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Respinta al Senato la prima mozione di sfiducia per Bonafede, si vota sulla seconda

Roma, 20 Maggio 2020 - "Il Senato non approva" con 160 senatori contrari, 131 favorevoli e 1 solo astenuto si è conclusa la votazione sulla prima delle due mozioni di sfiducia presentate nei confronti del ministro Bonafede. La maggioranza richiesta era di 146 voti visto che i senatori presenti sono risultati 297. Al voto hanno però preso parte in 292. Adesso sono iniziate le operazioni di voto per la seconda mozione di sfiducia, quella presentata da +Europa e altri.

Si votano le mozioni con cui il centrodestra e +Europa chiedono di sfiduciare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dopo lo scontro sull'affidamento da parte del ministro della direzione del Dap - il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - a Francesco Basentini, al posto del magistrato antimafia Nino Di Matteo, secondo il quale la nomina avvenne dopo le proteste dei boss. Nutrita la presenza del governo nell'Aula: accanto al Guardasigilli ai banchi del governo ci sono Roberto Speranza, Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Federico D'Incà, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Teresa Bellanova. Anche in Aula ci sono numerosi senatori.

“Tutti i fatti sono chiari e lo sono sempre stati: ci furono condizionamenti? Ancora una volta: No!". Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in Aula al Senato, tornando a parlare della nomina del capo del Dap del giugno 2018. "Chi lo sostiene se ne faccia una ragione. Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione", ha aggiunto.

"Il piano di prevenzione e contrasto del contagio non solo c'era. Ma almeno fino a questo momento ha anche funzionato. È totalmente falsa l'immagine del governo che avrebbe spalancato le porte ai detenuti" dice il ministro. Nessuno "scaricabarile nei confronti della magistratura", ma "proprio il contrario: rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura" ha poi detto Bonafede toccando il tema scarcerazioni. "I giudici hanno applicato leggi vigenti, nella migliore delle ipotesi, da più di 50 anni e che nessuno aveva mai cambiato" ha ribadito il Guardasigilli. "Respingo ogni strumentalizzazione politica - ha aggiunto - riconosco ai giudici di sorveglianza di aver svolto un lavoro importante in un momento difficilissimo, in cui la pandemia, nonostante tutte le cautele adottate, ha messo a dura prova l'intera infrastruttura generale del nostro Paese e, a maggior ragione, un'amministrazione delicata e complessa come quella penitenziaria".

"In tutte le mie leggi c'è la ferma determinazione, che rivendico, a combattere il malaffare. La lotta al malaffare senza compromessi ha sempre animato e animerà la mia attività politica" ha sottolineato Bonafede. Inoltre ha aggiunto: "Le misure concrete adottate durante l'emergenza sono il frutto del lavoro di squadra di tutto il governo che ha deciso di considerare la giustizia una vera priorità".

"Voteremo contro le mozioni di sfiducia" ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in aula al Senato intervenendo in dichiarazioni di voto sulle due mozioni di sfiducia. "Le sue espressioni sul giustizialismo, ministro Bonafede, hanno fatto molto male. Lei diceva che se c'è l'ombra di un sospetto ci si deve dimettere. Io dico no, lo diceva Giovanni Falcone, no alla cultura del sospetto. No al giustizialismo" dice il leader di Italia Viva che pori rivolto al ministro conclude: "Faccia il ministro della Giustizia, non dei giustizialisti e vedrà che ci avrà al suo fianco".

Matteo Renzi prima delle dichiarazioni di voto aveva spiegato che in questo momento votare una mozione di sfiducia è difficile, in quanto il Paese attraversa un momento complicato. Ma Iv - la tesi del leader di Iv - non arretrerà sulle battaglie sulla giustizia. E in un messaggio su Facebook il leader di Iv ha scritto: "L'intervento di oggi in Senato è uno degli interventi più difficili della mia esperienza politica".

Nelle ultime ore Pd e M5s avevano comunque avvertito il partito di Renzi: se voterà la mozione si aprirà la crisi, non ci sono alternative. Ieri sera il presidente della Camera Roberto Fico ha insistito: "In quel caso si apre un problema politico e una crisi di governo, quindi penso che non avverrà".

