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Strage di Ustica, Mattarella: “Serve verità, i paesi alleati collaborino”

Roma, 27 Giu 2020 - Sulla strage di Ustica bisogna trovare "risposte risolutive", arrivare ad una ricostruzione "piena e univoca" di quanto avvenuto nella sera del 27 giugno 1980, con l'impegno delle istituzioni e la "aperta collaborazione" dei Paesi alleati. Perché "il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica". È quanto ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a 40 anni dall'abbattimento del Dc9 dell'Itavia. "La strage avvenuta nel cielo di Ustica la sera del 27 giugno 1980 è impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare. Nella ricorrenza dei quarant'anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale.

La condivisione di tanto dolore - ha sottolineato Mattarella - è stata ed è anche motivo di testimonianza e di impegno civile. Il quadro delle responsabilità e le circostanze che provocarono l'immane tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario. Tuttavia molta strada è stata percorsa dopo che reticenze e opacità erano state frapposte al bisogno di verità, incomprimibile per una democrazia e uno Stato di diritto. La Repubblica e la tenacia e professionalità di uomini dello Stato hanno consentito di diradare nebbie; e ciò è stato possibile grazie anche alla determinazione e alla passione civile delle famiglie delle vittime e di quanti le hanno sostenute nelle istituzioni e nella società". Ma oggi, ha sottolineato il Capo dello Stato, "non può e non deve cessare l'impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l'impegno delle istituzioni e l'aperta collaborazione di Paesi alleati con i quali condividiamo comuni valori. Il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica.

 

Un anniversario che, nel rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, comincia a Bologna alle 10 con il consueto incontro a Palazzo d'Accursio tra le istituzioni e l'Associazione dei parenti delle vittime. Quest'anno, però, presente anche il presidente della Camera, Roberto Fico.

 

All'incontro, trasmesso in diretta su Rainews24 e in streaming su Rainews.it, partecipano, oltre al Sindaco di Bologna, Virginio Merola e alla presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime, Daria Bonfietti, anche il presidente della Regione dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l'assessore comunale di Palermo Paolo Petralia Camassa.

 

Alle 11.30 l'appuntamento è al Museo per la Memoria di Ustica, dove il presidente della Camera, Roberto Fico, aprirà il convegno "Cosa avremmo saputo noi di Ustica senza la stampa?", organizzato dall'Associazione dei parenti delle vittime di Ustica in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) e trasmesso in diretta streaming sul sito della Camera dei Deputati.

 

A 40 anni di distanza tanti aspetti della tragedia rimangono oscuri a partire dall'interrogativo di fondo su quanto avvenne quella notte nel cielo di Ustica: chi è responsabile dell'abbattimento del DC-9? Ancora oggi, all'approssimarsi della ricorrenza, la polemica politica si infiamma tra chi sostiene ancora la tesi dell'attentato terroristico e chi è convinto della ricostruzione secondo cui l'aereo sarebbe finito in un vero e proprio teatro di guerra nei cieli del Mediterraneo abbattuto nel corso di un combattimento tra alcuni velivoli Nato e un Mig libico a bordo del quale, secondo le dichiarazioni rilasciate a suo tempo dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, si sarebbe trovato addirittura lo stesso Gheddafi. A fare da contorno alla tragedia l'immancabile storia di depistaggi e controinformazione che avrebbe impedito di fare chiarezza in anni di indagini e processi che, questa è l'unica certezza, non hanno dato all'opinione pubblica italiana e alle famiglie delle vittime una definitiva parola di verità e giustizia.

 

Il nome di questa piccola isola siciliana è associato da 40 anni al più grave e misterioso disastro aereo della storia del nostro paese. È il 27 giugno del 1980 quando alle 20.59, il DC-9 IH870 della compagnia Itavia scompare dai radar. L'aereo si trova a metà strada tra Ponza e Ustica. Nessuno dei 77 passeggeri e dei 4 membri dell'equipaggio sopravviverà al disastro. Ma cosa è successo quella sera? Perché quell'aereo è caduto? Cosa lo ha distrutto in volo?

"Ustica 27 giugno 1980'' di Stefano Di Gioacchino con la regia di Agostino Pozzi e il

coordinamento editoriale di Alessandro Chiappetta, in onda in prima visione venerdì 26 giugno alle ore 21.10 su Rai Storia (canale 54), e in replica all'interno di ''Speciale Tg1'' domenica 28 giugno, racconta il fatto e ricostruisce l'estenuante ricerca della verità sul mistero della strage. Con le testimonianze di Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica; del giornalista Valter Vecellio del Tg2 e direttore di Norizie Radicali che per anni si è occupato della vicenda; di Eugenio Baresi, autore di "Ustica: storia e controstoria"; di Carlo Casarosa, docente di Meccanica del volo all'Università di Pisa e perito nell'ultima commissione di indagine; e con gli storici Leopoldo Nuti e Arturo Varvelli.