Cagliari, 31 Lug 2020 - In questi ultimi giorni il personale della Polizia di Stato di Cagliari ha svolto un’intensa attività di prevenzione e contrasto ai reati commessi in ambito familiare. In particolare in due distinti episodi sono finiti in carcere due uomini responsabili uno di maltrattamenti nei confronti della madre ed un altro perché minacciava, molestava e spiava la sua vicina di casa.
Il primo episodio si è verificato nelle prime ore del mattino di ieri quando sulla linea del 113 è giunta una richiesta di aiuto da parte una donna vittima di aggressione da parte del figlio.
L’arrivo tempestivo degli Agenti della Squadra Volanti in soccorso alla donna, ha consentito di interrompere una lunga scia di abusi e violenze compiute dal figlio 24enne pluripregiudicato. In questa circostanza l’aggressione era scaturita per futili motivi, dovuta al continuo abuso di sostanze alcoliche che ha reso il ragazzo particolarmente aggressivo e violento.
I poliziotti hanno trovato la donna, una 39enne, in strada spaventata e visibilmente sotto choc, mentre il figlio era ancora dentro casa. L’interno della abitazione è stato completamente distrutto: arredi, suppellettili, ceramiche e porte sono stati presi di mira dalla furia del ragazzo, tanto che si è reso necessario l’intervento della Squadra Sopralluoghi della Polizia Scientifica per effettuare i rilievi.
Il giovane anche in presenza degli Agenti ha continuato a mostrare segni di intolleranza verso la madre, offendendola e minacciandola di morte, come tra l’altro era stato fatto anche in passate circostanze per le quali sono state presentate denunce da parte della donna.
Il ragazzo è risultato essere sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e anche nel recente passato era stato arrestato per evasione.
In quest’ultima circostanza il ragazzo ha anche distrutto il cellulare alla madre per evitare di chiedere aiuto alla Polizia, ma la donna è riuscita a scappare per la strada e a fermare un passante grazie al quale ha potuto chiamare i soccorsi.
Quindi il figlio è stato dichiarato in arresto per maltrattamenti in famiglia e portato in Questura da dove, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato e rinchiuso presso il carcere di Ca-Uta.
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