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Beirut, esplosioni al porto: oltre 100 morti e 4000 feriti. E il bilancio delle vittime si aggrava ora in ora.

Beirut, 5 Lug 2020 - Sono oltre 100 i morti e più di 4.000 i feriti per le esplosioni avvenute ieri nel porto di Beirut, in Libano, e causate da circa 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio presenti in un deposito. E' quanto ha riferito oggi la Croce rossa, citata dal sito libanese Daily Star. Ma il bilancio potrebbe essere più pesante, avvertono le autorità: secondo il governatore della città, Marwan Abboud, citato dai media, i dispersi sono più di 100.

Ieri il presidente libanese Michel Aoun ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale al termine della riunione del Consiglio di difesa, durante il quale il premier Hassan Diab ha definito "inaccettabile che un carico di nitrato di ammonio, stimato in 2.750 tonnellate, sia stato presente per sei anni in un deposito, senza misure di precauzione". Le esplosioni avvenute ieri sera sono state registrate dai sismografi come un terremoto di magnitudo 3.3, secondo i dati del servizio geologico statunitense Usgs. La magnitudo riportata non è comunque direttamente paragonabile a un sisma di dimensioni simili, essendo l'esplosione libanese avvenuta in superficie (al contrario di un'onda sismica). Oggi a Beirut, una riunione del gabinetto d'emergenza.

La magistratura libanese venne informata sei volte sulla pericolosità del nitrato di ammonio presente nel porto di Beirut dal 2014, con la richiesta da parte delle autorità doganali del via libera alla sua esportazione, ma l'autorizzazione non venne mai concessa. È quanto ha denunciato oggi il direttore delle autorità doganali libanesi, Badri Daher, parlando all'emittente LBCI all'indomani delle potenti esplosioni che hanno devastato Beirut, causando oltre 100 morti e 4.000 feriti.Il premier ha definito ieri "inaccettabile" la presenza in un deposito del porto di circa 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio. Daher ha precisato che vicino al nitrato c'erano i fuochi d'artificio dove è scoppiato l'incendio che ha poi innescato le esplosioni.

A provocare le esplosioni che hanno dilaniato Beirut, nel Libano, è stato un carico di nitrato di ammonio di oltre 2700 tonnellate che era conservato in un magazzino nei pressi del porto dopo esser stato confiscato sei anni fa.Il ministro degli interni Mohammed Fahmi ha riferito spiegando che da una prima ricostruzione il nitrato di ammonio sarebbe stato posizionato nel magazzino dopo esser stato sequestrato da una nave mercantile nel 2014. Testimoni hanno riferito di aver visto una nuvola arancione come quella che appare quando viene rilasciato gas tossico di biossido di azoto dopo un'esplosione che coinvolge nitrati e nel Paese è forte la preoccupazione anche per le tossine presenti ora nell'aria.

Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque possa di andare via da Beirut. Hasan - citato dai media locali - ha affermato che i materiali pericolosi sprigionatisi nell'aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.

Tre ospedali di Beirut sono stati "completamente distrutti" e altri due "parzialmente distrutti" dalle devastanti esplosioni di ieri nella capitale libanese. Lo ha confermato ad al-Jazeera Mirna Doumit, presidente dell'Ordine degli infermieri di Beirut. "Abbiamo dovuto trasferire i pazienti in altri ospedali - ha detto - Altri due ospedali sono parzialmente distrutti. E' una catastrofe".

"Abbiamo stilato liste di aiuti e le abbiamo inviate a diversi Paesi: gli ospedali da campo saranno una soluzione adeguata e rapida perché i nostri depositi sono stati gravemente danneggiati", ha detto il ministro della Salute chiedendo l'aiuto alla comunità internazionale per far fronte all'emergenza causata dalle due potenti esplosioni. In una dichiarazione all'emittente LBCI, il ministro ha rimarcato l'impellente necessità di ricevere aiuti: "Abbiamo bisogno di ogni cosa per soccorrere i feriti e le vittime: qui manca praticamente manca ogni cosa".

