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George Floyd. 4000 arresti e altre tre vittime. Aumentano gli agenti solidali con la protesta

Usa, 1 Giugno 2020 - Sono una cinquantina gli agenti del Secret Service rimasti feriti nel corso degli scontri nella notte fra domenica e lunedì vicino alla Casa Bianca, durante le manifestazioni per George Floyd, l'afroamericano morto sotto la custodia della polizia.

Scontri violenti che hanno spinto gli agenti del Secret Service a trasferire Donald Trump nel bunker sotterraneo della Casa Bianca, così come era accaduto venerdì sera. Diversi monumenti di Washington sono stati sfregiati con scritte anche al National Mall.

Tutto ciò è accaduto poco prima che nella capitale americana entrasse in vigore il coprifuoco, provvedimento adottato anche da altre città degli Stati Uniti.

I media americani danno conto intanto di altre vittime. Un uomo è stato ucciso a Louisville durante le proteste. Secondo quanto riportato da Abc e Cbs, l'uomo è morto dopo che la polizia e la Guardia Nazionale del Kentucky hanno"risposto al fuoco" per disperdere la folla. Il capo della polizia di Louisville, Steve Conrad, non chiarisce chi abbia sparato il colpo fatale. Le autorità non hanno per ora rilasciato neanche informazioni sulla vittima.

Due persone sono state uccise e un agente è rimasto ferito in una sparatoria a Davenport, Iowa, sempre nel corso delle proteste per la morte di George Floyd. Il capo della polizia locale, Paul Sikorski, ha riferito in una conferenza stampa che tre agenti hanno subito un agguato mentre erano in pattugliamento e che vari colpi d'arma da fuoco hanno colpito la loro auto e uno di loro, che tuttavia non è in pericolo di vita, è rimasto ferito. La polizia ha poi arrestato diverse persone che fuggivano dalla scena a bordo di un'auto.

Sikorski ha aggiunto che la polizia ha risposto a decine di incidenti in città nei quali sono stati sparati colpi d'arma da fuoco e che in totale sono state colpite quattro persone.   Il sindaco di Davenport Mike Mateson ha annunciato che introdurrà il coprifuoco per stasera e chiederà al governatore Kim Reynolds di mobilitare la Guardia nazionale.

Sono circa 4.000, riferisce la Cnn, le persone arrestate finora nelle proteste degli ultimi giorni.

Le cronache delle ultime ore non raccontano solo di brutalità della polizia. Alcuni dirigenti di polizia e agenti si sono uniti ai dimostranti in segno di solidarietà. A volte chinandosi su un ginocchio - un atto di protesta popolare nel mondo sportivo americano per denunciare le iniquità razziali - come hanno fatto due agenti a New York, rimanendo in cerchio mentre venivano letti i nomi di altri afroamericani uccisi dalla polizia. In Michigan, uno sceriffo ha marciato con i dimostranti, come pure il capo della polizia di Norfolk, in Virginia. In ginocchio anche alcuni agenti davanti alla Casa Bianca. Altri casi si sono verificati a Miami e a Santa Cruz.  Episodi accaduti a poche ore dalla marcia delle stelle del basket e del football americano, scesi in strada insieme ai manifestanti a Minneapolis. In marcia, col pugno alzato alla Tommie Smith.

"L'unico motivo per cui siamo qui è per assicurarci che la vostra voce venga ascoltata: tutto qui". Così Chris Swanson, lo sceriffo di Flint Town, in Michigan, si rivolge ai manifestanti in strada a Minneapolis, dimostrando la propria solidarietà. Disarmato, senza casco e senza manganello, con una maglia scura e la scritta gialla 'Sheriff', Swanson appare in un video girato dai presenti e postato sui social: "Non pensate neanche per un secondo che tutti i poliziotti del Paese siano come lui", assicura riferendosi all'agente che ha premuto il ginocchio sul collo di Floyd per lunghi minuti, uccidendolo. "Noi siamo qui per aiutare le persone, non per fare cose senza senso", aggiunge mentre batte il cinque coni manifestanti invitandoli a "fare una parata, non una protesta". "I poliziotti amano la gente. Diteci cosa possiamo fare per voi", chiede. La folla gli risponde acclamandolo e cominciando a scandire: "Walk with us! Walk with us!", "Cammina con noi! Cammina con noi!". Swanson non se lo fa ripetere due volte e si unisce alla marcia di decine di persone.

Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Minnesota ha confermato intanto di aver preso in custodia l'autista dell'autocisterna che ieri ha rischiato di travolgere migliaia di manifestanti che protestavano sull'Interstate 35W a Minneapolis. Il commissario del Dps John Harrington riferisce che nessuno dei manifestanti è rimasto gravemente ferito, stimando la presenza di 5-6 mila persone sul ponte nel momento in cui il camion ha sfrecciato tra la folla. Secondo Harrington il mezzo era già sull'autostrada prima dell'incidente, nonostante fosse stata chiusa 40 minuti prima e fossero state installate le barriere di protezione: "È stata una delle cose più pericolose che abbia mai visto". L'autista, trascinato fuori dal mezzo e aggredito dai manifestanti, è stato inizialmente trasportato all'Hennepin Healthcare con lesioni non gravi e ora si trova nella prigione della contea di Hennepin. In alcuni video dell'incidente si vedono manifestanti che provano a proteggere l'uomo dal pestaggio, interponendosi tra lui e la folla.

A New York nuova, imponente manifestazione di protesta contro la morte di George Floyd. Migliaia di persone sono scese in piazza, in particolare a Manhattan e a Brooklyn. Sono già stati registrati alcuni momenti di tensione e un'auto è stata bruciata vicino a Union Square.

Anche la figlia 25/enne del sindaco di New York,Chiara De Blasio, è stata arrestata sabato sera in una protesta a Manhattan. Lo scrive il New York Post. La giovane è finita in manette dopo che la polizia ha dichiarato illegale un assembramento tra la 12ma strada e Broadway, dove erano scoppiati alcuni tafferugli ed erano state bruciate auto delle forze di sicurezza. Per un attacco con molotov ad un'auto della polizia nel weekend a New York, sono stati arrestati due avvocati.

Due membri di una troupe televisiva di Reuters sono stati colpiti da proiettili di gomma e la macchina fotografica di un fotografo è stata distrutta a Minneapolis ieri notte, mentre gli attacchi contro i giornalisti che coprono il conflitto nelle città degli Stati Uniti si intensificano. Il filmato del cameraman Julio-Cesar Chavez mostra un ufficiale di polizia che lo prende direttamente di mira mentre la polizia spara proiettili di gomma, spray al pepe e gas lacrimogeni per disperdere circa 500 manifestanti nel sud-ovest della città. Un corrispondente della CNN e il suo team sono stati arrestati in diretta televisiva e mentre i manifestanti e polizia si stavano scontrando.La reporter Kaitlin Rust di Louisville, stazione locale del Kentucky WAVE News ha urlato in diretta: "Mi stanno sparando! Mi stanno sparando!" mentre lei e la sua squadra vengono colpiti dalla polizia locale con proiettili coloranti.

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