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Allevatore di Orani arrestato dai carabinieri della compagnia di Ottana per tentato omicidio, detenzione e porto di arma clandestina nonché possesso illegale di munizioni. Il fratello già agli arresti domiciliari deve rispondere di possesso di armi clandestine.

Ottana (Nu), 29 Lug 2020 - I Carabinieri della Compagnia di Ottana, agli ordini del Cap. Massimo Meloni, con il supporto delle Squadriglie Carabinieri di Nuoro, Monte Pizzinu e Iloghe ed un unità cinofila del Nucleo Carabinieri Cinofili di Cagliari, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare in carcere a carico di Andrea Sedda, di 29 anni, allevatore di Orani (Nu).

La misura è la conseguenza delle indagini svolte dagli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia cc di Ottana iniziate a seguito del tentato omicidio ai danni di un altro allevatore 40enne di Orani avvenuto il 15 marzo 2020 in località “Nurdole” di quel comune quando la mancata vittima designata, al crepuscolo, a bordo del suo fuoristrada mentre rientrava dal suo ovile in paese, percorrendo una strada sterrata che costeggia la SS 131 DCN, era stato fatto oggetto di tre colpi di fucile a pallettoni che hanno raggiunto il veicolo ed uno di essi aveva attraversato il parabrezza passando a pochi centimetri dal volto della vittima che solo per fortuna è rimasta illesa. Negli accurati riscontri e sopralluoghi svolti sulla scena del crimine da parte dei militari, esperiti anche con l’utilizzo di metal detector, era stato possibile rinvenire e repertare un bossolo calibro 12 esploso durante l’attentato.

In seguito, il 30 aprile scorso, indirizzati dalle risultanze delle indagini, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ottana, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna e delle loro unità cinofile, hanno svolto mirate perquisizioni e rastrellamenti su vaste aree rurali e boscate della zona in cui era stato commesso il tentativo di omicidio, ed in particolare nelle proprietà dei Sedda, che poi hanno portato al rinvenimento ed al sequestro di due fucili calibro 12, uno semiautomatico ed uno sovrapposto, con matricola abrasa ed all’arresto di Angelo Sedda, fratello di Andrea. Nella circostanza Angelo era stato sorpreso dai carabinieri mentre cercava di occultare nella vegetazione, portandoli al di fuori dei confini dell’azienda di famiglia, i due fucili per sottrarli alle attività di perquisizione che si stavano svolgendo nei loro terreni. Nel medesimo contesto erano state anche rinvenute diverse munizioni a pallettoni del calibro delle armi sequestrate. Poi, queste armi sono state inviate ai Carabinieri del R.I.S. di Cagliari per le verifiche balistiche al fine di stabilire se fossero state utilizzate per commettere gravi reati. E dopo gli accurati accertamenti, uno dei fucili risultava essere l’arma che aveva sparato nell’attentato all’allevatore di Orani. Inoltre è stato individuato il presunto movente, verosimilmente riconducibile a vecchie liti giudiziarie e a questioni attinenti terreni e pascoli nella disponibilità della vittima ed appetibili per i Sedda.

Il Giudice delle Indagini Preliminari, Dott.ssa Teresa Castagna del Tribunale di Nuoro, su richiesta del Pubblico Ministero. Dott. Giorgio Bocciarelli, accogliendo le risultanze d’indagine del Nucleo Operativo della Compagnia di Ottana e ritenendo esistenti gravi indizi di colpevolezza, emetteva la misura cautelare in carcere nei confronti di Andrea Sedda per i reati di tentato omicidio, detenzione e porto di arma clandestina nonché possesso illegale di munizioni.

Quindi l’indagato al termine delle operazioni di rito è stato associato al carcere di Bade e Carros di Nuoro dove rimarrà disposizione dell’autorità giudiziaria. Mentre Angelo Sedda, già arrestato il 30 aprile scorso sempre dai Carabinieri di Ottana, per il possesso illegale di armi clandestine, tra cui il fucile utilizzato per il tentato omicidio, si trova ancora in regime di arresti domiciliari ad Orani.

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