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Coronavirus. Dimessi 20 cinesi dallo Spallanzani. In Cina i morti sono 1350

Roma, 13 Feb 2020 - Continua a crescere il numero delle vittime e dei contagi del coronavirus in Cina e nel mondo, malgrado la forte mobilitazione internazionale contro l'epidemia cominciata due mesi fa a Wuhan. Ma c'è anche qualche buona notizia.

Sono stati dimessi, questa mattina, dall'ospedale Spallanzani di Roma i venti turisti cinesi che erano stati in contatto con la coppia di connazionali risultata positiva al Coronavirus. Facevano parte della loro comitiva. Tra loro anche cinque minorenni. Tenuti in quarantena per 14 giorni, sono tutti ripetutamente risultati negativi al test. Ora, prenderanno un volo per la Cina.

"Nella comunità cinese si sta diffondendo il panico. Non per l'epidemia di coronavirus, ma per la sicurezza. Ci sono state aggressioni verso cinesi in Italia, non turisti, ma comunità cinese. Vorrei invitare gli amici italiani a fare attenzione alla sicurezza dei nostri connazionali che vivono e lavorano in Italia, di evitare pregiudizi, distinzioni, aggressioni. Insulti e minacce non sono tollerabili. È l'appello che voglio lanciare". Lo ha detto il dottor Zhang dell'ambasciata cinese, che ha accompagnato i 20 turisti dimessi dallo Spallanzani.

È salito a 1.350 il numero dei decessi in Cina a causa della diffusione del coronavirus, con 242 morti in un solo giorno nella provincia centrale di Hubei. Questi gli aggiornamenti forniti dalle autorità cinesi sulla diffusione del virus, che parlano di un totale di 1.310 morti a Hubei dallo scoppio dell'epidemia. Sono invece circa 60mila le persone che risultano contagiate al mondo.

L'Hubei ha registrato 242 morti e 14.840 nuovi casi di contagio da coronavirus COVID-19 a partire dal 12 febbraio: si tratta di una brusca impennata sul giorno precedente e tiene conto delle regole di conteggio aggiornate che includono i "clinicamente diagnosticati", che pesano per 13.332 casi nella classificazione rivista.

Altre 44 persone sono risultate positive al coronavirus portando così a 218 i casi confermati sulla nave da crociera Diamond Princess attraccata al largo di Yokohama, in Giappone, dall'inizio del mese. Stando a quanto precisato dal ministero della Salute, si tratta di 29 cittadini giapponesi e di 15 stranieri e di persone perlopiù anziane: 40 delle 44 persone infette hanno infatti età pari o sopra a 70 anni. Di fatto, da quanto apparso sui media giapponesi nei giorni scorsi, circa l'80% degli oltre 3.000 passeggeri della nave ha 60 anni o più. Il ministro della Salute, Katsunobu Kato, ha riferito di altri test in corso su circa 200 passeggeri. Come riporta oggi il Japan Times, i 44 nuovi casi sulla Diamond Princess porta a 247 il numero complessivo di casi confermati di coronavirus in tutto il Giappone.

Un comune di 10.000 abitanti vicino ad Hanoi è stato messo in quarantena per paura di diffondere il coronavirus. Lo ha confermato il ministero della Salute vietnamita. "Stiamo ordinando una quarantena per l'intero comune di Son Loi per 20 giorni - ha fatto sapere il ministero - perché nella cittadina sono stati segnalati 5 casi di infezione da Covid-19". In Vietnam sono 15 le persone fin qui colpite dal virus, che ha già causato 1.350 morti nella Cina continentale.