggravate in concorso nei confronti, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.
Anche il proprietario del chiosco dove erano nascoste le armi e gli oggetti utilizzati duranti l’aggressione è stato denunciato per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.
Proseguono le indagini da parte dei poliziotti del Commissariato di Quartu Sant’Elena per l’individuazione degli altri autori della violenta aggressione.
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