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Covid-19, da uno studio sassarese una strategia di cura anticoagulante: i cardiologi dell’Aou hanno pubblicato sull’European Heart Journal. 

Sassari 14 Maggio 2020 – Uno studio che può fornire una sorta di rotta pratica ai clinici impegnati nella gestione dei malati di Covid-19, così da indicare loro le possibili interazioni farmacologiche conosciute e guidare nella scelta della migliore strategia anticoagulante. È il lavoro messo in campo dei medici e specializzandi della Clinica Cardiologica di Sassari che, nei giorni scorsi, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy. La pubblicazione riguarda la gestione ottimale della terapia anticoagulante nei pazienti affetti da Covid-19.

Lo studio mette in evidenza che dal momento dell’esordio della pandemia, si sono moltiplicate le osservazioni cliniche e i report scientifici che suggeriscono che in molti soggetti affetti da Covid-19 si verifichino eventi avversi di natura trombotica e tromboembolica. Nei casi più gravi si è verificata una coagulazione intravascolare disseminata.

«Riteniamo che il nostro pur piccolo contributo alle conoscenze sulla malattia da Covid-19 – afferma il professor Guido Parodi direttore della struttura – possa essere un supporto per i colleghi che si trovano a dover prendere decisioni cliniche importanti su pazienti critici e complessi come quelli affetti da Covid-19. Uno studio in cui figurano come co-autori anche in medici specializzandi, a testimonianza del profilo scientifico della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Sassari».

Guido Parodi_Cardiologia_interventistica Tra i pazienti più vulnerabili ci sono soggetti già affetti da patologie cardiovascolari, con cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, i quali già in condizioni normali possono aver bisogno di trattamenti con farmaci anticoagulanti. Il problema è emerso con prepotenza negli ultimi due mesi, a seguito della necessità di dover trattare i pazienti per l’infezione virale.

Dati clinici preliminari e ipotesi mutuate dalle attuali conoscenze della farmacologia di queste molecole sembrano suggerire una buona efficacia in termini di anticoagulazione, con un buon profilo di sicurezza derivante dalle scarse interazioni con gli altri farmaci impiegati contro il Covid-19. Inoltre l’eparina potrebbe avere un’utile azione antiinfiammatoria.

«Questo lavoro – conclude Guido Parodi – ha per noi una importanza anche simbolica perché dimostra la risposta e la reazione della Cardiologia sassarese, che lavora per far fronte ai bisogni assistenziali del territorio senza mai trascurare la ricerca scientifica. Attività che rappresenta una missione della nostra Azienda, oltre che un faro in momenti come quelli che stiamo vivendo». Com

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