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A rischio la tassa sulla plastica che molti trovano giusta per ridurne l’uso: la plastica non va giù specialmente agli a Renzi per difendere i suoi amici produttori ed poi ogni giorno piccona il presidente Conte.

Roma, 3 Nov 2019 - Non sembra affatto scontato che la nuova tassa sugli imballaggi in plastica entrerà veramente nella manovra di bilancio del 2020. Stesso destino per la stretta sulle auto aziendali. Da giorni Matteo Renzi esprime una sempre maggiore contrarietà a queste nuove imposte. Ieri si è spinto fino a mettere in discussione il ruolo del Presidente del Consiglio Conte ed è stato molto contestato dall'interno del PD e dagli altri alleati di governo per i modi, i tempi e il tema stesso che ha sollevato. Le imposte su cui litigano i partiti della maggioranza valgono circa 1,7 miliardi sui 30 della manovra, ma il costo politico di questa scelta potrebbe essere molto più alto e mettere a rischio la tenuta stessa della maggioranza.

Il Governatore e candidato dem alla Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha detto più o meno le stesse cose di Renzi ma nessuna voce si è alzata a contraddirlo. I dati sono indiscutibili: l'Emilia è il principale distretto dell'imballaggio in Italia. Una tassa sulla plastica colpisce direttamente, e pesantemente, proprio l'Emilia a pochi giorni dalle elezioni. Se c'era qualche residua speranza di vincere il prossimo 26 Gennaio, dice Bonaccini, un tassa sulla plastica o la questione auto aziendali la spegne immediatamente.

"La questione auto aziendali, gestita come peggio si potesse e qui dove cresciamo più di tutti e con la disoccupazione al 5%, rischia di farci pagare prezzo alto. Sono bombardato dai nostri elettori non dagli altri. Anche tassa sulla plastica se non mette alcuni correttivi ed incentivi la paghiamo qui, non altrove". È quanto ha scritto Bonaccini, in una lettera inviata agli eletti dem in Emilia Romagna. "Non condivido il provvedimento sulle auto aziendali per come è stato impostato e sono sicuro, come mi hanno garantito il ministro Gualtieri e Misiani, oltre allo stesso Zingaretti, che verrà decisamente modificato o addirittura cancellato", ha continuato il candidato dem che indica al governo anche una via d'uscita. Sulla plastica, scrive Bonaccini: "in Emilia Romagna il futuro piano regionale 'plastic free' lo stiamo condividendo anche con le imprese del settore, studiando meccanismi di compensazione e incentivi, che non danneggino il comparto, per una svolta ecologica assolutamente necessaria, ma che non deve colpire imprese e lavoro".

Domani la manovra di bilancio del 2020 arriverà in Parlamento, dove la maggioranza annuncia un diluvio di emendamenti sulle nuove tasse. Questo clima di conflittualità non fa bene al governo né all'economia, continua a ripetere il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che invita tutti alla calma, a trovare un quadro un po' più ordinato del dibattito, ma anche coerenza. E si prepara alla mediazione per superare un'impasse. L'ipotesi è un rinvio, forse al prossimo anno, delle tanto discusse tasse.

Per le auto aziendali potrebbe essere più semplice: tutti i partiti di maggioranza si sono già detti disponibili a rivedere la norma, anche chi l'aveva proposta: "Ho posto il tema dei sussidi ambientali dannosi, ma la norma sulle auto aziendali non l'ho mai pensata così e non l'avrei mai scritta così, dice la pentastellata Laura Castelli. Diversa la questione per quel che riguarda la Plastic tax: "non deve essere messa in discussione, è un passo importante per iniziare il Green New Deal", scrive su Twitter il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Inca, tornando su quanto detto anche dal ministro pentastellato all'Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Adesso saranno i numeri in Aula a dare una nuova impronta alle manovra. La legge dovrà essere convertita in legge entro il 31 dicembre, ventisei giorni prima delle elezioni in Emilia Romagna.

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