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Consiglio europeo: nuova proposta Michel, tagli ai sussidi, e “super freno d’emergenza”.

Bruxelles, 18 Lug 2020 - Si è concluso il vertice ristretto a sette, che ha precedutoe la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Al tavolo la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte. Con loro il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen. Un vertice ristretto nel tentativo di avvicinare le posizioni in vista della ripresa del negoziato.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha svolto un intervento "molto duro" oggi, prima della sospensione dei lavori del Consiglio Europeo per gli incontri in formato ristretto. Lo si apprende da fonti italiane. Conte, riferiscono, ha attaccato l'approccio poco costruttivo con cui alcuni Paesi stanno affrontando la discussione, dimostrando, secondo il premier, scarsa consapevolezza della crisi epocale che l'Europa sta vivendo e della necessità di una reazione pronta ed efficace.

Conte ha criticato, in particolare, i Paesi che vogliono riservarsi un veto sull'attuazione del bilancio, che è inaccettabile "giuridicamente e politicamente", poiché altererebbe l'assetto istituzionale europeo. L'Italia, ha ricordato ieri sera, difende, oltre ai suoi interessi, anche "le prerogative della Commissione" da chi vorrebbe intaccarle, a favore del Consiglio, l'istituzione che rappresenta gli Stati membri.  L'Italia ha deciso di affrontare, "di sua iniziativa", un percorso di riforme che le consentano di correre ma "pretenderà una seria politica fiscale comune", in modo da affrontare una volta per tutte surplus commerciali e dumping fiscali, per "competere ad armi pari" ha detto ancora il premier.

Recovery Fund tagliato nella parte sussidi (da 500 a 450), 'rebates' più alti, chiave di distribuzione modificata (60% dei fondi distribuiti in base a Pil e disoccupazione degli ultimi 5 anni, e 40% in base al calo della crescita solo dell'ultimo anno), freno di emergenza sulla governance, con la possibilità per i Paesi di bloccare l'esborso dei fondi e chiedere l'intervento del Consiglio. Questa, secondo quanto si apprende, la nuova proposta di compromesso che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel dovrebbe presentare ai leader. 

"La proposta sulla governance presentata da Michel è un passo nella giusta direzione": così fonti diplomatiche olandesi commentano il nuovo pacchetto sul tavolo del vertice Ue. Ma sottolineano come si tratti di un pacchetto, "e ci sono molte cose ancora da risolvere. Se ci riusciamo dipenderà dalle prossime 24 ore".

L’ultima condizione elaborata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sulla governance del Recovery Fund, e quindi sull'attuazione dei piani nazionali delle riforme, prevede un 'super-freno di emergenza', in base al quale lo Stato membro può fare richiesta "entro tre giorni", di portare la questione "senza ritardi" al Consiglio europeo, o all'Ecofin, per "affrontare" la preoccupazione "in maniera soddisfacente". Si apprende a Bruxelles.

Nella nuova proposta del presidente del Consiglio europeo, nel complesso c'è un taglio di 50 miliardi di sussidi (da 500 a 450), ma viene rafforzata di 15 miliardi la parte sostanziale della Resilience Recovery Facility (che prevede allocazioni dirette ai Paesi), che aumenta (da 310 miliardi a 325). Il taglio riguarda invece la parte dei 190 miliardi di trasferimenti suddivisi tra vari programmi. L'ammontare totale del Recovery Fund resta a 750 miliardi, con un nuovo equilibrio: 450mld di sussidi e 300mld di prestiti.

Nella proposta di Charles Michel vengono aumentati i 'rebate', cioè i rimborsi (meccanismo correttivo della contribuzione al Bilancio) per Svezia, Danimarca e Austria. Si apprende a Bruxelles.

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