Roma, 4 Mar 2020 - Sono 295 i malati con il coronavirus ricoverati in terapia intensiva, 66 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso del quotidiano appuntamento con la conferenza stampa nella sede della protezione civile.
Negli ospedali ci sono 1.346 ricoverati con sintomi mentre 1.065 sono in isolamento domiciliare. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata. L'unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia resta dunque la Valle d'Aosta.
Le vittime sono 73 in Lombardia (18 in più di ieri), 22 in Emilia Romagna (+4), 6 in Veneto (+3), 4 nelle Marche (+2), una in Liguria e Puglia Complessivamente sono finora 3.089 i contagiati dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 29.837, dei quali oltre 25mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Sono 276 i guariti da coronavirus in Italia, 116 in più rispetto a ieri. L'aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni.
Scuole e università chiuse in tutta Italia, fino a metà marzo. Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha comunicato la decisione presa dal consiglio dei ministri dopo aver ricevuto la valutazione del comitato tecnico-scientifico: "Abbiamo deciso prudenzialmente di sospendere le attività didattiche fuori dalla zona rossa fino al 15 marzo a partire da domani. Abbiamo aspettato anche il parere del Comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso prudenzialmente, visto che la situazione epidemiologica cambia velocemente, di sospendere le attività didattiche fino al 15 marzo. So che è una decisione d'impatto", ha aggiunto Azzolina.
"In questo momento siamo concentrati ad adottare tutte le misure per ottenere o un effetto di contenimento diretto del virus o di ritardo della diffusione". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando a Palazzo Chigi. "Abbiamo delle strutture ospedaliere che, per quanto eccellenti ed efficienti, rischiano di andare in sovraccarico, abbiamo un problema con la terapia intensiva e sub intensiva se la crisi esponenziale dovesse proseguire", ha sottolineato Conte.
È stata ottenuta in Italia la mappa genetica completa dei ceppi del coronavirus SarsCoV2 in circolazione in Italia. Il risultato è stato ottenuto dal gruppo dell'Università Statale di Milano e dall'Ospedale Sacco, coordinato da Gianguglielmo Zehender, Claudia Balotta e Massimo Galli, lo stesso che aveva isolato i 3 ceppi del virus nell'area di Codogno. Lo rende noto la stessa università. Dalla sequenza genetica emerge la parentela con i virus in circolazione in altri Paesi europei e conferma l'origine dalla Cina.
Intanto, è pronto il piano del Governo per aumentare i posti di terapia intensiva sul territorio. È delineato in una circolare del ministero della Salute. Si prevede un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unità di pneumologia e malattie infettive. Prevista la "rimodulazione locale delle attività ospedaliere", ed è "necessario ridistribuire il personale sanitario per l'assistenza, con un percorso formativo 'rapido', qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici". Il percorso formativo "rapido", indicato nella circolare del ministero, è destinato a infermieri e medici da dedicare alle aree di terapia sub-intensiva. A tal fine, si raccomanda l'utilizzo dei corsi Fad (Formazione a distanza) disponibili presso l'Istituto superiore di sanità. Indicato poi l'utilizzo delle strutture private accreditate "per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche mediante trasferimento e presa in carico di pazienti non affetti da Covid-19". Per garantire inoltre il trasporto dei pazienti critici, la circolare indica che "dovranno essere costituiti pool di anestesisti-rianimatori provenienti non solo dalla Regione interessata, ma anche da altre Regioni meno interessate". Bisognerà poi identificare anche "una o più strutture-stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19". La circolare è stata pubblica l'1 marzo 2020 ed è indirizzata a Protezione civile, ministeri, assessorati, federazioni degli ordini e istituzioni sanitarie.
Nel frattempo, l'Esercito ha inviato nel Lodigiano i primi medici chiesti dalla sanità lombarda alla Difesa. Si tratta di un cardiologo, due anestesisti e quattro infermieri professionisti in rinforzo agli ospedali. Tutti provengono dal Centro Ospedaliero dell'Esercito di Milano.