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Renzi finalmente lascia il Pd: “Con me una trentina di parlamentari, manca una visione di futuro”

Roma, 17 Sett 2019 – Il tormentone dell’uomo dall’ego smisurato finisce. Finalmente. Oggi, infatti, il guastatore e protervo Matteo Renzi, che ha distrutto il centro sinistra e che ora grazie a Zingaretti sta rinascendo, ha ufficializzato l'uscita dal Pd in un'intervista a Repubblica in cui ha spiegato di voler combattere Salvini e che lo seguiranno una trentina di parlamentari con cui già questa settimana formerà gruppi autonomi. "Quello che mi spinge a lasciare è la mancanza di una visione sul futuro", ha affermato l'ex premier che ha definito l'attuale Pd "un insieme di correnti", "i parlamentari che mi seguiranno saranno una trentina, più o meno. Non dico che c'à un numero chiuso, ma quasi".

"I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l'alibi di dire che non controlla i gruppi Pd perché saranno 'derenzizzati'", ha sottolineato l'ex segretario dem, "e per il governo probabilmente si allargherà la base del consenso parlamentare, l'ho detto anche a Conte. Dunque l'operazione è un bene per tutti, come osservato da Goffredo Bettini. Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Il ragionamento è più ampio e sarà nel Paese, non solo nei palazzi".

"Voglio passare i prossimi mesi a combattere contro Salvini", ha detto Renzi assicurando che con la sua iniziativa il fronte contro il leader leghista potrà allargarsi. "Abbiamo fatto un capolavoro tattico mettendo in minoranza Salvini con gli strumenti della democrazia parlamentare", ha osservato, "ma il populismo cattivo che esprime non è battuto e va sconfitto nella società. E credo che le liturgie di un Pd organizzato scientificamente in correnti e impegnato in una faticosa e autoreferenziale ricerca dell'unità come bene supremo non funzionino più".

"Non ho un problema personale con Zingaretti, ne' lui ha un problema con me", ha assicurato Renzi, "abbiamo sempre discusso e abbiamo sempre mantenuto toni di civiltà personali. Qui c'è un fatto politico. Il Pd nasce come grande intuizione di un partito all'americana capace di riconoscersi in un leader carismatico e fondato sulle primarie. Chi ha tentato di interpretare questo ruolo è stato sconfitto dal fuoco amico. Oggi il Pd è un insieme di correnti. E temo che non sarà in grado da solo di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5 Stelle".

"Di Maio non convince", ha sottolineato il senatore dem, "non ho fatto tutto questo lavoro per morire socio di Rousseau. Per me la politica è un'altra cosa rispetto all'algoritmo di Casaleggio. Ma non voglio disturbare il Pd. La nostra Casa non si candiderà né alle regionali ne' alle comunali almeno per un anno. Chi vorrà impegnarsi lo farà con liste civiche o da indipendente. La prima elezione cui ci presenteremo saranno le politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le Europee del 2024. Abbiamo tempo e fiato".

Renzi non ha voluto rivelare il nome della sua nuova formazione, ma ha spiegato che "non sarà un partito tradizionale, sarà una casa. E sarà femminista con molte donne di livello alla guida. Teresa Bellanova sarà la capo delegazione nel governo". Quanto al Conte bis Renzi lo definisce “un miracolo”.

“Aver mandato a casa Salvini resterà nel mio curriculum come una delle cose di cui vado piu' fiero” ha detto.

"Oggi il Pd è un insieme di correnti" e "temo che non sarà in grado da solo di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5 stelle".

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