Roma, 15 Maggio 2020 - Dopo il via libera al dl rilancio, il governo è al lavoro per chiudere il decreto con le linee guida per le nuove riaperture che saranno possibili da lunedì, 18 maggio.
Ancora tanti i nodi da sciogliere a partire dalle le linee guida per le ulteriori aperture delle attività commerciali con il protocollo Inail-ISS (Istituto Superiore di Sanità) "bocciato" da Confesercenti e ristoranti che minacciano di restare chiusi.
Alle 12 è previsto un Consiglio dei ministri che non ha all'ordine del giorno il dl sulle riaperture ma "sicuramente ci sarà un passaggio sul provvedimento", spiegano fonti di governo. Prima l'incontro tra i ministri degli Affari regionali e della Sanità, Francesco Boccia e Roberto Speranza e i presidenti delle Regioni. Sul tavolo le ipotesi sulle riaperture, probabilmente differenziate, alla luce degli ultimi dati (ieri la curva è tornata a salire) sull'andamento epidemiologico del Covid. Salvo accelerazioni, per l'approvazione sarà probabilmente necessaria un'altra seduta da convocare nel week end. Sembra destinata ad andare in soffitta l'autocertificazione per spostarsi all’interno della propria regione. Semaforo verde anche per incontrare gli amici, mantenendo le distanze di sicurezza e evitando assembramenti. Resta ancora da sciogliere l'incognita centri commerciali. Anche dopo il 18 maggio sarà invece vietato spostarsi tra regioni, se non per motivi di salute, necessità o comprovate esigenze lavorative.
All'interno dell'esecutivo ci sono due anime: una (soprattutto Iv) che punta a riaprire il più possibile e che vorrebbe approvare il decreto in tempi strettissimi per dare agli operatori il tempo di organizzarsi, l'altra improntata alla massima prudenza che anche sulla scrittura del decreto vuole prendersi tutto il tempo necessario, tanto che c'è chi parla addirittura di un Cdm domenica, proprio alla vigilia del 'D-Day'.Quello che emerge dai dati epidemiologici, secondo quanto si apprende, è che il trend è in discesa, con un indice di contagio R0 "basso" in tutte le regioni, salvo che in Lombardia e Molise dove è classificato come "moderato".
Risultati positivi, ma che comunque non fanno abbandonare la linea della massima cautela. Per questo nel decreto non dovrebbe essere ancora prevista la possibilità di spostarsi da una regione all'altra.
"Ancora nessuno ha ancora dimostrato che il Mes sia senza condizionalità. Quando lo vedremo nero su bianco, ne riparleremo. Voglio parlare sui documenti, e non sulle promesse. I documenti devono essere approvati definitivamente, dopo vediamo". Lo ha detto il capo politico del Movimento Cinquestelle Vito Crimi intervistato a Circo Massimo su Radio Capital." Il Mes è davvero poco rispetto a una misura massiccia come il recovery fund. Se passa il recovery fund, probabilmente del Mes non avremo bisogno e il dibattito sul Mes è superfluo. E poi se oggi tanti paesi stanno facendo marcia indietro, forse qualche domanda dobbiamo farcela", ha concluso Crimi.
"Quello sul Mes credo che sia un dibattito che sta anche un po' stufando l'opinione pubblica su chi farà cosa e quando. Credo che l'Europa debba garantire, come stanno facendo i governi, non prestiti ma fondo perduto. Il Recovery Fund è fondamentale e serve il prima possibile, con una erogazione da 1000 miliardi e deve consentire agli Stati membri di supportare la crescita dei paesi e delle imprese. Credo che sia questo l'unico ragionamento da fare. Ulteriori prestiti credo siano non necessari". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ai microfoni di Radio 24 Mattino. "Nel decreto che stiamo per pubblicare in gazzetta c'è un investimento molto forte nel nostro sistema sanitario, che avrà in dote un 120% in più di posti in terapia intensiva, circa 3 miliardi e 250 milioni allocati sulla sanità con una operazione che non si faceva da molti anni - ha aggiunto -. L'importante e che l'Europa si doti di uno strumento a fondo perduto e non soltanto di prestiti. Dopodiché ci sarà, non il governo, ma il parlamento le condizioni migliori per il nostro paese".