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La “Tosca” trionfa alla Scala. Ovazione per Mattarella

Milano, 8 Dic 2019 - La prima volta di "Tosca" di Giacomo Puccini (1858-1924) per la 'prima' della stagione alla Scala è stato un trionfo. Alla fine del terzo atto è scattata la standing ovation del pubblico che ha esaltato lo spettacolo offerto dal cast delle voci con un interminabile applauso, durato 16 minuti, dalle 21.17 alle 21.33. Una "Tosca" che sembra aver convinto anche il pubblico più esigente, quello dei loggionisti.

Continui "brava" per la soprano Anna Netrebko (Floria Tosca), arrivata al suo quarto 7 dicembre scaligero, e tanti "bravo" per il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) e il baritono Luca Salsi (il barone Scarpia). Per loro anche il lancio di mazzi di fiori sul palco. Visibilmente soddisfatto anche il maestro Riccardo Chailly al termine dell'esecuzione, che è stato poi salutato dal pubblico con un tripudio di applausi, condivisi con il regista Davide Livermore.

Il pubblico è rimasto colpito dalla regia "cinematografica" del regista: il quadro di Caravadossi, quello che scatena la gelosia di Tosca che sarà all'origine di tanta sofferenza e morte, è un video che si colora e si scolora, gira per il palcoscenico, si alza e si abbassa mentre il Te Deum della fine del primo atto è maestoso e barocco, ricorda quasi una regia zeffirelliana. Anche il finale è di grande effetto, con la Tosca alternata a una controfigura che si sottrae alla cattura elevandosi, anziché gettandosi dall'alto come al solito. Molti sono stati i momenti di entusiasmo con applausi a scena aperta: il "Vissi d'arte e d'amore" di Netrebko, prima di tutto, poi anche il "E lucean le stelle" del tenore Meli.

"Sono felice e onorata: penso che quello di stasera sia stato un successo per tutti. Quindi congratulazioni Milano, congratulazioni alla Scala e congratulazioni a tutti". Così la soprano Anna Netrebko, parlando con i giornalisti al termine della recita nell'anticamera del palcoscenico. "Un anno e mezzo fa Tosca non mi piaceva" ha ricordato, e ha rifiutato ogni similitudine tra lei, come persona e cantante, e la cantante Floria Tosca dell'opera. A chi le chiedeva se le abbia fatto piacere immedesimarsi nel personaggio ha negato: "Sono un'attrice - spiega - e ho cercato di interpretare". Nega però che Tosca sia un esempio per le donne: "Non è un esempio una donna che uccide un uomo". "Sono felice di lavorare con il maestro Riccardo Chailly, che "ama Puccini ed è preciso con la partitura", ha concluso.

Cinque minuti di applausi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia, prima dell'inno nazionale. Ad accoglierlo, fra gli altri, il presidente della Regione, Attilio Fontana, il sindaco Giuseppe Sala, il sovrintendente a fine mandato, Alexander Pereira, e la senatrice a vita Liliana Segre. Poco prima del Capo dello Stato erano arrivati la presidente del Senato, Maria Alberti Casellati, e il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. "Una splendida edizione", ha commentando Mattarella al termine, uscendo tra gli applausi.

“È un'opera piena di valori, in questo momento ci tengo molto alla dimensione internazionale della Scala e sto invitando il Teatro a farsi vedere per il mondo, però la Prima è sempre la Prima". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivando alla Scala. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche lui presente alla Prima, "è sempre il benvenuto a Milano, non solo alla Prima ovviamente", ha detto ancora Sala che, sull'addio di Alexander Pereira come soprintendente, ha commentato: "La cosa buona è che continuerà a lavorare in Italia, a Firenze, dall'amico Nardella, quindi direi bene".

"Tante persone nel mondo vogliono mangiare, bere, vestire italiano e vogliono ascoltare musica italiana. Dobbiamo esserne orgogliosi". Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, al suo arrivo alla Scala per assistere alla Prima insieme alla sua compagna Michela Di Biase. Quanto all'addio di Alexander Pereira come soprintendente, per Franceschini con l'arrivo di Dominique Mayer "ci sarà una grande continuità".

