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Operazione “Scatole Cinesi” della guardia di finanza di Sassari. Sventata truffa immobiliare in Gallura e sequestrati beni per 14 milioni di euro.

Tempio Pausania (SS), 7 Apr 2020 - I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Tempio Pausania, al termine di una articolata attività investigativa, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Tempio Pausania, Dott. Gregorio Capasso e dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Ilaria Corbelli, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria gallurese sei persone ritenute responsabili del reato di truffa nei confronti di una donna che, dopo strane e complicate trattative per la cessione di quote societarie, ha compreso di essere stata vittima di un colossale raggiro.

Il servizio condotto dalle Fiamme Gialle tempiesi, guidate dal tenente Jacopo Maccione, ha permesso di portare alla luce una complessa frode ed identificarne i responsabili nonché di sottoporre a sequestro più di cento beni immobili. Il gruppo criminale è risultato costituito da italiani e stranieri i quali, grazie a false fideiussioni prestate da una società nazionale, appositamente costituita e già destinataria di istanza di fallimento e segnalazioni della Banca d’Italia, sono apparse in grado di garantire acquisti da parte di società bulgare e londinesi, anch’esse costituite ad hoc e rappresentate dagli stessi appartenenti al sodalizio, riuscendo così, attraverso il complesso meccanismo, ad acquisire illecitamente le quote di una società gallurese e, attraverso di esse, la proprietà degli immobili ad essa riconducibili.

In seguito, con i successivi passaggi avvenuti tra queste società, tutte riconducibili alle stesse persone, i beni immobili e le quote societarie sono stati veicolati verso due distinte società (una italiana ed una londinese) organizzate in Gruppi Europei di Interesse Economico. I beni così ottenuti sarebbero serviti per fornire garanzie per la concessione di finanziamenti ovvero per essere alienati in favore di soggetti terzi in buona fede.

Quindi dopo la vasta attività di indagine, resa oltremodo complessa dal significativo numero di società coinvolte ed organizzato secondo l’ormai noto schema delle cosiddette scatole cinesi, enti appositamente costituiti al fine di eludere le investigazioni e far disperdere le tracce del reato, i Finanzieri, in esecuzione del provvedimento cautelare reale emesso dall’Autorità Giudiziaria, hanno complessivamente sequestrato ben 104 beni immobili (tra fabbricati e terreni), per un valore stimato di oltre 14 milioni di euro, la titolarità dei piani di lottizzazione approvati e convenzionati ad essi relativi e quote societarie, per un importo superiore ad 80 mila euro.

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