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Corruzione, appalti Sanità in Sicilia: in manette coordinatore emergenza Covid ed altre 9 persone con le accuse d’induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti.

Palermo, 21 Maggio 2020 - Terremoto nella Sanità siciliana. Il personale della Guardia di finanza di Palermo ha arrestato 10 persone con l'accusa di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. Per due invece è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriale e pubblici uffici.

In manette, tra gli altri, è finito anche Antonio Candela, attuale Coordinatore della struttura regionale per l'emergenza Covid-19, già Commissario Straordinario e Direttore generale dell'APS 6 di Palermo.

Oltre a lui, sono finiti in manette Fabio Damiani, attuale Direttore generale dell'ASP 9 di Trapani; Salvatore Manganaro, faccendiere di riferimento di Damiani; Francesco Zanzi, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie S.p.a.; Roberto Satta, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie S.p.a.; Angelo Montisanti, responsabile operativo per la Sicilia di Siram S.p.a. e amministratore delegato di SEI Energia s.c.a.r.l.; Crescenzo De Stasio, direttore unità business centro sud di Siram S.p.a.; Ivan turola; referente occulto di FER.CO. s.r.l.; Salvatore Navarra, Presidente del consiglio di amministrazione di PFE S.p.a.

Il Gip di Palermo ha disposto anche il sequestro di 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, nonché di disponibilità finanziarie per 160.000 euro, quale ammontare allo stato accertato delle tangenti già versate: le tangenti promesse ai pubblici ufficiali raggiungono, però, una cifra pari ad almeno 1.800.000 euro.

Una vasta torta della sanità siciliana quella su cui avevano messo le mani manager regionali infedeli, faccendieri e imprenditori, secondo quanto ricostruito nell'inchiesta. Analizzate 4 procedure a evidenza pubblica interessate da condotte di turbativa, aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo sfiora i 600 milioni di euro, aventi ad oggetto la gestione e manutenzione apparecchiature elettromedicali, bandita dall'Asp 6 del valore di 17.635.000 euro; servizi integrati manutenzione apparecchiature elettromedicali - bandita dalla Centrale unica di committenza del valore di 202.400.000 euro; fornitura vettori energetici, conduzione e manutenzione impianti tecnologici - bandita dal Asp 6 del valore di 126.490.000 euro; servizi di pulizia per gli enti del servizio sanitario regionale - bandita dalla Cuc del valore di 227.686.423 euro.

Le "spregiudicate condotte illecite", affermano i militari della Gdf, garantivano "l'arricchimento personale dei pubblici ufficiali infedeli e dei loro intermediari", mediante l'applicazione di un tariffario che si aggirava intorno al 5% del valore della commessa aggiudicata.

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