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A New York al via il vertice Onu sul clima. 66 Stati aderiscono all’obiettivo ‘zero emissioni’ entro il 2050

New York, 23 Sett 2019 - Sessantasei Stati hanno aderito all'obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050. Lo hanno annunciato oggi le Nazioni Unite, poco prima dell'apertura del loro vertice sul clima, a New York. Questi 66 Paesi si aggiungono a 10 regioni, 102 città e 93 imprese che si sono impegnati a raggiungere l'obiettivo "zero emissioni" entro la metà del secolo; un obiettivo fissato dagli scienziati per contenere il riscaldamento della Terra, nei limiti fissati dall'accordo di Parigi del 2015.

"L'emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il summit è iniziato alle 16 (ora italiana). Tra gli altri annunci delle Nazioni Unite: 68 paesi si sono impegnati a rivedere formalmente verso l'alto i loro piani climatici entro il 2020, quando i 195 firmatari dell'accordo di Parigi dovrebbero presentare nuovi impegni. Inoltre, 30 paesi stanno ora aderendo a un'alleanza che promette di fermare la costruzione di centrali a carbone dal 2020.

"L'Italia è pienamente impegnata nell'attuazione dell'accordo di Parigi: attraverso il riorientamento verso le energie rinnovabili, abbiamo ridotto le emissioni cumulative per 260 milioni Co2 al di sopra del nostro obiettivo" ha comunicato la Farnesina in un tweet.

Sul tema del cambiamento climatico "l'Italia vuole una posizione di leadership in Europa e nel mondo verso una svolta verde" ha detto il premier Giuseppe Conte, durante un punto stampa a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu. "Nella maonovra - ha aggiunto - stiamo lavorano per orientare verso il 'green new deal' il sistema produttivo attraverso meccanismi incentivanti".

Il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, ha annunciato di aver firmato la risoluzione per la ratifica dell'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. “È importante che il nostro Paese partecipi a questo processo", ha detto in una riunione con i vicepremier, "la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l'equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l'agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost e aumenterebbero i disastri naturali".

Medvedev ha poi riferito di aver già ordinato di elaborare regolamenti per adeguare l'Accordo di Parigi alla legge russa. Secondo il vice premier, Aleksei Gordeyev, il documento sarà pronto entro il 2020.

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