Washington, 15 Sett 2019 - Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha accusato l'Iran per gli attacchi a impianti petroliferi sauditi, affermando che Teheran "ha lanciato un attacco senza precedenti alle forniture energetiche mondiali". "Non c'è alcuna prova che gli attacchi siano arrivati dallo Yemen": afferma Pompeo nel tweet in cui ha accusato invece l'Iran per gli attacchi alle raffinerie saudite. "Teheran è dietro a quasi 100 attacchi contro l'Arabia Saudita mentre Rohani e Zarif fingono di impegnarsi nella diplomazia", ha affermato.
Riad ha fermato temporaneamente la produzione nelle due raffinerie saudite della Aramco oggetto di attacchi con droni rivendicati dai ribelli yemeniti, interrompendo circa metà della produzione totale della società. Lo ha reso noto il ministero dell'energia saudita. La decisione, ha aggiunto, porterà allo stop di circa 5,7 milioni di barili al giorno, pari al 50% della produzione complessiva.
Il dipartimento Usa dell'energia ha reso noto che gli Stati Uniti sono "pronti a impiegare risorse delle riserve petrolifere strategiche (630 mln di barili), se necessario, per compensare qualsiasi interruzione dei mercati petroliferi" dopo che Riad ha fermato la produzione nei due maxi impianti attaccati con droni. Il segretario all'energia Rick Perry ha anche dato disposizione di lavorare con la International Energy Agency su potenziali opzioni per una risposta globale collettiva se necessario. La telefonata di Trump a Salman dopo gli attacchi-
Le accuse americane contro l'Iran per l'attacco alle raffinerie saudite "non hanno senso" e sono solo un pretesto per giustificare una rappresaglia contro Teheran. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Abbas Mussavi. "Queste accuse ed affermazioni inutili e cieche sono incomprensibili e prive di senso", ha affermato, aggiungendo in una nota che esse servono solo a "giustificare future azioni" contro l'Iran.