Cagliari, 24 Apr 2020 – In un comunicato Confartigianato Sardegna afferma che c’è un settore artigiano che attende ancora risposte concrete dal Governo: è quello del benessere e servizi alla persona. Acconciatori, estetisti e operatori della pedicure e manicure sono fermi dall’inizio di marzo; infatti, sono state queste le prime professioni a essere state bloccate dalle misure contro il contagio da Coronavirus.
Per questo Confartigianato, ha presentato al Governo una serie di proposte operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura dei saloni.
Anche nell’Isola, queste attività cominciano a fare i conti con i danni. Secondo le prime stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, le perdite per il settore ammonterebbero già a oltre 44 milioni di euro.
In Sardegna – si legge sempre nel comunicato - sono 3.384 le imprese del settore, di queste ben 2.886 sono imprese artigiane, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai 5.124 addetti.
Un settore che nell’Isola ha un giro d’affari annuo di circa 523 milioni di euro pari all’3% dell’ammontare della spesa per prodotti non alimentari. Infatti, la spesa media mensile delle famiglie sarde per servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza è di 61 euro al mese, equivalenti a 732 euro all’anno.
“La situazione per il settore è pesantissima e sono tante le attività che rischiano di non avere la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – tutto questo è ingiusto e non possiamo permetterlo”. “In più – continua Matzutzi - dobbiamo anche aggiungere il proliferare dell’abusivismo, e del disagio crescente tra i cittadini che si sono visti privare anche di questo piacere, utili al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico”.
Questi motivi portano Confartigianato Sardegna a ritenere che non sia ulteriormente rinviabile la riapertura dei saloni di acconciatori e dei centri estetici, subordinata all’applicazione di misure di carattere organizzativo ed igienico sanitarie che l’Associazione ha già provveduto ad inviare ai ministeri competenti, e che sono aggiuntive, rispetto a quelle già stringenti che gli operatori sono chiamati a mettere in atto in ragione delle normative di settore.
“Le misure che abbiamo proposto per il contrasto e la diffusione del Covid-19 - sottolinea Matzutzi - consentono di operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.
Purtroppo gli effetti di tale situazione si vedono anche nel proliferare della speculazione “Si è registrata – conclude la nota - un’allarmante diffusione di iniziative che, in nome dei più disparati protocolli da adottare alla riapertura, offrono prodotti e/o presidi a prezzi maggiorati fino a 10 volte il normale prezzo di vendita”. “Non essendo stato rilasciato dal Governo alcun protocollo di sicurezza da adottare – conclude il Presidente -invitiamo tutti gli operatori del benessere a non acquistare prodotti né kit per sanificare/igienizzare i loro negozi, ma neppure dispositivi di protezione sia per loro stessi e i dipendenti, che per i clienti”. Com













