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Raid Usa sull’aeroporto di Baghdad, ucciso il generale iraniano Soleimani

Iran, 3 Gen 2020 - Due giorni dopo l'assalto all'ambasciata statunitense in Iraq, gli americani hanno risposto con un raid vicino all'aeroporto di Baghdad che rischia di scatenare un terremoto nella geopolitica mediorientale. L'attacco, ordinato da Donald Trump e compiuto con l'ausilio di droni, ha ucciso Qassem Soleimani, il potente generale iraniano capo delle milizie al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, la forza d'élite dell'esercito della Repubblica islamica, incaricata di compiere le operazioni all'estero. Ucciso anche iI 'numero 2' di Hashed - rete di milizie sciite - Abu Mahdi al-Muhandis.

L'attacco è avvenuto poco dopo la mezzanotte, una raffica di missili ha colpito due veicoli che si trovavano vicino l'aeroporto. Fonti della sicurezza irachena hanno subito chiarito che i missili avevano colpito un convoglio Hashed e ucciso otto persone, tra cui "figure importanti".
Muhandis era nella 'lista nera' degli Stati Uniti, ma è Qassem Soleimani la vittima eccellente. Soleimani è una figura quasi leggendaria, uno degli uomini più potenti in Medio Oriente: generale, stratega con ambizioni politiche, è spesso apparso al fianco della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ma si è sempre mosso nell'ombra, arcinemico di Usa e Israele. E' considerato l'architetto di gran parte delle attività iraniane in Medio Oriente, compresa la guerra in Siria e gli attacchi su Israele.
L'Iran, paese a stragrande maggioranza sciita, esercita un'enorme influenza sull'Iraq da quando è stato ucciso il 'rais', Saddam Hussein, che era sunnita. Da ottobre è scosso dalle proteste anti-governative e contro l'Iran, considerato la 'longa manus' che agisce dietro il governo; e Soleimani, proprio per aiutare il governo a riportare la situazione sotto controllo, sarebbe stato più volte nelle ultime settimane in Iraq.
"Su istruzioni del presidente i militari americani hanno intrapreso una decisa azione difensiva con l'uccisione del generale Qassem Soleimani per proteggere il personale americano all'estero". Con questo comunicato il Pentagono ha annunciato il raid compiuto vicino Baghdad. Secondo il Pentagono Soleimani stava "attivamente mettendo a punto piani per colpire i diplomatici americani e uomini in servizio in Iraq e in tutta la regione". "Il generale Soleimani ha anche approvato gli attacchi contro l'ambasciata americana a Baghdad che hanno avuto luogo questa settimana", si legge ancora nella nota. Lo stesso Soleimani è considerato responsabile della morte di centinaia di militari della coalizione e di americani e di aver 'orchestrato' l'attacco del 27 dicembre che ha ucciso un cittadino statunitense.
"L'opera e il percorso del generale Qassem Soleimani non si fermeranno qui. Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste si sono macchiate del sangue di Soleimani e degli altri martiri dell'attacco avvenuto la notte scorsa". E' il messaggio  lanciato dall'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale dopo il raid aereo americano all'aeroporto di Baghdad in cui è morto il generale Soleimani, uomo chiave del regime degli ayatollah.
"Gli iraniani e altre nazioni libere del mondo si vendicheranno senza dubbio contro gli Usa criminali per l'uccisione del generale Qassen Soleimani": lo ha detto oggi il presidente iraniano Hassan Rohani, secondo quanto riporta l'agenzia stampa Irna.
L'attacco, ha sottolineato, rafforza la determinazione dell'Iran di resistere e affrontare le aggressioni degli Stati Uniti. "Tale atto malizioso e codardo è un'altra indicazione della frustrazione e dell'incapacità degli Stati Uniti nella regione per l'odio delle nazioni regionali verso il suo regime aggressivo - ha proseguito -. Il regime americano, ignorando tutte le norme umane e internazionali, ha aggiunto un'altra vergogna al record miserabile di quel Paese".

"L'atto degli Usa di terrorismo internazionale, che ha preso di mira e assassinato il generale Soleimani - la forza più efficace nella lotta a Daesh (Isis), al Nusrah e al Qaeda - è estremamente pericoloso e rappresenta un'incosciente escalation". Così su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, dopo il raid Usa a Baghdad. "Gli Usa hanno la responsabilità di tutte le conseguenze di questo avventurismo da furfanti".
Il leader sciita iracheno Moqtada al Sadr ha dato oggi l'ordine ai suoi combattenti di "tenersi pronti", riattivando così la sua milizia ufficialmente dissolta da quasi un decennio e che aveva seminato il terrore tra le fila dei soldati americani in Iraq. Moqtada al Sadr ha postato l'annuncio su Twitter poche ore dopo l'assassinio a Baghdad da parte degli Stati uniti del generale iraniano Qassem Soleimani.

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