Venezia, 14 Nov 2019 - "Con il Cdm di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia: c'è stato chiesto dal presidente della Regione". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione in Prefettura a Venezia con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro. "Questo ci consentirà - ha spiegato - di varare già la prima dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare le funzionalità dei servizi".
Verrà convocato il 26 novembre il Comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte, al termine della riunione in Prefettura a Venezia dove è arrivato per verificare di persona la situazione dopo aver annullato altri impegni in agenda. "La data in via di primo giro di consultazioni è il 26 novembre che sarà la data di questo 'Comitatone' - ha detto in prefettura questo organo da me convocato servirà per una governance di tutti i problemi infrastrutturali di Venezia quindi sarà affrontato il problema delle grandi navi, del Mose e anche di un maggior coordinamento delle autorità competenti. Discuteremo anche - ha precisato il premier - la governance per i problemi strutturali di Venezia, grandi navi, Mose, e un maggiore coordinamento tra le autorità competenti. Il governo è presente - ha detto ai giornalisti al termine di una lunga serie di incontri, vertici e sopralluoghi -, siamo qui per dare il segno di una fattiva partecipazione del governo. Venezia è un patrimonio dell'Italia e dell'umanità che ha bisogno di risolvere una serie di problemi storici che si trascinano. Monitoriamo di continuo la situazione, speriamo che questa notte non ci siano ulteriori emergenze".
Sulle polemiche all'interno della maggioranza il premier preferisce non replicare: "Abbiamo così tanti impegni con i cittadini, si sta approvando la manovra finanziaria. Se uno vuole farsi distrarre dalle polemiche faccia pure, io non lo faccio".
Conte ha poi pubblicato una foto su Twitter che lo ritrae con Walter Mutti, edicolante veneziano che proprio sui social aveva espresso la sua disperazione per aver perso l'edicola che gestisce, travolta dall'acqua alta. "L'edicola ha iniziato a traballare, poi a muoversi. Ho capito che stavo rischiando la vita, ho avuto paura di morire ma fortunatamente sono rimasto lucido e sono riuscito ad uscire. Ora sono senza lavoro, ma riaprirò" ha detto l'edicolante che aveva l'edicola alle Zattere ai Gesuati, nel sestriere di Dorsoduro, dove ora non c'è più nulla. "Il presidente mi ha ascoltato - ha aggiunto - e mi ha promesso che il governo non ci lascerà soli".
Il premier dopo aver lasciato Venezia, diretto a Roma, per il Cdm ha scritto su facebook a proposito del piano per gli indennizzi: "Nella fase più immediata potremo erogare ai privati sino a 5.000 euro, mentre per le attività produttive sino a 20.000 euro". Completare il Mose Il Mose è "un'opera discussa. C'è un dibattito politico e ci sono polemiche che si trascinano da anni. Ma siamo in dirittura finale. Siamo al 93 per cento di realizzazione", dice il premier Conte a Venezia a proposito del Mose. "Sono stati spesi tantissimi fondi, con tante polemiche alle spalle, e scandali. Ma se valutiamo l'interesse pubblico e tutti gli elementi in gioco, non c'è che da prendere la decisione di completare il percorso, che ormai è obbligato". E poi: "Riuniremo il comitatone, non dobbiamo prendere in giro i cittadini dicendo che completeremo il Mose l'anno prossimo. Il Mose sarà verosimilmente completato nella primavera del 2021". Conte ha poi aggiunto che sul commissario straordinario per il Mose "la designazione già c'è, stiamo formalizzando, è già pronta".
Ma ad ad annunciare il nome del possibile commissario è il ministro delle Infrastrutture: "Sarà Elisabetta Spitz", ex direttore dell'Agenzia del Demanio, il super commissario per il Mose, che lo ha annunciato a Radio capital. "Ci sono stati forti rallentamenti sul progetto che oggi però è compiuto al 93%. Mancano gli ultimi 400 milioni. Sono stati appostati dal governo, non sono fermi per motivi burocratici. Non c'è niente di fermo, i lavori stanno andando avanti" ha detto il ministro De Micheli. L'obiettivo, ha spiegato, è di completarlo entro il 2021: "spero però che ci siano utilizzi parziali anche prima", ha aggiunto.
Zaia: "Ho chiesto formalmente con una lettera già inviata che il consiglio dei ministri di oggi dichiari subito lo stato di emergenza". Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia al termine del vertice in Prefettura con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Ho sollecitato - ha aggiunto - che vengano dati pieni poteri al sindaco su questo fronte, limitatamente alla città di Venezia".
L'Italia e Venezia stanno "vivendo ore drammatiche" e "questo è il momento di stare vicino ai veneti, ma non possiamo far finta di non vedere che qualcuno ha delle colpe e chi ce le ha deve pagare. Non possono essere sempre i cittadini a pagare il conto degli errori politici", dice il leader M5S Luigi Di Maio. Opere come il Mose sono "nate vecchie e infarcite di tangenti e corruzione" ma "ora, benché non sia la migliore soluzione possibile, va terminata al più presto per proteggere Venezia subito".
A Venezia stanotte la marea ha concesso una piccola tregua. Erano attesi 115 centimetri intorno alle 23,30, invece ne sono arrivati 95. Poi diventati 80, infine 73, 75, meno di 70 centimetri, insomma meno acqua del previsto. I rilevatori dell'Ispra, l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, tengono d'occhio dieci punti della laguna: Punta della Salute, Lido Diga Sud, Grassabo', Chioggia e Burano. Poi Malamocco, Chioggia Sud, Murano, Petta' di Bo', Torson di Sotto. Punti divenuti tristemente famosi negli ultimi due giorni, sui giornali e i siti di tutto il mondo. Non tutto è ancora alle spalle, però, perché se ieri sera la massima si è fermata sotto gli 80 centimetri, le previsioni parlano oggi di un altro picco significativo, 125 centimetri sul medio mare in tarda mattinata, con la possibilità che le zone più basse, come San Marco, siano nuovamente allagate,