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Mattarella: la politica non sia solo scontro, serve dialogo. Il Presidente ha parlato anche di Europa, clima e disoccupazione

Roma, 18 Dic 2019 - Al Quirinale il tradizionale scambio di auguri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con le alte cariche dello Stato.

"Non è importante che pensiamo le stesse cose" invece è di straordinaria importanza la "comune accettazione di essenziali ragioni di libertà di rispetto e di dialogo".

Sergio Mattarella ha parlato alle più alte cariche dello stato riunite al Quirinale in occasione degli auguri di fine anno e citando Aldo Moro ha esortato a ritrovare una strada comune per andare "più lontano e più in alto".

"Chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini" ha affermato Mattarella. Aldo Moro aveva "ben presente il grave pericolo purtroppo confermato per gli eventi successivi che corre una società attraversata da lacerazioni profonde. Il bene comune è appunto bene di tutti, nessuno escluso e chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare esprime certo gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri delle minoranze. Questa è l'essenza della democrazia che richiede rispetto reciproco".

"Nel corso del 2019 sono intervenute le dimissioni del governo costituitosi nell'anno precedente, essendo venuto meno il sostegno della coalizione su cui si basava. In Parlamento, secondo i meccanismi previsti dalla Costituzione, si è formata una nuova e diversa coalizione di maggioranza che ha espresso il nuovo Ministero e gli ha conferito la fiducia" ha quindi aggiunto il presidente della Repubblica. "Nel rinnovare il ringraziamento nei confronti dei componenti del governo precedente per l'opera prestata - ha aggiunto - esprimo gli auguri al governo di recente costituzione per la sua attività".

Il Capo dello Stato quindi ha parlato del tema della salvaguardia dell'ambiente e del territorio. L'ambiente e il territorio sono "fragili" e quindi "prevenire è un dovere" ha sostenuto Mattarella: "Siamo pienamente dentro un cambiamento vorticoso inedito. Il mondo in cui ci troviamo è diverso da quello che abbiamo conosciuto. Il modo in cui viviamo è differente. Oggi i mutamenti climatici fanno apparire fragili disposti i nostri territori. Insicure le popolazioni, che si trovano ad affrontare le drammatiche conseguenze di calamità che sarebbe illusorio definire eccezionali, dato la frequenza con la quale si ripetono. Quanto accade rilancia la necessità di definire una nuova idea di cura del territorio e della sua difesa, basata sulla prevenzione del rischio, e non centrata sulla fase d'emergenza. Prevenire è un dovere".

"La prolungata fase di debolezza dell'Economia ha inciso pesantemente sull'apparato produttivo del nostro Paese, con pesanti conseguenze occupazionali e gravi fenomeni di disgregazione sociale. Ecco la missione per cui combattere e il nemico da sconfiggere insieme: il lavoro che manca, quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella conclusione del suo intervento. "Il lavoro che, quando c'è, è spesso precario o sottopagato. Serve il lavoro remunerato e tutelato, anche nella sicurezza, come rimedio alla frammentazione sociale, come elemento centrale della ripresa economica. Il lavoro che possa essere il risultato di investimenti che crescono la partita del sistema e che affrontino i nodi che frenano lo sviluppo", ha infine sottolineato il Capo dello Stato.

"L'Europa è casa nostra e costituisce l'ambito di integrazione essenziale per consentire al nostro paese di misurarsi per questioni divenute, piaccia o meno, globali e che solo a questo livello possono trovare soluzioni efficaci. In un mondo in cui gli attori protagonisti hanno ormai dimensioni continentali". Così ha concluso il presidente Mattarella.

"È paradossale, proiettati come già stiamo nel domani, che venga contraddetto da spinte e aspirazioni di ritorno a condizioni del passato; a un passato impossibile perché rimosso dalla realtà. Una scelta siffatta condurrebbe inevitabilmente a un rapido e malinconico declino. Non ci si può limitare a subire gli eventi lasciando a dinamiche incontrollate il compito di decidere come sarà il mondo nuovo". Così il Capo dello Stato al Quirinale.

"La presenza delle donne ai vertici delle istituzioni e nei ruoli di responsabilità delle imprese e della sociale civile è uno straordinario fattore di di crescita e di equilibrio", ha sottolineato Mattarella. Il presidente ha rivolto apprezzamento alla nuova presidente della Corte Costituzionale e alla nuova guida dell'Avvocatura generale dello Stato, così come lo scorso anno aveva salutato l'elezione a presidente del Senato di Elisabetta Casellati. "Si tratta di scelte che evidenziano - ha detto - come il merito non trovi ostacoli di genere". Mattarella ha quindi riconosciuto i passi avanti fatti ma "restano i divari e dobbiamo affrontarli con determinazione. Il lavoro delle donne è oggi la principale opportunità di crescita e sviluppo".