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Consiglio europeo. Nuova proposta Recovery Fund a 750 miliardi, 390 di sussidi.

Bruxelles, 20 Lug 2020 - "Invierò tra poco una nuova proposta ai leader che è frutto di un lavoro qualitativo estremamente intenso". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "I negoziati sono stati molto difficili - ha aggiunto - So che gli ultimi passi sono molto difficili ma sono fiducioso, e anche se ci sono delle difficoltà, e anche se è importante continuare a lavorare, penso e sono convinto che un accordo sia possibile".

L'ammontare complessivo del Recovery Fund nell'ultima proposta che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha inviato alle delegazioni è di 750 miliardi, 390 miliardi di sussidi e 360 di prestiti. Si apprende a Bruxelles.

La nuova composizione del Recovery fund porterebbe all'Italia 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti. È quanto si apprende a margine del negoziato in Consiglio Ue. La cifra, viene spiegato, potrebbe ancora variare, perché si stanno facendo i calcoli sulla base della nuova proposta di Charles Michel. Se venissero confermati i 209 miliardi, sarebbe una cifra superiore a quella della proposta iniziale della Commissione, che si fermava a 173.

La Resilience and RecoveryFacility, ovvero il cuore del Recovery Fund, assegnata ai Paesi secondo una chiave di allocazione diretta, nella nuova proposta messa sul tavolo stasera da Charles Michel è di 672,5 miliardi: di questi 312,5 miliardi sono sovvenzioni (aumenta rispetto alla prima proposta da 310 miliardi, ma scende rispetto a quella di sabato a 325). I trasferimenti a fondo perduto spacchettati tra i programmi sono invece 77,5 miliardi (rispetto ai 190 mld della prima proposta).

Nuovo incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e i premier Giuseppe Conte e Pedro Sanchez, prima dell'avvio del vertice europeo, alle 18.

Obiettivo del confronto, al quale hanno partecipato anche il premier greco Kyriakos Mitsotakis e quello portoghese Antonio Costa, secondo le fonti, un aggiornamento sullo stato del negoziato con la determinazione di chiudere velocemente.

Mitsotakis ha pubblicato su Twitter una foto della riunione: "Ancora un altro incontro - ha scritto a commento dell'immagine - questa volta con Merkel, Macron, Conte, Sanchez e Costa. L'Europa deve rimanere ambiziosa. Facciamo un accordo stasera".

"Qui non stiamo scherzando, non possiamo guardare a l'ombelico nazionale, stiamo offrendo una risposta europea. Da questo punto di vista non c'è da scherzare più. Lo dobbiamo per i nostri cittadini, la gravità delle conseguenze di questa crisi. Non è più tempo di tergiversare". Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, da Bruxelles a margine del Consiglio europeo. E, senza citare Paesi, ha aggiunto: "C'è stato uno scontro in questi giorni, non permetterò mai che un singolo paese possa avere il monopolio o la possibilità di un sistema di controllo e di verifica. Questo spetta agli organi comunitari e su questo non mollo, non permetterò mai che avvenga".

"Ieri per l'ennesima volta c'è stato un duro confronto, ho spiegato che dobbiamo avere un limite. C'è un limite e non deve essere superato per la dignità dell'Italia e degli altri Paesi che in questo momento stanno attraversando la fase più acuta della crisi", ha sottolineato ancora il premier a Bruxelles. "Abbiamo lavorato fino all'alba, direi che c'è stata una svolta. Dobbiamo essere ancora cauti fino a quando non c'è la stretta finale, però sono cautamente ottimista", ha detto il presidente del Consiglio parlando con i cronisti prima di partecipare alla nuova sessione plenaria del Vertice Ue. 

"C'è un quadro di macronegoziato - ha spiegato ancora Conte - su cui si tratta di rompere alcune resistenze e perplessità che a questo punto sono inaccettabili. Poi c'è un negoziato micro, che riguarda le singole poste, che è una partita non meno importante. Mi sto battendo duramente perché alla fine le risorse a disposizione dell'Italia siano cospicue", affinché "non ci sia una compromissione del quadro totale delle risorse. Perché è questo che ci consentirà una pronta ripresa".

Quanto alla condizionalità degli aiuti legata agli obiettivi climatici, "siamo favorevoli - ha assicurato Conte - questo piano è tutto orientato a realizzare quanto più velocemente la transizione energetica e quella digitale", se il piano di rilancio europeo si chiama 'Next Generation Ue', ciò conferma che "dobbiamo favorire questa svolta verde e digitale".

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