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A Romana i carabinieri sequestrano altri 11 chili di marijuana di presunta proprietà di due pregiudicati già arrestati alcuni giorni fa ed ora in carcere per detenzione di droga ma ora si aggrava la posizione dei due.

Romana (SS), 10 Feb 2020 - Nella tarda mattinata di ieri, i carabinieri della Stazione di Romana, in provincia di Sassari, ed i colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, proseguendo i controlli nell’estesa macchia mediterranea in località “Sa Menta”, nelle campagne del comune di Monteleone Roccadoria, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro un secondo contenitore in materiale plastico con all’interno 11 chilogrammi di infiorescenze di Marijuana.

Lo stupefacente è stato rinvenuto proprio all’interno dell’appezzamento di terreno in uso ai due agricoltori pregiudicati, arrestati nel pomeriggio dello scorso 5 febbraio dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Bonorva, delle Stazioni cc di Pozzomaggiore e Romana, unitamente a militari dello Squadrone Eliportato.

La vicenda, che risale alla scorsa settimana, aveva riguardato l’arresto di due pregiudicati residenti a Pozzomaggiore, il 36enne C. D. R. della provincia di Sassari ed il 37 C. M. della provincia di Oristano, entrambi agricoltori.

Nella mattinata di ieri, infatti, il personale dell’Arma in servizio, approfondendo i controlli nell’estesa macchia mediterranea dei terreni dei due agricoltori, hanno rinvenuto un secondo bidone in plastica, di quelli utilizzati per attività agricole, con all’interno sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di 11 Kg. In ragione del luogo del ritrovamento, tra l’altro nei pressi di quello stesso escavatore tipo BobCat risultato essere stato rubato i carabinieri della Stazione di Romana ha proceduto alla denuncia dei due agricoltori, attualmente però rinchiusi in carcere.

Il quantitativo sequestrato, aggiungendosi ai precedenti 17,5 Kg di sostanza, e per i quali erano scattate le manette nei confronti dei due, ha determinato un importante aggravamento delle accuse nei loro confronti.

L’intero quantitativo sequestrato, oltre 28 kg, se venduto al dettaglio avrebbe infatti fruttato oltre 190.000 euro.

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