Press "Enter" to skip to content

Conte: “ripresa delle attività ragionevolmente il 4/5 Maggio”

Roma, 19 Apr 2020 - Nella cabina di regia "anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno" del governo di "un piano nazionale" con "linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione".

Lo scrive su Fb il premier Giuseppe Conte spiegando che proseguirà il confronto con le parti sociali. "I rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell'Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un post su facebook.

"Le notizie sin qui filtrate circa l'apertura di attività produttive o l'allentamento di misure restrittive per lunedì prossimo sono prive di fondamento. Per la settimana prossima rimangono in vigore le misure già previste, che scadono il 3 maggio, e non è prevista nessuna modifica. Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare ma non sono tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l'abbassamento della soglia di attenzione". Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi, riguardo alla riunione tra il governo, le Regioni, le Province e i Comuni.

Per il governo "gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare ma non sono tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l'abbassamento della soglia di attenzione. Per tutto il pomeriggio il presidente del Consiglio e alcuni ministri hanno incontrato una delegazione del comitato tecnico-scientifico e del comitato di esperti in campo economico e sociali di recente istituzione. Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza. Un programma che integri un’organizzata e coordinata delle attività industriali, della logistica, dei trasporti e che tenga sotto controllo la curva epidemiologica nella prospettiva di un controllo della sua risalita senza che si torni ad affrontare situazioni di sovraccarico delle strutture ospedaliere. Dopo si è tenuta una ulteriore videoconferenza tra Conte, i ministri Boccia e Speranza e le delegazioni delle Regioni, dei Comuni e delle Province che fanno parte della cabina di regia. Le Regioni hanno convenuto sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato e uniforme questa ripresa delle attività economiche".

"Abbiamo posto al Governo alcune questioni relative alla 'fase 2', soprattutto perché riteniamo necessaria una condivisione fra l'esecutivo e le Regioni su "come" affrontare la fase della riapertura, in base ad indicazioni precise del comitato tecnico-scientifico e della task force diretta da Vittorio Colao", ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini. "Le questioni poste - ha spiegato Bonaccini - riguardano essenzialmente 4 aree.

Bisogna che siano adottate linee guida nazionali, previo accordo con le parti sociali, che fissino le regole di carattere generale per la riapertura secondo fasi ben precise e graduali, lasciando autonomia alle Regioni per contemplare le singole specificità regionali in ordine agli aspetti relativi ai dati geografici, economici e sociali. Definire modalità (dispositivi di protezione, test, app, ecc.) che devono essere omogenei su tutto il territorio nazionale per evitare confusione; valutare obbligo per tutta la popolazione dei dpi, anche prevedendone la diffusione presso la grande distribuzione organizzata, anche per calmierare i prezzi.

Bisogna graduare la riapertura delle attività lavorative e dei servizi delle città e riorganizzare la mobilità della popolazione, prevedendo l'adeguamento del trasporto pubblico locale per far fronte alle esigenze della riapertura. Occorre considerane - sottolinea il Presidente della Conferenza delle Regioni - la necessità di distanziamento, Dpi (dispostivi di protezione individuale), eventuale scaglionamento degli orari di lavoro, diversi flussi; da qui il maggiore costo economico a cui far fronte. E' necessario posticipare, rispetto alla prima fase della riapertura, la mobilità extraregionale".

Si può prevedere a tale scopo - ha proseguito Bonaccini -  la possibilità di riapertura, anche dal 27 aprile: - dei cantieri edili, in particolare quelli all'aperto; valutare una procedura semplificata per la ripresa immediata dei cantieri del terremoto attraverso norme in grado di far ripartire gli investimenti - di alcune filiere produttive maggiormente esposte alla concorrenza internazionale, per evitare la sostituzione di tali quote di mercato a vantaggio dei competitor stranieri.

"Più in generale - ha detto Bonaccini a Conte - bisogna poi superare la disciplina di apertura e chiusura delle attività produttive sulla base dei codici ateco e del regime autorizzatorio delle prefetture; risulta preferibile prevedere una disciplina organizzata sulla pianificazione della riapertura di alcune filiere produttive - particolarmente rilevanti o maggiormente sicure - per il territorio e/o di settore, con la collaborazione di Regioni e Prefetture e la partecipazione delle rappresentanze delle parti sociali, delle Aziende Sanitarie e delle Inail. Serviranno invece modalità omogenee, concordate e programmate, per una prossima e graduale riapertura degli esercizi di somministrazione al pubblico (bar e ristoranti). Così come emerge una necessità sempre più forte di programmare per le modalità e i tempi di riapertura delle attività turistiche. Infine, è necessario prevedere misure efficaci di sostegno allo smart working.

Occorre affrontare le riaperture tenendo conto del sostegno all'infanzia, verificando soluzioni per la cura dei bambini in considerazione della chiusura di scuole, nidi e centri estivi. Possibilità di consentire, nel rispetto delle regole, una graduale ripresa della socialità dei bambini. C'è poi - ha concluso Bonaccini - la necessità di concordare col ministero dell'Istruzione progetti specifici per la riapertura delle scuole da definire in netto anticipo rispetto alle date che verranno fissate, per consentire appunto una adeguata programmazione di tutte le attività necessarie correlate".

"Attenzione alla comunicazione. Rischiamo di dare una sensazione di allentamento che spinga la gente a uscire già prima del 4 maggio. Per la riapertura, decisioni siano univoche e omogenee sul territorio da parte della cabina di regia. Si emanino linee guida nazionali per modalità di riapertura e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Alle prime riaperture si porrà il problema della gestione del trasporto pubblico che andrà riorganizzato per ridurre il numero di viaggiatori, supportando gli spostamenti con mezzi alternativi come la bici o il monopattino elettrico". Lo ha detto al governo il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, nel suo intervento durante la videoconferenza odierna.

More from PRIMO PIANOMore posts in PRIMO PIANO »