Maracalagonis (Ca), 27 Mar 2020 - Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari hanno fermato oggi Salvatore Mameli, di 67 anni, di Maracalagonis, in provincia di Cagliari, incensurato perché ritenuto responsabile della morte Giuseppe Pintore di 80 anni.
Era il 6 marzo quando, verso le ore 09.20, in località “Monteghidda”, zona “Riu Loi”, l’anziano è stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco, uno all’altezza del timpano sinistro e il secondo all’altezza della fronte. Nella circostanza non era stato trovato sul posto nessun bossolo.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dr. Emanuele Secci della Procura della Repubblica di Cagliari, e condotte dagli investigatori della Squadra Mobile, hanno consentito di individuare e fermare il presunto responsabile.
Alla identificazione del Mameli si è giunti attraverso una analisi minuziosa delle varie telecamere poste lungo il tragitto percorso dal Pintore prima di essere ucciso.
Le indagini hanno in seguito dimostrato la presenza all’interno dello stesso bar del Pintore e Mameli, il quali ben si conoscevano e che il giorno dell’omicidio, verso le ore 8.30, aveva fatto colazione insieme, rimanendo all’interno del bar per circa una mezz’ora, uscendo quasi contemporaneamente, il Mameli per primo ed a seguire il Pintore. Hanno percorso la medesima strada, una statale e poi una interpoderale con direzione Maracalagonis.
Attraverso un esame analitico dei tempi di percorrenza, compiuto grazie alle telecamere, si è notato che il presunto assassino, a partire dall’incrocio tra la strada statale e la strada interpoderale, ha anticipato la vittima, la quale si era fermata a parlare, a bordo della sua auto, con altro suo conoscente, che aveva incrociato con la macchina. Infatti, il Mameli con la sua vettura aveva impiegato cinque minuti per fare una buon tratto della strada interpoderale, mentre il Pintore, per fare il medesimo tratto di strada, aveva impiegato quattro minuti.
Nonostante tempi di percorrenza diversa, la telecamera presente nei pressi, ha consentito di riprendere il passaggio delle due auto a distanza immediata, quasi ad ipotizzare che il Mameli avesse volutamente rallentato per attendere il Pintore. E, quindi, a distanza di circa un centinaio di metri dal luogo dove sono state notate le due auto, è stato commesso l’omicidio del pensionato.
In seguito, il presunto assassino, quando era stato sentito dagli inquirenti aveva reso dichiarazioni inattendibili circa i suoi movimenti nel giorno dell’omicidio e contraddette da quanto emerso dai sistemi di videosorveglianza analizzati. Inoltre si è scoperto che l’assassino risultava regolarmente detentore di un’arma calibro 32 che in sede di esame autoptico erano state repertate due ogive frammentate e riconducibili ad un calibro commerciale 7,65.
Nel contesto della perquisizione, oltre a sequestrare l’arma cal.32, priva di munizioni, sono stati individuati debitamente occultati all’esterno del balcone ed avvolti in un rotolo di carta quattro delle munizioni calibro 7,65 che l’arma calibro 32 può esplodere. La pistola cal. 32, infatti, carica regolarmente 6 munizioni e risultavano mancanti, pertanto, due pallottole appunto quanto quelle che hanno ucciso l’anziano.
L’accertamento immediato, operato da personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Cagliari, ha acclarato la perfetta compatibilità quanto a tipologia, dimensioni, peso e per l’impronta di crimpatura dell’ogiva estratta durante l’autopsia con l’ogiva estratta da una delle quattro munizioni sequestrate durante la perquisizione domiciliare.
Nella giornata di oggi, a seguito di udienza di convalida, il Gip del Tribunale di Cagliari ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del Mameli, il quale è stato condotto e rinchiuso presso il carcere di Uta.