“La cultura aiuta, in tutto. Come dice Primo Levi 'conoscere è necessario in assoluto'". Lo ha sottolineato la senatrice a vita Liliana Segre, arrivando alla Prima della Scala. "Sono abbonata da 30 anni, sono sempre alla Scala, mi manca di venire qui a fare le pulizie - ha aggiunto sorridendo -. La Tosca mi piace per la passione, non ho avuto sempre 90 anni, ho avuto anche io una passione".

La senatrice a vita Liliana Segre ha poi fatto visita a Mattarella nel Palco Reale durante l'intervallo tra il primo e il secondo atto della Tosca. "Il presidente Mattarella mi ha detto che ci vedremo presto", ha detto Segre al termine dell'incontro, sottolineando il suo apprezzamento per l'opera diretta da Riccardo Chailly. "La Scala non mi delude mai, la Tosca non mi delude mai", ha aggiunto. Con lei, anche il senatore a vita Mario Monti e la moglie, Carla Fracci e il marito, e l'ex ministro della Giustizia, Paola Severino, si sono recati nel palco reale per salutare il presidente.

Puccini in scena L'allestimento è affidato al regista Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con "Tamerlano" di Handel ha già collaborato con Chailly per "Don Pasquale" di Donizetti e "Attila" di Verdi per l'inaugurazione della scorsa stagione.

Con il regista la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi.

"Tosca", presentata nell'edizione critica a cura di Roger Parker per Ricordi, è un punto nodale del progetto pucciniano con cui Riccardo Chailly riporta al Piermarini le opere del compositore di Lucca in letture che tengono conto delle ricerche più aggiornate.

Iniziato con "Turandot" con il finale di Luciano Berio, il progetto è proseguito con "La fanciulla del West" con l'orchestrazione originale di Puccini, "Madama Butterfly" nella prima versione (7 dicembre 2016) e "Manon Lescaut" nella prima versione.

Dopo le inaugurazioni con "Giovanna d'Arco", "Madama Butterfly", "Andrea Chénier" e "Attila", "Tosca" conferma l'impegno del maestro Chailly a riscoprire il repertorio italiano nella sua interezza.

Questo progetto culturale va prendendo forma nel corso del tempo: accanto a Puccini si colloca l'approfondimento degli anni di svolta del percorso teatrale verdiano (Giovanna d'Arco, Attila, Macbeth), del Belcanto (La gazza ladra di Rossini e Don Pasquale di Donizetti) e del Verismo (Andrea Chénier), sempre con un'attenzione particolare alle opere presentate alla Scala per la prima volta.

"Una serata di orgoglio per tutta la Rai. Siamo in diretta in 7 Paesi europei e domani ci vedranno anche in Giappone, Corea del Sud e Russia, e poi in numerosi cinema in tutto il mondo, addirittura in Australia e Nuova Zelanda. E' un bellissimo momento per la Rai, per la Scala e per il nostro Paese". Lo ha detto il presidente della Rai, Marcello Foa, tra il secondo e il terzo atto di "Tosca". "Noi abbiamo un ruolo nel mondo che spesso sottovalutiamo e di cui non siamo consapevoli: la nostra cultura è apprezzata ovunque, diffonderla è motivo di vanto e orgoglio per tutti noi - ha aggiunto Foa - e questo è un impegno costante che la Rai continua a portare avanti con tanta passione".

Si sono avvalsi delle riprese Rai in alta definizione, per la regia televisiva di Patrizia Carmine, anche circa 40 sedi coinvolte nell’iniziativa sociale 'Prima Diffusa' del Comune di Milano e il maxischermo collocato al centro dell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, che offre la prima ai cittadini. Inoltre Rai Com distribuisce l’opera in diretta nelle sale cinematografiche: più di 30 i cinema italiani coinvolti, ma l’evento è disponibile anche in quelli di Spagna, Norvegia, Finlandia, Svizzera, Polonia, Olanda e Gran Bretagna.

Intanto, i lavoratori della grande distribuzione organizzata dei supermercati Auchan hanno protestato in piazza della Scala, prima della prima. Proprio davanti all'ingresso di Palazzo Marino, che si trova di fronte al Piermarini, hanno organizzato un presidio con striscioni e bandiere; presenti anche le sigle dei sindacati di base. Tra gli speaker della protesta anche alcuni ambientalisti, che cercano attenzione dalle istituzioni. I centri sociali milanesi hanno invece indirizzato la loro protesta sul riaccendere i riflettori sulla situazione del Rojava.

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