Cagliari, 28 Feb 2020 – In una nota Confartigianato dice no alla patente a punti in edilizia e no al rating d’impresa per partecipare agli appalti nelle costruzioni. Infatti è un doppio NO contro nuovi balzelli e nuova burocrazia nel settore quello che arriva da Confartigianato Edilizia Sardegna, a tutela delle oltre 22mila imprese isolane delle costruzioni, che impiegano oltre 40mila addetti.
“Ancora una volta vogliamo richiamare la Politica a un senso di responsabilità – scrive in una nota Così Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, verso le piccole e piccolissime imprese delle costruzioni che sono schiacciate da una burocrazia sempre più soffocante. Per questo non ravvisiamo la necessità di una patente a punti, poiché il rispetto delle norme è codificato dai molteplici adempimenti già previsti, tanto meno la necessità di un rating d’impresa”.
Per Confartigianato Edilizia, infatti, la qualifica di “impresa sicura” potrebbe comprendere determinati standard contrattuali e organizzativi nell’impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alle tipologie di lavoro flessibile utilizzati. Come per la patente di guida, dunque, alle imprese e ai lavoratori autonomi che operano nell’edilizia verrebbe attribuito un punteggio iniziale soggetto a decurtazione in seguito all’accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro: arrivati all’azzeramento del punteggio per ripetute violazioni, scatterà il blocco dell’attività e la chiusura dei cantieri.
Le imprese edili di Confartigianato Sardegna, infatti, non ravvisano la necessità di una patente a punti poiché il rispetto delle norme è codificato dai molteplici adempimenti già previsti dall’attuale sistema normativo quali il Durc (Documento unico sulla regolarità contributiva), il Pos (Piano operativo di sicurezza), il Pimus (Piano di montaggio uso e smontaggio del ponteggio), il piano di lavoro per lo smaltimento dell’amianto, i cartellini di riconoscimento dei lavoratori. Inoltre, esistono già vari e numerosi adempimenti formativi (per i lavori in quota, per l’utilizzo delle gru e similari, per l’utilizzo degli escavatori ed in generale per le macchine complesse, per il servizio di pronto soccorso, etc.), l’obbligo delle visite mediche e non ultimo l’iscrizione all’albo regionale per il trasporto dei rifiuti.
Da Confartigianato Edilizia Sardegna pollice verso quindi anche contro il “rating d’impresa”.
“Il sistema di valutazione allo studio di Anac – continua Meloni - infatti, non prevede requisiti oggettivi e misurabili né definitivi, principi base del rating d’impresa, lasciando ampia discrezionalità alle stazioni appaltanti, che sulla base di meri giudizi soggettivi possono determinare pericolose alterazioni della concorrenza e delle gare”.
“Pertanto – conclude il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna - nell’attesa che si avvii una qualificazione dell’intero comparto delle costruzioni e dei servizi e delle forniture, stazioni appaltanti incluse, bisogna puntare su un sistema premiante in grado di determinare l’affidabilità dell’impresa esecutrice, valutando la reale capacità tecnica, professionale e organizzativa, la solidità patrimoniale, e la permanenza sul mercato”.
Confartigianato, a livello nazionale, ha presentato una serie di proposte di modifica del testo unico sulla sicurezza tutte orientate a introdurre comportamenti virtuosi piuttosto che adempimenti formali che non hanno finora portato miglioramenti concreti.
Confartigianato Imprese Sardegna – conclude la nota - annuncia che, nei prossimi giorni, contatterà i Parlamentari sardi chiedendo il loro l’intervento in prima persona, per la risoluzione di queste problematiche che interessano tutti gli imprenditori e i professionisti del settore dell’edilizia e delle costruzioni. Com