Cagliari, 19 Dic 2019 - Aperta la discussione sull’emendamento aggiuntivo n. 3, il consigliere dei progressisti, Massimo Zedda, ha criticato la proposta formulata dai consiglieri della maggioranza Cera e Cocci (gruppo Fi) per consentire la stipula di più contratti part time anche se devono essere “ricondotti nel limite di una unità lavorativa”: «Assisteremo ad un andirivieni di personale a tempo, con lavoro frazionato e saranno firmati centinaia di contratti». L’Aula ha quindi approvato l’emendamento con 27 favorevoli, 24 contrari e 4 astenuti. Approvato (28 sì, 21 contrari e 5 astenuti), dopo l’intervento critico del consigliere Massimo Zedda («rischiamo un proliferare di cause di lavoro»), anche l’emendamento aggiuntivo n. 8 (Mula, Psd’Az) che aggiunge alla fine del comma 7 quater la seguente dicitura “prevedendo una differenziazione retributiva commisurata alle prestazioni da svolgere”.
Via libera anche all’articolo 2 (dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio del Consiglio regionale) con 27 a favore, 22 contrari e 4 astensioni, nonostante l’intervento contrario dell’onorevole Massimo Zedda che ha evidenziato la necessità di dare evidenza della riduzione della spesa di Giunta e presidenza della Regione, considerato che con la norma in approvazione non è prevista riduzione di spesa per il terzo organo statutario, il Consiglio regionale.
L’esponente della minoranza ha dunque posto in dubbio anche la possibilità che la legge entri in vigore ed ha evidenziato come le responsabilità della firma dei contratti dei collaboratori dei gruppi sia stata “scansata” dai capigruppo e dai dirigenti del Consiglio e posta in capo al presidente Pais. «Andate a fari spenti in curve pericolose, la notte», ha tuonato Massimo Zedda, ma l’Aula ha approvato l’articolo 3 (entrata in vigore) con 29 favorevoli, 20 contrari e 4 astenuti.
Voto contrario al provvedimento è stato quindi dichiarato da Massimo Zedda (Progressisti) mentre il consigliere Michele Cossa, a nome del suo gruppo, ha spiegato il voto di astensione dei Riformatori: «Non c’è la volontà di mettere in difficoltà la maggioranza ma sul tema del funzionamento del Consiglio crediamo serva un testo condiviso che affronti complessivamente il problema». «Non serve lo scontro tra maggioranza e opposizione – ha concluso Cossa – ma c’è necessità di soluzioni efficaci per produrre leggi applicabili e degne della nostra istituzione autonomistica».
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha ribadito il favore dei sardisti ed ha rimarcato l’autonomia dei legislatori sardi, parlando di una “diffusa sensazione di paura che pervade l’assemblea sarda”. «Alcuni consiglieri – ha aggiunto Mula - avevano preannunciato voto favorevole al provvedimento in discussione ed oggi hanno il timore di farlo».
Il voto contrario del gruppo Progressisti è stato annunciato dal capogruppo Agus che ha escluso posizioni di scontro con la maggioranza ma ha confermato sostanziali differenze di vedute sulla questione del funzionamento dei gruppi consiliari. «Più in generale – ha concluso Agus - l’inizio di legislatura non depone a nostro favore, non fosse altro che sono state approvate solo 12 leggi, 9 delle quali sono di assestamento di bilancio, e dunque quella che ci accingiamo a varare è di fatto la terza legge approvata dal Consiglio e guarda caso riguarda il nostro funzionamento interno».
Il consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, intervenendo per confermare il suo voto favorevole ha rivolto un invito al presidente del Consiglio perché sia discussa la mozione sull’aumento dei costi del trasporto marittimo. Il presidente del Consiglio ha preannunciato dunque la convocazione della capigruppo, al termine della seduta, per l’inserimento all’ordine del giorno del documento sul costo del trasporto merci, ed ha posto in votazione la proposta di legge sul funzionamento degli organi statutari che è stata approvata con 27 voti a favore, 22 contrari e 4 astenuti.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del Documento n.2 concernente la nomina di tre rappresentanti nella Consulta regionale dell’emigrazione.
Il relatore Domenico Gallus (Udc) si è rimesso all’Aula.
Il presidente ha comunicato l’arrivo di un ordine del giorno con la nomina di tre componenti della Consulta: Carlo Manca, Antonio Giua e Giuseppe Dessì. I tre designati sono stati eletti con 41 voti favorevoli e 12 astenuti.
Successivamente l’Assemblea ha cominciato l’esame della Pl n.88 (Proroga del Piano casa).
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha sottolineato che la proroga del Piano casa arriva in ritardo dopo il tentativo di inserire in quel testo parti relative alla legge urbanistica, e comunque riguarda le case che ci sono e magari chi possiede un attico (per questo suggerirei a qualcuno di astenersi come farò io, non partecipando alla votazione) e non quelle che ci dovrebbero essere. Da questo punto di vista, ha osservato, va ricordata l’inerzia della nostra Agenzia Area da vent’anni ha in cassa molte risorse non spese, sia per realizzare nuove abitazioni che per ristrutturare quelle esistenti, anche perché questa rappresenterebbe forse l’unica risposta per il mondo delle professioni tecniche, per i Comuni ed i cittadini, molti dei quali oggi restituiscono quanto versato per la Bucalossi perché, pur avendo i titoli, non hanno i soldi per costruire. Questa, ha concluso, sarebbe davvero una buona legge urbanistica, che comprenda fra l’altro fondi ai Comuni per sbloccare migliaia di pratiche in sonno legate al condono dell’85 insieme ad altre cose importanti come l’agibilità degli edifici (l’80% a Cagliari), che darebbe grande impulso al mercato immobiliare.
Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni ha ricordato che in occasione della legge 8 del 2015 fece una grande battaglia su alcune lacune del Piano casa (pur votandolo) che lo avevano reso sostanzialmente inapplicabile in attesa della legge urbanistica che non poi non si fece. Ora siamo alla quarta proroga, ha lamentato, e come accaduto per Province Sanità e Trasporti bisogna registrare un enorme ritardo dopo le tante promesse della campagna elettorale a cominciare dalle zone F; per cui a questo punto bisogna capire l’idea della maggioranza sulla legge urbanistica superando le diverse voci che si alternano dentro la coalizione a livello mediatico e sui territori. Voteremo la proroga, ha concluso, ma subito dopo bisogna cominciare a fare sul serio e sulla scadenza del 30 giugno sono molto pessimista.
Per i Progressisti Maria Laura Orrù ha condiviso la necessità di non lanciare proclami che non sono positivi per nessuno e concentrarsi invece sui contenuti con un Piano vero sul quale Giunta e maggioranza sono rimaste al palo. Tutti i professionisti tecnici e non solo, ha ricordato, si aspettano da tempo che le leggi di settore si sblocchino anche perché, nel frattempo, è stato trascurato il problema più importante che è la qualità dell’abitare, problema che si affronta non solo con i finanziamenti e i bonus ma con una cultura nuova aperta alla sostenibilità ambientale, alla qualità dei fabbricati ed all’uso di nuovi materiali eco compatibili.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha condiviso le dichiarazioni del collega Meloni soprattutto perché, leggendo i giornali degli ultimi 9 mesi, sembrava che la nuova normativa urbanistica dovesse essere cosa fatta, con annunci dell’assessore Sanna su verande, sottotetti ed molto altro, mentre la verità è che siamo alla seconda proroga pressati dalla scadenza di fine anno e solo per il senso di responsabilità dell’opposizione. Il provvedimento avrà una ampia maggioranza, ha affermato, proprio perché la proroga “secca” consente alla maggioranza per l’ennesima volta di eludere i temi veri dell’urbanistica e di allontanare i contrasti interni alla coalizione. In commissione, ha detto ancora Lai, si sono fronteggiati a lungo due testi del Psd’Az e di Forza Italia che sono rimasti com’erano per la promessa di una proposta della Giunta che non è arrivata. I temi centrali, ha concluso, sono quelli della riqualificazione e non l’incremento volumetrico fatto di slogan che durano lo spazio di un mattino e calano su un Consiglio regionale che, per produttività, è uno dei peggiori della nostra autonomia.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, rivolto al collega Zedda, si è chiesto se lui ha un capogruppo o no, dato che nella riunione dei capigruppo della settimana scorsa si è discusso dei temi all’ordine del giorno del Consiglio, per cui o vive su Marte o è successo qualcosa. Giagoni ha poi ringraziato il collega Satta che ha messo all’attenzione dell’Aula l’importantissimo problema dei trasporti con l’impegno di parlarne in settimana chiedendo alla minoranza un gesto di responsabilità. Le nostre castronerie? Polemizzando con l’opposizione, il capogruppo della Lega ha detto che, sul tema, si potrebbe parlare a lungo anche di quelle del Comune di Cagliari ed infine, rivolto alla Giunta, ha espresso la necessità di stringere i tempi perché i sardi stanno aspettando.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha dichiarato che quando si parla di urbanistica il clima non è mai quello di “Bianco Natale” anche se va riconosciuto che oggi entrare in Aula con una semplice proroga non crea grande entusiasmo, perché sanità e urbanistica erano e sono due pilastri dell’azione di governo e sotto questo profilo crea un po’ di ansia, in prospettiva, il percorso della revisione del Ppr. Poco fa, ha ricordato, abbiamo parlato di supporti specialistici per l’azione istituzionale del Consiglio e certamente ne ha bisogno anche la Giunta, perché molti si aspettano qualcosa di diverso da quello che c’era prima ed occorre dare risposte; consapevoli di questo nella legge abbiamo scelto di fissare un termine proprio perché vogliamo che sei mesi siamo un obiettivo di tutti, che deve spingere tutti ad accelerare.
A nome della Giunta l’assessore dell’Urbanistica Quirico Sanna, dopo aver ringraziato il Consiglio per i toni corretti e propositivi del dibattito, ha ricordato il percorso di ascolto compiuto, visitando molti Comuni compresi quelli più piccoli dove non era mai passato un assessore regionale. La nuova legge, ha affermato, dovrà puntare sulla riqualificazione del tessuto urbanistico e la riduzione del consumo del territorio richiamando l’attenzione dei sardi sul concetto di bello, quello che ho espresso ad Arzachena parlando delle grandi intuizioni di Antonio Simon Mossa. A gennaio, ha assicurato l’assessore, porteremo la nostra proposta in commissione possono garantire che la parola verrà mantenuta con l’obiettivo di un nuovo equilibrio fra ambiente e sviluppo e soprattutto con quello di fare il bene dei sardi.
Successivamente il Consiglio ha approvato per alzata di mano il passaggio agli articoli della legge.
Subito dopo l’Aula ha iniziato il dibattito sull’art. 1. Segue