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Gli iscritti M5S hanno scelto: “Sì a un Governo con Il Pd”.

Roma, 3 Sett 2019 - Il 79,3% degli iscritti M5s ha dato a Luigi Di Maio il via libera per formare un Conte bis con il Partito democratico. L'atteso verdetto - ultimo passo prima che il premier incaricato, Giuseppe Conte, salga al Quirinale, per sciogliere la riserva - è giunto un'ora e mezza dopo la chiusura del voto, espresso online sulla piattaforma Rousseau, ritardando l'annunciata conferenza stampa di Di Maio a Montecitorio, prevista per le 18.30. "Non c'è nessun problema, a brevissimo saranno pubblicati i risultati" ha spiegato un portavoce dell'Associazione Rousseau dalla sede centrale di Milano, "c'è stato un tempo tecnico per la certificazione dei documenti".

"Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?" il quesito cui gli iscritti M5S, in tutto 115 mila, hanno risposto. Il voto è rimasto aperto fino alle 18. Subito dopo la chiusura, il blog delle Stelle è stato a lungo inaccessibile.

"Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è unicum al mondo" ha detto Di Maio in conferenza stampa alla Camera.

"In meno di un mese si è risolta una crisi di governo, attraverso un metodo diverso, non nelle segrete stanze, ma con un percorso che viene dal lavoro fatto in questi anni, mettendo in piedi un programma, poi chiedendo un confronto su quel programma al Pd" ha aggiunto il capo politico 5s.

"Abbiamo preso atto e inserito i punti che sono stati presentati al presidente da parte dei partiti più piccoli nei giorni scorsi, abbiamo di fatto completato il lavoro sul programma per darlo a disposizione del presidente, in modo che lo possa utilizzare nelle prossime ore. Quindi siamo molto soddisfatti, è un ottimo lavoro, ricco di contenuti che dal nostro punto di vista permetterà al Paese di rilanciarsi", ha detto il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci, lasciando palazzo Chigi.

I nodi irrisolti sul programma di Governo, in particolare taglio dei parlamentari e dl Sicurezza, "sono stati tutti affrontati e risolti positivamente. Sul taglio dei parlamentari sin dall'inizio abbiamo detto di andare avanti ma prevedendo una serie di garanzie provvedimentali che permettano alle assemblee di lavorare, inclusa anche la legge elettorale. Sui decreti Sicurezza ci sono le segnalazioni del presidente della Repubblica, di cui dovremo tenere conto", ha detto ancora. "Siamo alla stretta finale", ha quindi concluso, confermando che resterà capogruppo del partito.

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