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Approvata dalla Camera Usa la procedura di indagine per l’impeachment di Trump

Washington, 31 Ott 2019 - La Camera Usa ha approvato la risoluzione che apre formalmente una nuova fase, pubblica, dell'indagine di impeachment sul presidente degli Stati uniti, Donald Trump. Il testo è stato approvato con 232 voti a favore e 196 contrari, con i deputati che si sono perlopiù attenuti alle consegne dei rispettivi partiti. I democratici hanno detto sì in modo quasi compatto, 231 su 234. Uno non ha votato, due si sono espressi in modo contrario: Collin Peterson, del Minnesota, e Jeff Van Drew, del New Jersey. Il partito repubblicano ha votato in modo compatto no, con 194 rappresentanti. I tre che mancano all'appello dei conservatori non hanno votato o erano assenti. L'ex rappresentate repubblicano, Justin Amash, diventato indipendente, ha votato a favore, portando il numero dei sì a 232: è stato il primo parlamentare conservatore ad affermare che "Trump ha avuto una condotta da impeachment".

I Dem provano a dimostrare che Trump ha fatto pressioni su Kiev per ottenere un'indagine contro il suo rivale Joe Biden, democratico.

La procedura di impeachment che minaccia Donald Trump guadagna slancio oggi con un primo voto in Congresso per permettere ai deputati di interrogare pubblicamente i testimoni del cosiddetto 'Ucrainagate'. La Camera dei rappresentanti, controllata dai democratici, a partire dalle 10.15 locali, le 15.15 in Italia, si sta occupando di una risoluzione che fornisce un quadro formale per le indagini e autorizza l'organizzazione di audizioni pubbliche, dopo cinque settimane di interrogatori a porte chiuse.

Grazie a questo testo, "gli americani potranno sentire in diretta come il presidente ha abusato dei suoi poteri", ha twittato la leader dei democratici al Congresso, Nancy Pelosi. Era stata lei, lo scorso 24 settembre, a decidere di lanciare il suo partito nel pericoloso cammino dell'impeachment, cioè della messa in stato d'accusa del presidente, a seguito delle rivelazioni su una chiamata del 25 luglio fra Donald Trump e il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in cui il tycoon gli chiese di indagare sul rivale politico democratico Joe Biden e sugli affari del figlio Hunter in Ucraina. Per questo i Dem lo accusano di abuso di potere a fini personali, dal momento che Joe Biden era ben piazzato per affrontarlo in vista delle presidenziali del 2020. Il repubblicano, dal canto suo, ripete che la sua conversazione con Zelensky era stata "irreprensibile" e si dice preso di mira da un "colpo di Stato".

"La più grande caccia alle streghe della storia americana!" ha scritto su Twitter il presidente Usa, dopo che la Camera ha approvato la procedura per avviare la seconda fase di indagine per l'impeachment. "La truffa dell'impeachment sta danneggiando i nostri mercati finanziari, ma ai democratici non importa nulla", ha affermato ancora Trump, riferendosi all'andamento in calo di Wall Street.

Trump ha ritwittato stamattina dei messaggi di sostegno di conservatori che chiedono di raccogliersi intorno al tycoon contro la "farsa" dei democratici che "non fanno che provare ad annullare le elezioni del 2016". Il presidente, in particolare, ha ritwittato un appello di Laura Ingraham di Fox News che invita i repubblicani a "stare uniti e difendere il leader del loro partito contro queste calunnie".

La risoluzione votata dalla Camera è "ingiusta, incostituzionale e antiamericana". Così la Casa Bianca reagisce al varo delle procedure per l'impeachment. "Quella dei democratici è una folle ossessione", afferma la portavoce Stephanie Grisham, ribadendo come "il presidente non ha fatto nulla di sbagliato" e accusando Nancy Pelosi e i democratici di "colpire non il presidente ma il popolo americano".

I democratici hanno già ascoltato una decina di diplomatici e consiglieri della Casa Bianca. Secondo gli elementi filtrati finora dalle audizioni a porte chiuse, perlopiù audizioni fiume, ambasciatori e alti responsabili hanno rilasciato testimonianze talvolta pesanti per la Casa Bianca. In particolare, hanno rivelato gli sforzi dispiegati per mesi dalle persone vicine al presidente, fra cui il suo avvocato personale Rudy Giuliani, a margine dei canali della diplomazia ufficiale, per convincere Kiev a fornire delle informazioni imbarazzanti su Joe Biden.

Un consigliere della Casa Bianca specializzato in Russia, Tim Morrison, è arrivato stamattina per essere ascoltato a sua volta. Sarebbe stato testimone delle pressioni esercitate da Trump su Kiev. Secondo altre persone che sono state ascoltate, il tycoon con Zelensky avrebbe messo sul tavolo un importante aiuto militare Usa. Morrison, che lavorava con l'ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton (che è stato chiamato a testimoniare per il 7 novembre, ma potrebbe rifiutarsi di farlo) si è dimesso alla vigilia di questa audizione, ha riferito un alto responsabile della Casa Bianca.

Il presidente e il suo entourage hanno vivamente criticato il fatto che finora le audizioni si sono svolte a porte chiuse, accusando i democratici di mantenere la segretezza decidendo cosa far filtrare. I Dem sono stati accusati inoltre di violare i diritti di Donald Trump a difendersi. La risoluzione al voto al Congresso mira proprio a privare i repubblicani di questa strategia difensiva. Oltre all'organizzazione di audizioni pubbliche, prevede di autorizzare il Gop a convocare i propri testimoni nella fase di indagine supervisionata dalla commissione intelligence. E il testo prevede poi il trasferimento delle prove alla commissione giudiziaria che sarà incaricata di redigere gli articoli di messa in stato d'accusa del presidente. A questo stadio, "sarà autorizzata la partecipazione del presidente e dei suoi avvocati", recita il testo.