Dolianova (Ca), 20 Mar 2020 - Questa mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cagliari, hanno eseguito due fermi nei confronti di Joselito e Michael Marras per l’omicidio dei fratelli Mirabello (Davide e Massimiliano), emessi dalla Procura della Repubblica di Cagliari per i gravi indizi di colpevolezza emersi a seguito delle indagini.
Gli inquirenti sono partiti dall’humus a presupposto del tragico evento avvenuto lo scorso 9 febbraio, e verificato l’esistenza di gravi contrasti personali tra i Mirabello ed i Marras (padre e figlio) scaturiti da futili motivi.
I dissapori sono iniziati da quando i Marras erano stati sospettati dai Mirabello di avere ucciso il proprio cane (impiccandolo) e di avere dato fuoco ad un motocarro ed un capanno di loro proprietà. A seguito di questi eventi, nel corso di una lite Michael Marras era stato percosso dai Mirabello.
Joselito Marras era temuto a Dolianova per la sua indole violenta e prevaricatrice. Solo due giorni prima dell’assassinio dei Mirabello, aveva minacciato di morte un proprio familiare solo perché amico dei Mirabello, avvicinandosi a lui brandendo un coltello e venendo fermato solo dall’intervento del figlio.
Durante l’indagine sono stati ricostruiti minuziosamente gli eventi, soprattutto di quella giornata, effettuando interrogatori di decine di persone, analizzando le immagini di telecamere comunali e private e svolgendo attività tecnica.
Il 9 febbraio Davide e Massimiliano Mirabello, con moglie e figli, si trovano in compagnia di amici per pranzare nella casa di campagna di Dolianova. Finito il pranzo Davide Mirabello aveva accompagnato il proprio nipote a casa di amici per poi rientrare presso la casa di campagna del fratello. Nell’ultimo tratto di strada incontra i Marras, che come sempre avevano portato il gregge a pascolare in località “Funtana Pirastu” (la loro presenza a bordo della propria autovettura Fiat Panda in quel luogo, data ed orario è confermata da testimoni), con cui ha un alterco a seguito dell’ennesima provocazione. Arriva a casa estremamente agitato, chiama il fratello ed i due ripartono immediatamente in auto (una W Polo) verso il luogo dove poi avrebbero trovato la morte per mano dei Marras.
Circa un’ora dopo, la moglie di Joselito e madre di Michael Marras si era recata in un distributore di benzina ed acquista carburante che immette in una tanica, che probabilmente era servita ad incendiare l’autovettura dei Mirabello.
A confermare in maniera certa ed inequivocabile la colpevolezza dei Marras, è intervenuto il prezioso e decisivo intervento da parte dei carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Cagliari. E, infatti, a seguito dell’analisi effettuata sulla Fiat Panda dei Marras, è stata rinvenuta, sulla portiera lato guidatore, una traccia di sangue che apparteneva a Davide Mirabello.
Probabilmente, negli attimi successivi, i Marras avrebbero caricato i corpi esanimi sulla Polo degli stessi Mirabello e si sarebbero poi allontanati repentinamente. Poi avrebbero occultato i cadaveri e poi, poco prima delle ore 19, hanno dato alle fiamme l’autovettura delle vittime.
Ulteriori indagini sono tuttora in corso per identificare i soggetti che hanno favorito ed aiutato i Marras per occultare i cadaveri dei Mirabello.
Continuano inoltre le ricerche dei corpi dei fratelli Mirabello. Per un mese consecutivo sono state effettuate quotidianamente battute nelle campagne di Dolianova, oltre che dai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Dolianova, anche con l’ausilio dei Cacciatori di Sardegna, del IX Battaglione CC, di unità cinofile, e dei Vigili del Fuoco di Cagliari.
Allo stato le ricerche continuano controllando luoghi mirati e selezionati.