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Coronavirus, dal Nord la richiesta di “chiudere tutto”. Il governo: “Non è escluso”. Oggi il Cdm

Roma, 11 Mar 2020 - "Ci hanno ascoltato e si sono presi una pausa per riflettere. Dal Cdm mi auguro arrivino risposte chiare". Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, uscito proprio ieri dall'autoisolamento, in un'intervista al Corriere della Sera affida al Consiglio dei Ministri previsto oggi per le 8,30 le speranze che sia accolta la richiesta sua, "dei sindaci e dei sindacati" di chiudere le attività economiche della Lombardia per fermare la diffusione del coronavirus. "Comprendiamo bene quale sia il peso di certe decisioni" in termini anche economici, spiega Fontana, "ma noi abbiamo raggiunto un accordo anche con Confindustria Lombardia". E del resto, "noi vediamo i numeri e cosa sta succedendo negli ospedali. Se il contagio continua a diffondersi a questa velocità, il sistema non potrà reggere ancora a lungo".

I governatori del nord Fontana e Zaia già ieri hanno chiesto un ulteriore irrigidimento dei provvedimenti per il contenimento dell'epidemia e perfino il capo della protezione civile e commissario all'emergenza Borrelli ritiene che andrebbe valutata la richiesta della "chiusura totale" della Lombardia. Il capo dell'esecutivo è consapevole della situazione e non chiude la porta all'ipotesi di una serrata generale. Oggi in Cdm sul tavolo ci sono anche altri parametri da tenere in considerazione. Perché Confindustria ha espresso preoccupazione per la richiesta della Regione Lombardia di "prevedere" il fermo "totale delle fabbriche e dei trasporti".

Introdurre misure ancora più restrittive, come chiesto anche dal centrodestra ieri durante l'incontro a Palazzo Chigi con il premier, potrebbe produrre danni economici, ma il governo non esclude nulla avrebbe detto Giuseppe Conte ai leader dell'opposizione. Nel centrodestra si spiega che non è arrivata la proposta di bloccare l'industria ma "il resto, per esempio gli esercizi commerciali" e si ritiene che dietro lo stop dell'esecutivo ci sia pure "un problema di indennizzi", che in caso di chiusura totale verrebbero chiesti al governo. "Se serve arriveranno misure anche più dure", ammette il responsabile dei rapporti con il Parlamento, D'Inca'. In ogni caso Conte ai suoi ospiti ha riferito che sul tavolo ci sono molti di più dei 7,5 miliardi preventivati in un primo momento ma comunque meno di 30. Nessuna cifra precisa è stata fornita (nel Consiglio dei ministri potrebbero essere stanziati fino a 15 miliardi), solo la spiegazione che non si può prevedere un provvedimento senza limiti perché la Ue non lo certificherebbe. Tra le ipotesi in campo, mutui e tasse sospesi, estensione della cig, aiuti alle imprese e alle famiglie, congedo parentale, voucher per baby sitter e badanti, assunzioni di medici e infermieri.

Alle 18 di ieri sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più del giorno precedente mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha superato i diecimila: 10.149. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, in conferenza stampa alla Protezione Civile, "Ma va precisato che relativamente alla Lombardia abbiamo avuto un aggiornamento non completo, aspettavano gli esiti di ulteriori tamponi".

Le vittime sono complessivamente 631. Per quanto riguarda il numero complessivo dei positivi, 5.038 sono ricoverati con sintomi, 2.599 in isolamento domiciliare e 877, pari al 10% del totale, in terapia intensiva, 144 in più rispetto al dato diffuso ieri". Sono 1004 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus

Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 4.427 i malati in Lombardia (63 in meno ma mancano diversi test), 1.417 in Emilia Romagna (131 in più), 783 in Veneto (+89), 436 in Piemonte (+99), 381 nelle Marche (+68), 260 in Toscana (+54), 99 nel Lazio (+5), 126 in Campania (+7), 128 in Liguria (+31), 110 in Friuli Venezia Giulia (21), 60 in Sicilia (+8), 55 in Puglia (+9), 50 in Trentino (+17), 37 in Abruzzo (+7), 37 in Umbria (+9), 15 in Molise (+1), 20 in Sardegna (+1), 17 in Valle d'Aosta (+2), 11 in Calabria (+2), 38 in Alto Adige (+29), 7 in Basilicata (+2).

Le 168 nuove vittime "non sono decessi da coronavirus ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus". Ha detto il commissario Angelo Borrelli. Quanto alle fasce d'età delle vittime, il 2% è nella fascia tra 50 e 59 anni, l'8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni. I guariti e dimessi sono stati 280. Dei 168 decessi 135 sono dalla Lombardia, 15 Emilia Romagna, 6 Veneto, 4 Piemonte, 3 Marche, 2 Friuli Venezia Giulia, uno da Abruzzo, Lazio e Liguria".

"Sono dell'avviso che ogni decisione che va a potenziare la struttura non può che essere benvenuta, anche se credo che stiamo fronteggiando" l'emergenza "in modo adeguato". Così il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha risposto in conferenza stampa a chi gli chiedeva cosa pensasse dell'ipotesi di un super commissario. "Mi pare che il presidente sia stato chiaro - ha aggiunto - qui c'è un lavoro immane che riguarda l'acquisizione di beni e servizi. Il Dipartimento della Protezione Civile è diventato il centro di raccolta delle esigenze delle Regioni e questo ci sta consentendo di dare le risposte".

"Non correre ad accaparrarsi generi alimentari, materiali per la pulizia e l'igiene, questo materiale ha un normale canale di approvvigionamento e diffusione. Le attività produttive non sono chiuse, la fornitura dei generi alimentari non è stata sospesa, non c'è alcuna ragione per correre all'accaparramento".

"Stiamo acquistando e distribuiremo oltre 5mila ventilatori per le terapie intensive e ci sono anche quelli acquisiti da Consip: 2.264 ventilatori per la terapia intensiva e 1.654 ventilatori per la terapia sub intensiva. Saranno consegnati secondo scadenza tra 8 e 7 giorni e 16 e 45 giorni. Prosegue l'opera di potenziamento delle strutture regionali per i forniture di beni necessari alla cura della popolazione".

"Oggi sono state distribuite oltre 300mila mascherine, da domani avremo una distribuzione giornaliera di oltre un milione di mascherine che verrà ripartita quotidianamente sulla base delle esigenze delle regioni. Prosegue l'opera di potenziamento delle strutture regionali".