Ieri pomeriggio la capogruppo Iv a Montecitorio Maria Elena Boschi ha avuto un colloquio di due ore con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per provare a sciogliere il nodo. Sul tavolo oltre all'atteggiamento di Iv sulla mozione di sfiducia, potrebbe esserci stato anche il pacchetto di proposte che nei giorni scorsi il partito aveva mandato al premier. Il M5s intanto fa quadrato intorno al suo ministro.

"Liberi e Uguali rinnoverà la fiducia", ha annunciato Pietro Grasso in Senato, rivolgendosi al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Sgombriamo il campo: le scarcerazioni non hanno nulla a che fare con provvedimenti emanati dal governo - ha sottolineato il senatore di Leu -. Abbiamo assistito però ad un annebbiamento generale, una somma di errori di valutazione commessi". "Ora che abbiamo ripreso ad affrontare temi non più legati alla pandemia - ha concluso - noi le chiediamo di continuare con vigore il suo lavoro e intervenire con incisività riguardo ai tanti problemi che abbiamo di fronte".

"Oggi qui si discute di quale politica per la Giustizia serva all'Italia. Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia praticata da Bonafede inviterei tutti a considerare che l'Italia non ne avrebbe nessun giovamento". Lo dice nell'Aula del Senato Emma Bonino di +Europa illustrando la propria mozione di sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli, definendolo "ministro del sospetto". "Pensiamo che la Giustizia sia una istituzione di garanzia di tutti i cittadini e non strumento di lotta politica o di moralizzazione civile", sostiene, sottolineando di aver intitolato la sua mozione a Enzo Tortora "come scelta di una idea di giustizia rispetto ad un'altra. Per noi la giustizia non coincide con le manette come per Bonafede", conclude.

"Bonafede paga una tangente ideologica al giustizialismo penale. E dove è finita la promessa riforma della Giustizia penale o quella del Csm? Io voglio una giustizia che non faccia paura ai cittadini ma restituisca loro la fiducia nel giusto processo e nella correttezza della amministrazione".

"La Lega voterà anche mozione sfiducia di Più Europa. Serve un ministro della giustizia che sia in grado di gestire le carceri, che assicuri che i boss non escano di galera, che ci sia certezza della pena". Lo annuncia, in una nota, il segretario della Lega Matteo Salvini in vista del voto sulle mozioni di sfiducia al ministro Alfonso Bonafede.

"Non facciamo tifo per mandare a casa il governo ma per addrizzare la linea del governo". Così Ettore Rosato coordinatore di Italia viva, a Radio anch'io, sul voto di oggi del Senato sul ministro della Giustizia. "Oggi ascolteremo il ministro e ci auguriamo che le cose che ci siamo dette vengano rappresentate da lui con chiarezza. Molte cose che sono contenute nella mozione di Bonino sono condivisibili", ha aggiunto.      "Nell'emergenza che viviamo abbiamo il dovere di mantenere la barra dritta sulla giustizia chiedendo a Bonafede dei precisi impegni che speriamo di sentire oggi in Aula", ha sottolineato. "Esiste un manuale Cencelli - aggiunge parlando anche a Radio 24 - chiediamo una rappresentanza istituzionale come altri ma non abbiamo chiesto nessun sottosegretario alla giustizia e Gennaro Migliore potrebbe fare il ministro meglio di Bonafede".

Ascolteremo il ministro della giustizia. Il ministro sa bene, che ci sono temi sensibili sul giustizialismo, noi continuiamo a pensarla in modo diverso come sulla prescrizione. Allora aspettiamo che il ministro dia segnali importanti in questa direzione. Sulla base di questo si esprimerà il nostro voto in Senato". Cosi la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ospite della trasmissione 'Circo Massimo' su Radio Capital in merito alle mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.  "Non si tratta di promesse ma di farsi carico della composizione di una maggioranza. Noi non siamo persone che cambiamo posizione al bisogno. Bisogna riconoscere delle differenze e fare delle mediazione altrimenti non si capisce come si tiene insieme una maggioranza". Secondo Bellanova "bisogna dare un segnale di una coalizione che vuole lavorare riconoscendosi reciprocamente". Si parla di rimpasto, di nuove postazioni di governo per gli esponenti di Italia Viva: "Questo è un modo per immiserire il confronto", risponde Bellanova, "Italia Viva non ha chiesto postazioni di sottogoverno, ma ha posto un problema".

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