"Ho appreso e seguo con profonda tristezza la notizia delle esplosioni verificatesi a Beirut nelle ultime ore. Nel farmi interprete dei sentimenti di vicinanza e solidarietà del popolo italiano, desidero farle pervenire le espressioni del più sentito cordoglio dell'Italia tutta e porgerle, anche a nome mio personale, le più sincere condoglianze". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Repubblica Libanese, Michel Aoun. "In questa dolorosa circostanza - prosegue - ci stringiamo con affetto all'amico popolo libanese. Il nostro pensiero va alle numerosissime vittime della terribile tragedia e alle loro famiglie, mentre con viva speranza auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento".

"Ieri a Beirut nella zona del porto delle fortissime esplosioni hanno causato decine di morti e migliaia di feriti e molte gravi distruzioni. Preghiamo per le vittime e i loro familiari e preghiamo per il Libano, perché con l'impegno di tutte le sue componenti sociali politiche e religiose possa affrontare questo momento così tragico e doloroso e con l'aiuto della comunità internazionale superare la grave crisi che sta attraversando".

L'Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che sta preparando 23 tonnellate di aiuti umanitari nel suo magazzino di Dubai da inviare a Beirut dopo le devastanti esplosioni di ieri nel porto della città.

Un militare italiano è rimasto ferito in modo non grave in seguito alle esplosioni avvenute a Beirut, mentre altri sono sotto osservazione perché in stato di choc. Il militare fa parte di un'unità del contingente italiano in Libano. "A Roberto e alla sua famiglia vada l'abbraccio di tutta la comunità bitontina e pugliese".

È quanto scrive in un post pubblicato su Facebook Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto (Bari) paese in cui risiede il militare Roberto Caldarulo. "Non riesco neanche a immaginare cosa abbiano provato e quali devastanti ricordi resteranno nella memoria di questo terribile evento", aggiunge il primo cittadino e conclude: "Vi siamo vicini". Caldarulo che ha 40 anni e vive nella frazione bitontina di Palombaio con la sua famiglia, è un caporal maggiore e ha una lunga esperienza in aree di crisi. Le sue condizioni non sono gravi.

L'ambasciata australiana a Beirut è stata danneggiata "in modo significativo" dalle devastanti esplosioni che ieri hanno riportato il terrore nella capitale libanese. È stato il premier australiano Scott Morrison a confermare, come riportano i media australiani, che la rappresentanza diplomatica - a circa 1,8 km dal luogo delle deflagrazioni - è stata "colpita in modo significativo". "Possiamo dire che tutto il personale sta bene, ma l'edificio dell'ambasciata è significativamente compromesso", ha aggiunto. Tra le vittime delle esplosioni c'è anche un cittadino australiano.

Alcuni dipendenti dell'ambasciata tedesca a Beirut sono rimasti feriti nelle devastanti esplosioni che hanno scosso ieri il porto della capitale libanese. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Berlino, secondo cui "ci sono stati dei feriti tra il personale dell'ambasciata". "Tenuto conto dei danni considerevoli nella zona urbana di Beirut - ha sottolineato - non possiamo escludere per ora che altri cittadini tedeschi possano essere tra i morti ed i feriti".

Il ministero precisa poi che la sede dell'ambasciata, che si trova non lontano dal porto, è stata danneggiata, ma "la gravità dei danni non è ancora stata valutata". La cancelliera Angela Merkel, attraverso la sua portavoce Ulrike Demmer, si è detta "sconvolta" per l'incidente di ieri e ha assicurato "sostegno al Libano".

Dirigenti militari Usa pensano che l'esplosione a Beirut sia stata un attacco, una bomba di qualche tipo: lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca. "Gli Usa aiuteranno il Libano" ha detto poi il presidente degli Stati Uniti. Ma tre fonti del Dipartimento della Difesa - coperte da anonimato - hanno poi riferito alla Cnn di non aver visto indicazioni sulla possibilità che le terribili esplosioni siano frutto di un attacco.

La Francia invierà un distaccamento di sicurezza civile e "diverse tonnellate di materiale sanitario" a Beirut. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron su Twitter. "Medici di emergenza raggiungeranno inoltre Beirut il prima possibile per rafforzare gli ospedali. La Francia è già impegnata", ha aggiunto il capo dello Stato. Macron aveva già assicurato ieri sera al suo omologo libanese Michel Aoun il sostegno della Francia e aveva annunciato la consegna di "aiuti e risorse francesi" a Beirut.

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