Dolianova (Ca), 20 Maggio 2020 – Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Dolianova, in collaborazione con quelle di Sanluri e Quartu Sant’Elena, lo Squadrone Cacciatori di Sardegna, del Nono BTG Sardegna, con l’ausilio di Unità Cinofile antidroga e antiesplosivo e il supporto aereo da parte dell’11° Nucleo Elicotteri CC di Cagliari-Elmas, hanno eseguito due “Ordinanze di Applicazione della Misura Cautelare in Carcere” nei confronti di Emanuele Zedda, di 27 anni, originario di Ortacesus, domiciliato a Guasila e Edoardo Porcu di 25 anni, anch’esso originario di Ortacesus, domiciliato a Suelli, dove si trovava ristretto agli arresti domiciliari per scontare una condanna a un anno e 5 mesi, per detenzione abusiva di una pistola clandestina, con matricola abrasa.
Contestualmente sono state eseguite 11 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettante persone di Guasila, Segariu, Quartu Sant’Elena, Barrali, Ortacesus e Senorbì.
Le indagini, iniziate nell’aprile del 2019, condotte dagli investigatori della Stazione Carabinieri di Senorbì, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Dolianova e le Stazioni di Gesico, Mandas e San Basilio, hanno permesso d’accertare la vendita di una pistola, con matricola abrasa e modificata da parte di uno degli indagati, Zedda, in cambio di dosi di Cocaina e una somma di denaro.
Invece, il 22 ottobre scorso, è stato arrestato in fragranza di reato il Porcu perché a seguito di una perquisizione eseguita presso la sua abitazione a Ortacesus, è stato trovato in possesso di una pistola clandestina (con matricola abrasa) risultata essergli stata ceduta da Zedda per custodirgliela.
I due arrestati, sono risultati essere molto pericolosi e determinati, capaci di commettere delle azioni molto gravi, ipotizzando di utilizzare l’arma contro un Carabiniere, di eseguire una rapina ad una attività commerciale di Senorbì e per condurre azioni ritorsive per le lesioni subite da soggetti terzi.
Inoltre è stata messa evidenza una consistente e ramificata attività di spaccio, organizzata da Zedda, il quale nonostante la giovane età, aveva esteso la sua azione in varie “piazze di spaccio” nei comuni di Ortacesus, Senorbì, Segariu e Guasila; in particolare, l’attività illecita era eseguita con il coinvolgimento di altri indagati ai quali il giovane consegnava quantitativi di sostanza stupefacente per la successiva cessione ai consumatori della Trexenta e dei comuni limitrofi. È stato inoltre accertato il giro d’affari non trascurabile per la realtà di riferimento e comunque quantificabile in alcune decine di migliaia di euro.
Infine è stato possibile svelare, che nell’ambito di tali condotte delinquenziali, il Porcu e il Zedda, in concorso tra loro e con la collaborazione di altri soggetti di Ortacesus e Guasila, tutti identificati, eseguivano una estorsione nei confronti di un loro conoscente, percuotendolo e minacciandolo di morte ripetutamente, sottraendogli, con violenza e minaccia, delle somme di denaro e degli oggetti di valore; peraltro il Edoardo Porcu, confermando la sua personalità criminale, ha commesso quest’ultimi violenti reati nel periodo degli arresti domiciliari, commettendo quindi anche il reato di evasione.