Madrid, 15 Dic 2019 - È una corsa contro il tempo, nell'ultimo giorno della Cop 25, per la ricerca di un accordo sul clima. "Sembra che la Cop 25 stia fallendo proprio ora. La scienza è chiara, ma viene ignorata. Qualunque cosa accada, non ci arrenderemo mai. Abbiamo appena iniziato", ha twittato l'attivista svedese per il clima Greta Thunberg, prevedendo che quello nella capitale spagnola sarà un altro buco nell'acqua.
Dopo altre 36 ore di negoziati, i Paesi firmatari dell'accordo di Parigi cercano ancora di raggiungere un'intesa e rispondere alle richieste dei giovani di tutto il mondo per mettere in atto scelte più radicali in favore del clima.
Ieri le posizioni erano distanti su diversi argomenti chiave e molti Stati avevano espresso la loro frustrazione, indicando la mancanza di ambizione degli ultimi progetti di testi messi sul tavolo della presidenza cilena. Nella notte i delegati hanno continuato il lavoro, ma sul taglio alle emissioni da carbone la trattativa si arena e molti stanno già pensando di rinviare il negoziato alla prossima Cop, nel 2020 a Glasgow.
I colloqui sul clima alla Cop 25di Madrid sono appena entrati nel loro 'secondo tempo supplementare': dovevano terminare venerdì ma nessun accordo è stato ancora raggiunto, e sono ormai entrati, di domenica, nel loro quattordicesimo giorno.
I funzionari di quasi 200 Paesi non sono riusciti a superare i loro diversi punti di vista su alcuni punti chiave. Così, a tarda ora di sabato, la presidente della conferenza, la ministra cilena dell'Ambiente Carolina Schmidt, ha detto ai delegati già stremati di tornare a riunirsi all'1.30 per esaminare i nuovi accordi elaborati dalla sua squadra.
"Le cose si stanno mettendo a posto", ha detto prima di tornare in sala. Ma i rappresentanti dei Paesi in via di sviluppo e i gruppi ambientalisti hanno invece affermato che le bozze circolate hanno rischiato addirittura di annullare o bloccare gli impegni assunti nell'accordo di Parigi del 2015, accentuando la forbice tra quello che richiedono gli scienziati e quello che i negoziatori sono disposti a offrire.
Tra le questioni principali ancora in discussione a Madrid vi sono le norme destinate a regolare i mercati internazionali del carbone e un sistema di investimenti per aiutare i paesi poveri ad affrontare l'impatto economico dei cambiamenti climatici.
Qualcuno tenta di forzare la mano: "Abbiamo la scienza. Abbiamo la volontà politica di dare seguito all'accordo di Parigi. E ora è il momento di intensificare gli sforzi", ha dichiarato Ola Elvestuen, ministro dell'Ambiente della Norvegia. "Un debole incoraggiamento non sarà compreso dal mondo esterno", ha aggiunto. "Trasmetterà il messaggio che non stiamo ascoltandola scienza".