Parigi, 10 Dic 2019 - Da incontro quasi simbolico a vertice fiume. A Parigi il summit del formato Normandia sul futuro dell'Ucraina ha frantumato ogni scaletta prevista e i quattro leader, in una girandola di bilaterali, negoziati e cene di lavoro, hanno fatto le ore piccole. Ma l'esito sembra essere positivo. Il presidente russo Vladimir Putin, in una battuta strappata dai giornalisti, si è detto "soddisfatto" del suo faccia a faccia con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Che a sua volta, attraverso il portavoce, ha definito i negoziati "un successo".
Certo, il diavolo sta nei dettagli e resta da capire la misura di tanto ottimismo. Zelensky, l'ultimo arrivato al 'grande gioco' dei vertici internazionali, è sembrato a tratti spaesato ed è stato aiutato dal padrone di casa, Emmanuel Macron, a trovare il suo posto alla tavola rotonda, piazzata in una saletta dell'Eliseo, in cui i quattro si sono seduti per il vertice vero e proprio. Prima il programma prevedeva i bilaterali Zelensky-Macron e Putin-Merkel, poi il cambio di coppia (Putin-Macron, Zelensky-Merkel). Quindi i negoziati a quattro, seguiti dal primo incontro privato tra Putin e Zelensky (durato a quanto pare 15 minuti). I leader si sono poi rivisti alla cena di lavoro, proseguita ben oltre le iniziali previsioni. Ed è qui che sembrerebbe essere iniziato il lavoro vero, per limare le parole da includere nel comunicato congiunto prima della conferenza stampa (quattro le domande ammesse, una per Paese).
Il presidente ucraino ha potuto contare su una folta schiera di consiglieri ad assisterlo nei vari punti in programma (tra cui il capo dei servizi di sicurezza, il capo dell'esercito, il numero uno della compagnia nazionale del gas, la Naftogaz, e il ministro dell'Energia). Zelensky aveva evidenziato tre argomenti chiave del vertice: un ulteriore scambio di prigionieri, un cessate il fuoco e le elezioni locali nel Donbass. L'Ucraina attende con ansia l'esito di questo vertice e non manca, in Patria, l'opposizione per quella che viene giudicata come una linea di 'appeasement' con Mosca. Ovvero mettere fine, senza se e senza ma, alla guerra nel Donbass. E dunque è cruciale capire se vi sono passi avanti chiari sull'attuazione degli accordi di Minsk - fondamentali anche per togliere le sanzioni alla Russia- oppure se si tratta solo di intenzioni. L'altro tema caldo è quello del rinnovo del contratto di fornitura del gas a Kiev, che scade il 31 dicembre 2019. Trovare un'intesa per rinnovarlo è interesse sia di Zelensky che di Putin (che pure a Parigi poteva contare sulla presenza dell'addi Gazprom, Alexei Miller, e il ministro dell'Energia Alexander Novak, i 'signori del gas'). Anche su questo fronte qualcosa è trapelato. E cioè che serviranno ulteriori negoziati in diversi formati - bilaterali e trilaterali con la Commissione Europea -per arrivare a un accordo.
Ecco i punti salienti del vertice:
Un nuovo scambio di prigionieri sulla base del principio 'tutti per tutti', ovvero la restituzione di tutti i noti detenuti di entrambe le parti. La data stabilita, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è quella del 24 dicembre.
Le parti si impegnano a una piena e completa attuazione del cessate il fuoco, rafforzato dall'attuazione di tutte le necessarie misure di sostegno alla tregua, prima della fine del2019.
Le parti sosterranno un accordo all'interno del Gruppo di contatto trilaterale su tre ulteriori aree di disimpegno dal fronte, con l'obiettivo di smobilitare forze e mezzi entro la fine di marzo 2020.
Le parti sosterranno un accordo all'interno del Gruppo di contatto trilaterale, entro 30 giorni, su nuovi punti di attraversamento lungo la linea del fronte, basati principalmente su criteri umanitari.
Le parti ritengono necessario integrare la "formula di Steinmeier" nella legislazione ucraina, in conformità con la versione concordata nell'ambito del Formato Normandia e del Gruppo di contatto trilaterale.
Un nuovo vertice del Formato Normandia verrà organizzato fra quattro mesi per verificare l'avanzamento degli accordi e continuare la discussione per trovare "punti di compromesso "sulle questioni ancora non risolte.

Il comico presidente ucraino cala le braghe davanti al dittatore russo.
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