Minneapolis, 29 Maggio 2020 - I dimostranti e i rivoltosi in piazza sono "vandali" e ancora, a mo' di monito: "Quando comincia il saccheggio si comincia a sparare". Così Donald Trump dopo la terza notte di violenze e scontri a Minneapolis innescati dall'uccisione da parte della polizia di George Floyd. In un messaggio, diffuso su Twitter, il presidente americano ha riferito di aver parlato con il governatore del Minnesota, Tim Waltz, e di avergli detto che "l'esercito è con lui fino alla fine". Il presidente Usa non ha risparmiato critiche al sindaco di Minneapolis: parla di "totale mancanza di leadership". "O il molto debole sindaco di estrema sinistra - ha affermato Trump - riporta la città sotto controllo o invierò la Guardia nazionale". "Questi delinquenti disonorano la memoria di George Floyd e non permetterò che questo accada - ha aggiunto il presidente - Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che i militari sono con lui".
Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha poi replicato a Donald Trump: "Debolezza è rifiutare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni - ha detto durante una conferenza stampa - Debolezza è puntare il dito contro qualcun altro in un momento di crisi". Poi ha incalzato: "Donald Trump non sa nulla della forza di Minneapolis". "Siamo forti da morire", ha detto ancora il sindaco, ammettendo che "è un momento difficile", ma - ha aggiunto nelle dichiarazioni riportate dalla Cnn - "ce la faremo".
Fonti di stampa concordanti e immagini e video diffusi sui social network hanno documentato l'irruzione di dimostranti in centri commerciali, l'incendio di automobili parcheggiate e l'impiego di gas lacrimogeni in strada. Sempre a Minneapolis sarebbe stato occupato un commissariato di polizia, mentre in città è stata dispiegata la Guardia nazionale.
Floyd era un cittadino afroamericano di 46 anni. Il decesso dopo il fermo da parte della polizia e le violenze, documentate in un video nel quale l'uomo, bloccato a terra da un agente, ripete: "Non riesco a respirare".
Proteste di piazza si sono svolte ieri sera anche in altre città degli Stati Uniti, da New York a San Francisco, da Chicago a Denver.
“È inaccettabile quello che abbiamo visto nelle ultime ore e nelle ultime due notti in termini di saccheggi". Si è espresso così il sindaco Frey, durante una conferenza stampa nel mezzo delle tensioni in corso. "Le nostre comunità - ha detto nelle dichiarazioni riportate dalla Cnn - non possono tollerarlo e non lo tollereranno".
Frey, ha proclamato lo stato di emergenza di 72 ore nella città del Minnesota. Nel corso della conferenza stampa, il sindaco ha detto che Minneapolis ha chiesto aiuto al governo del Minnesota e alla Guardia Nazionale per cercare di ''tenere sotto controllo la situazione''.
"Lasciatemi, non riesco a respirare....". Sono le ultime drammatiche parole di un afroamericano ucciso da un agente di polizia che lo ha soffocato, bloccandolo a terra e premendogli il collo con un ginocchio. Un episodio che ricorda un altro caso simile e tristemente noto, quello del newyorchese Eric Garner nel 2014. Questa volta teatro della tragedia è stata Minneapolis, in Minnesota, e l'intera sequenza è stata filmata da una passante in un video shock che adesso scuote gli Usa. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni agenti sono stati allertati sulla presenza di un uomo sospetto seduto in un'auto e che sembrava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. I poliziotti giunti sul posto gli hanno intimato di scendere ma l'uomo ha cominciato ad opporre resistenza. Gli agenti lo hanno allora bloccato a terra e, mentre cercavano di ammanettarlo, uno di loro gli ha tenuto premuto il collo con un ginocchio. "Per favore non riesco a respirare", si sente nel video. L'uomo implora più volte gli agenti ma invano, anche se visibilmente in sofferenza. Quando arriva l'ambulanza è troppo tardi. L'uomo morirà poco dopo. La polizia ha avviato un'indagine e gli agenti sono stati sospesi. Anche loro indossavano body-cam.
"Quello che ho visto è terribile. Quell'uomo non avrebbe dovuto morire. Essere un nero in America non dovrebbe essere una sentenza di morte", è stata la reazione di rabbia del sindaco di Minneapolis, Jacob Frey. Sono stati in seguito licenziati i quattro poliziotti coinvolti nella vicenda. Lo ha reso noto il sindaco di Minneapolis. "Questa è la decisione più giusta", ha detto.